LA VITA E L’AMORE
La vita umana,
perennemente sospesa tra mistero e fede,
sempre in bilico ed appesa ad un filo,
non è altro che una corsa inconsapevole verso la morte,
lungo un affascinante e doloroso percorso di crescita,
scandito da vivide emozioni e nebulose paure.
La zingara fortuna
ne condizionerà la sorte.
L’amore,
come infinite doglie che sperano in un parto,
altro non è che la continua ricerca di noi stessi
nell’altro sesso,
adolescente desiderio d’una attesa senza fine
che non troverà mai
appagamento e realizzazione.
L’uomo come la donna,
nasce,cresce e muore solo.
DI NOTTE, IN UN CIMITERO DESERTO, MI
PARLA UNO GNOMO…
“Ascolta…
solitario mortale fantasma,
appaio solo ogni mille anni
per volere del nulla,
venendo da notti antiche.
Prediligo i silenzi di luoghi insoliti
e le solitudini di anime
sconosciute a sè stesse.
Ora anche tu sai
che mille anni
sono come un batter di ciglia
e in questa fugace notte
tu sei per non essere mai più.”
ALTI E BASSI
Nella pace di questa
sera
attendo la tempesta.
UN PALLONCINO COLORATO
Ma chi sono veramente io?
Ha senso cercare di scoprire me stesso?
Inseguire uno spettro senz’anima?
Io troppo piccolo
tra tutta questa gente che popola la terra,
insignificante
rispetto alla grandezza dell’universo.
Un palloncino colorato
sfuggito di mano ad un bambino
che vola sempre più in alto
fino a sembrare un puntino lontano.
Poi
sparisco del tutto
privo d’identità
senza storia.
IL GIARDINO INCANTATO
La bimba dagli occhi assonnati
e con indosso un pigiama bianco,
come sonnambula entra nel giardino incantato
e vede cose mai viste:
statue di cera ed animali parlanti
creature fiabesche e divertenti folletti.
Strane piante ora la spiano
alberi fioriti sussurrano la primavera.
Mille lucciole danzano a festa
bellissime fate muovono bacchette magiche a ritmo di musica
fanciulli fantasmi giocano a girotondo tenendosi per mano.
In fondo a quel giardino fatato
come fosse un regalo per lei
la bimba osserva stupita una vecchia sedia a dondolo.
Si siede felice
chiude i suoi occhietti
e ogni cosa scompare.
DESIDERIO D’INCONTRARTI
Non ho mai conosciuto amore alcuno
in quest’orrido deserto della mia esistenza.
Solo miraggi inconsistenti e sogni naufragati nel nulla.
Eppure il mio cuore mai domo
anela ancora a te mia sconosciuta compagna
brama il tuo amore come acqua nel deserto.
Se solo potessi trovarti finalmente!
regalarti tutti i miei scritti
accuratamente custoditi sin da bambino,
narrarti con foto e diari la mia storia
di personaggio fuori dal comune eternamente solo.
La mia smarrita anima bambina
ora contesa tra l’amore divino e quello terreno
reclama nel silenzio di un disperato grido senza voce
una sua realizzazione,
una meta da raggiungere.
Se solo mi rendessi conto
che tu non puoi esistere
per colpa del mio io troppo particolare,
forse me ne farei una ragione
rassegnandomi.
Soltanto Dio, se vuole, leggendo le nostre menti
può incrociare il tuo sentiero col mio,
annullando qualunque distanza
ogni segreto.
Nel desiderio d’incontrarti
che dura ormai da tutta una vita,
in un’età in cui forse non è più lecito sognare,
un po’ ridendo e un po’ piangendo
rimango ancora quell’adolescente
in attesa e primo amore.
in foto: libri di Claudio Cisco