La situazione di Fastweb e Telecom Italia
Oggi è successa una cosa abbastanza strana, uno dei due fondatori di Fastweb, Micheli, ha venduto una quota consistente di titoli Fastweb che gli erano rimasti in portafoglio. Scendendo da circa il 10% a circa il 2%. Il titolo di consuegenza ha chiuso a circa -4,70%.
Una mossa strana, considerato che Fastweb si sta rivelando (e già lo è da tempo) una delle alternative più valide al monopolio di Telecom Italia che man mano Tronchetti Provera sta frantumando con mosse molto discutibili. La banda larga si sta rivelando sempre più importante, e grazie a Fastweb l'Italia è in testa alle classifiche relative ai paesi con più chilometri di fibra ottica.
Telecom nonostante tutto può offrire banda larga tramite le ADSL che ora verranno man mano aggiornate ad ADSL2 e ADSL2+ fino a superare i teorici 8 megabit/sec. Telecom però ha in carico molti miliardi di debiti (in euro). Per far fronte alla situazione, Tronchetti ha venduto un sacco di divisioni (vedi Telecom Perù) ha ceduto in passato pezzi (secondo me importanti) come la divisione Cavi Pirelli, ha fuso recentemente TIM dentro Telecom per abbassare i costi e nel frattempo escono su giornali specializzati confronti fra Telecom e Telefonica. La prima che è rimasta un mini-colosso che opera prevalentemente all'interno delle mura domestiche, la seconda, spagnola, anch'essa ex monopolista di stato è diventato invece un colosso globale ed internazionale.
Speriamo che Fastweb mantenga vive le sue linee di business più importanti e non diversifichi troppo l'offerta, di modo chè, se un domani Telecom scoppiasse, almeno rimanga qualcuno a farci navigare in Internet.
lunedì, 21 nov 2005 Ore. 23.59