"Liberi reclusi. Storie di minori detenuti", di Carlo Silvano
Un blog e due volumetti per parlare della realtà delle prigioni minorili: storie di ragazzi da reinserire nella società e degli operatori che vivono al loro fianco È fresca di stampa la terza edizione di "Liberi reclusi. Storie di minori detenuti" (Ed. Del Noce), del sociologo naturalizzato trevigiano Carlo Silvano, che ha a cuore il problema dei giovanissimi rinchiusi nelle carceri, come l'Istituto di Pena Minorile di Treviso. Una realtà poco conosciuta, a cui pochi sembrano interessarsi, ma della quale c'è una grande necessità di parlare, se non altro perché questi ragazzi, "umanità ferita", nella maggior parte dei casi scontano "non responsabilità di altri". A scrivere una intensa prefazione al volumetto è Simonetta Rubinato, onorevole e primo cittadino di Roncade, che all'Ipm di Treviso, l'unico del Triveneto, è andata in visita proprio il giorno del suo compleanno, il 22 dicembre del 2009. "Un minore detenuto non è l'espressione del "male" della società, piuttosto ne rappresenta la sconfitta" dice Rubinato, sottolineando le parole di Silvano e la sua visione di questa problematica, che non vuole assolutamente essere buonista. L'intento dell'autore è far conoscere il più possibile il dramma vero e la situazione di questi minori, che non si possono valutare attraverso indagini o statistiche. Soprattutto perché il periodo di reclusione non deve essere un parcheggio momentaneo per mettere le persone in condizioni di non nuocere, ma un percorso di recupero dell'essere umano, che deve ritornare e reinserirsi positivamente in seno alla società. Per questo le pagine di Silvano non si limitano a raccontare storie negative vissute dai ragazzi, ma riportano anche le esperienze e le opinioni degli operatori che quotidianamente sono a contatto con questa realtà. Tra gli interventi più significativi, oltre al cappellano dell'Ipm, padre Giorgio Saccon, quello della psicologa Luisa Bonaveno, che sostiene la negatività di un certo tipo di buonismo. Un periodo di contenimento è un periodo di riflessione e rieducazione del ragazzo che commette un reato, che spesso si rende conto delle sue azioni sbagliate solo nel momento in cui scattano le manette ai polsi. Altra voce di supporto è quella di don Marco Di Benedetto, che lavora al carcere di Rebibbia a Roma, che dà alcune indicazioni a quanti operano nel mondo del volontariato e che, dopo un primo entusiasmo iniziale, si adeguano poi al fatalismo e all'inerzia che prevalgono durante quello che dovrebbe essere un percorso riabilitativo del minore che sbaglia. Il libro è stato adottato anche nel corso "Pedagogia della devianza e della marginalità" all'Università Bicocca di Milano. (Lieta Zanatta - La Tribuna di Treviso - 18 novembre 2012)
venerdì, 30 nov 2012 Ore. 13.43
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