Istria, le memorie di un esodo
Sull'esodo delle popolazioni italiane dall'Istria e dalla Dalmazia esiste una buona bibliografia che, già alcuni anni fa, si è arricchita con il volume di Regina Cimmino intitolato "Quella terra è la mia terra - Istria: memoria di un esodo", edizioni "Il Prato" che, recentemente è uscito con una ristampa ed una nuova copertina. Non si tratta di un volume che affronta la questione istriana sotto il profilo diplomatico - politico - geografico, ma di un'appasionante testimonianza di chi ha subito la violenza di essere estromesso dai luoghi dove è nato e dove affondano le proprie radici, sentimenti e affetti. Regina Cimmino è nata a Pola, da padre napoletano e madre istriana, e conosce bene la tragedia delle foibe dove furono gettati, spesso ancora vivi, donne, bambini e militari. Per essere così barbaramente uccisi non serviva una colorazione politica o l'aver commesso terribili crimini: bastava essere italiani per essere perseguitati e infoibati. Subito dopo la guerra istriani e giuliani furono lasciati soli, e soli dovettero affrontare la crudeltà dei comunisti e l'indifferenza degli alleati che in pratica non fecero nulla per impedire il massacro della popolazione, né che fossero cancellate le vestigia italiane di città come Fiume, Zara e Pola. E se in Istria si doveva temere per la propria vita perché italiani, in Italia, una volta arrivati come profughi, si era costretti a sopportare l'infame marchio di "fascisti". La Cimmino, infatti, ricorda bene cosa succedeva quando la motonave "Toscana" arrivava da Pola a Venezia quasi ogni giorno con il suo carico umano, di paure e di speranze. <>. La Cimmino - che scrive con uno stile chiaro e coinvolgente - ripropone dunque il dramma di chi si è ritrovato all'improvviso senza la propria patria e lo fa raccontando ciò che hanno visto gli occhi di una bambina; scorrendo le pagine del suo libro possiamo allora comprendere anche ciò che i bambini kosovari hanno, in questi ultimi anni, sperimentato sulla propria pelle. Ciò che è accaduto in Istria e Dalmazia durante e dopo il Secondo conflitto mondiale non può essere dimenticato, e leggere il libro della Cimmino significa anche ascoltare chi - da vinto e con la consapevolezza che "le tragedie rimangono nella memoria storica solo di chi le ha provate" - ha scritto una pagina della nostra storia. [Carlo Silvano]
venerdì, 10 mar 2006 Ore. 15.17
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