Yago
Le origini sono incerte. Si sa tuttavia che era già dal 1330, apprezzato come animale da compagnia presso i reali del Siam (la attuale Thailandia), da cui appunto, il nome Siamese.
Fra le rovine di Aythia, la capitale di questo regno, è stato trovato un libro dell’epoca "Poemi del gatto", nel quale questi gatti dallo splendido mantello sono stati ritratti accanto ai reali del tempo. Sembra infatti che questi gatti fossero talmente considerati dai regnanti, che era proibito esportarli senza la loro autorizzazione; erano gatti sacri, allevati dai sacerdoti come guardiani dei templi.
Giunsero in Europa alla fine dell’ottocento, e dopo le prime difficoltà di adattamento al clima cominciarono ad affascinare la gente e a diffondersi. Questa razza venne poi riconosciuta in Europa intorno agli anni venti.
I capostipiti della razza sembra che siano stati donati all'Inghilterra dal regnante del Siam, erano due splendidi esemplari, Pho e Mia.
Negli Anni Sessanta, la voglia di rinnovamento toccò anche questa razza, che venne modificata ed estremizzata: nacque così il Siamese attuale, che portò via il posto ed il nome al "vecchio" Siamese.
Questo gatto non perse soltanto il posto nelle esposizioni feline, ma anche nel cuore degli allevatori, rimanendo così senza genealogia. Così il Siamese "vecchio tipo" divenne perlopiù introvabile ed è tuttora a rischio di estinzione.
Negli Anni Novanta finalmente alcuni allevatori hanno ricominciato a darsi da fare perché questo splendido gatto non andasse definitivamente perso; così nel 1998 alcuni esemplari sono stati riconosciuti nuovamente come "gatti di razza". Essi sono ora i capostipiti della razza che però non poteva più essere chiamata "Siamese", ed è stata chiamata THAI, come l’odierna terra di Siam che oggi si chiama Tailandia.