Da www.gattoamico.it
La storia di questo gatto è antica ma controversa, cosi come l’ origine del suo nome.
Il gatto Certosino sarebbe originario delle zone montuose Siriane comprese fra la Turchia e l’Iran.
Il suo mantello, spesso e folto, che ben si adatta al clima rigido di quelle regioni, sarebbe una conferma di tale ipotesi. Non solo, molti testi del 1500 raccontano di gatti dal pelo grigio chiamati mici della Siria, ma anche di Cipro o di Malta.
Tutte queste località erano battute dai Crociati nei loro itinerari e ciò rende plausibile che questi bellissimi felini siano stati introdotti nel continente europeo proprio dai templari che, al ritorno dalla Terra Santa, ne portarono con loro un certo numero di esemplari nel monastero francese della Grande Chartreuse, dove usavano ritirarsi in preghiera ed in meditazione. Secondo questa tesi, i monaci certosini adottarono quei particolari mici che, per la loro abilità di cacciatori di topi, ben svolgevano il compito di custodi sia delle dispense alimentari che dei preziosi manoscritti gelosamente custoditi nei loro monasteri. Proprio da tale ordine monastico deriverebbe il nome di questi eleganti gatti. Tuttavia non esiste nessuna testimonianza o documento proveniente dai conventi a suffragare tale teoria.
Ecco, quindi, che altri, preferiscono collegare il nome Certosino ad una pregiata lana spagnola, morbida e grigia, che aveva il nome commerciale di “Pile de Chartreux”.
Le origini Siriane del gatto certosino, affascinanti ma anche un po’ nebulose, sono da molti messe in discussione: negli ultimi anni si sta diffondendo sempre di più la teoria che in realtà questa razza felina sia originaria dell’isoletta francese Belle-ile, da dove effettivamente ha inizio la storia moderna di questo gatto.
Negli anni ‘30 due sorelle allevatrici di gatti persiani, Mademoiselle Leger, residenti per un breve periodo nell’isoletta della Bretagna francese, furono colpite dalla particolare bellezza di alcuni gatti blu che venivano nutriti e curati dai frati di un ospizio locale.
Decisero di portare con loro un certo numero di questi esemplari in Francia e di iniziare un programma d’allevamento.
In seguito arrivarono le prime esposizioni, il successo ed il primo standard della razza: era il 1939.
A causa dei continui e sconsiderati incroci che molti allevatori fecero con i British blu, nel tentativo di migliorare il colore degli occhi ritenuto troppo chiaro, negli anni ’60 si rischiò di perdere l’identità del Certosino, tanto che la fife decise nel 1970 di unificare gli standards delle due razze in quella del Certosino al British.
Solo in seguito a numerose proteste d’allevatori ed al duro e paziente lavoro di alcuni di loro la federazione riprese in considerazione il problema reintroducendo la distinzione fra le due razze nel 1977, successivamente aggiornata nel 1989 per accentuare ulteriormente le differenze fra le due speci.