Da www.enpa.it
- Un cane è stato abbattuto a Torino senza effettuare le verifiche previste per legge e l’Enpa chiede sia fatta giustizia per un animale che non si è potuto difendere da solo. Il quattrozampe, di razza pit bull, pare abbia morso la proprietaria, ma non sono state fatte perizie sull’animale e dai padroni è stato chiesto alla Asl l’abbattimento immediato, la mattina successiva all’episodio di aggressività. La Asl ha inspiegabilmente acconsentito.
L’Enpa ricorda che in caso un animale manifesti aggressività la procedura corretta prevede che sia tenuto in canile per dieci giorni, durante i quali un veterinario esperto di comportamentalismo deve visitarlo per stabilire se si è trattato di una patologia, di un momento isolato o di un’indole particolarmente violenta.
Nemmeno la Asl può dare il permesso per uccidere un animale senza rispettare questo iter, motivato dalla necessità di comprendere quanto avvenuto, al fine di tutelare la salute pubblica e di impedire a padroni incoscienti di chiedere abbattimenti privi di giusta causa, solo per sbarazzarsi di un cane che non vogliono più avere in casa. Si è già verificato in passato che proprietari privi di scrupoli abbiano millantato aggressioni mai avvenute; non è forse questo il caso, ma ora certamente non sarà facile indagare ulteriormente sul reale andamento dei fatti.
L’Enpa annuncia che intende sporgere denuncia all’autorità competente nei confronti della Asl, del proprietario, del veterinario che ha acconsentito a meno di 24 ore dalla vicenda di risolverla con un’iniezione letale, eliminando l’unico tra i protagonisti che non era in grado di dare la propria versione se non mostrando il proprio carattere a un esperto che non l’ha mai visto.
“Basta con gli abbattimenti facili motivati con aggressività vere o presunte”, ha dichiarato Giovanni Pallotti, coordinatore regionale Enpa Piemonte. “L’Enpa ha dimostrato che con un lavoro costante si possono recuperare e riportare alla normalità addirittura i cani usati per i combattimenti clandestini, figurarsi un esemplare che ha magari una sola volta nella vita ha dato prova di aggressività e che, se educato correttamente, non l’avrebbe fatto mai più. Un cane non è un problema di cui liberarsi senza chiedersi perché”, ha concluso Pallotti. (22 novembre)