Vi è un posto specifico che io avverto di forte
impatto emotivo, particolarmente suggestivo e ricco di carisma e misticismo
insieme: uno spazio che oserei definirlo magico, di quella magia spirituale,
sublime, soprannaturale che avvicina al cielo, fino a sentirsi parte integrante
di esso. Questo piccolo lembo di terra così prezioso da sembrare una gemma di
valore inestimabile caduta dal cielo o una scintilla d’amore piovuta sulla
terra dall’infinita luce divina è proprio il luogo dove sento fortissima,
pur senza vederla fisicamente,la presenza di Maria.
Siamo nella città di Messina dove sono nato e
vivo, nel santuario di Montalto, un
luogo di culto ubicato in un posto davvero splendido, in virtù del fatto che
offre dalla sua altura un panorama talmente affascinante da lasciare qualunque
osservatore senza fiato e senza parole.
La chiesa della Madonna di Montalto, bella per
scultura ed architettura all’interno ed all’esterno,
si apre infatti su un sacrato abbastanza grande, quasi
una enorme veranda che forse sarebbe giusto chiamarla terrazza vista la sua notevole altezza. Da lassù si usufruisce di
una vista privilegiata e staordinaria sullo Stretto di Messina col suo
bellissimo mare, le sue navi che vanno
e vengono, la terra di calabria di fronte, e la Madonnina del porto che
benedice la città. Girando per questo
grande sacrato si possono ammirare anche numerose fioriere, vasi e piante,
delle panchine per sedersi e guardare lontano specie per i turisti che vengono
in tanti ,poi ancora un binocolo per osservare da vicino il panorama e due
statue: una tutta bianca raffigurante San Giuseppe,il santo della “buona
morte”che io stesso spesso invoco per morire senza soffrire, magari in un
attimo quando sarà,e l’altra in bronzo con l’immagine del papa Giovanni Paolo
secondo appoggiato alla ringhiera che guarda lo Stretto. Quest’ultima, eretta
in suo onore, in ricordo della sua visita effettuata in questo santuario nel
giugno del 1988, nella quale lo stesso pontefice rimase molto colpito dalla bellezza
del panorama.
Il santuario di Montalto fu fondato nel 1294 durante
la guerra del Vespro per esplicita volontà della Madonna ch ne delineò il
perimetro con il volo di una colomba e
fu costruito col concorso di tutta la città. Esso è un luogo particolarmente
sacro in forza di specifica manifestazione di una potenza superiore che vi è
riconosciuta e venerata. E’ un luogo di culto straordinario per designazione
soprannaturale o perché vi si venerano immagini miracolose.
Lo spazio del santuario è ritenuto sacro ed è centro
di speciale attrazione. Vi si va per unirsi più sensibilmente a Dio o alla
Vergine, impetrarne grazie e favori, riconciliarsi. Il santuario parla allo
spirito e al cuore dei credenti, in particolare quelli mariani dove si fa
esperienza di madre.
L’icona dela Madonna di Montalto è rappresentata
dall’immagine di Maria col bambino Gesù, in altri dipinti appare anche, secondo
precisi riferimenti storici, con indosso una veste bianca (la dama bianca) con
la mano destra alzata in segno di benedizione e la sinistra che tiene lo stemma
della città di Messina, rosso con la croce gialla, in difesa dei messinesi
contro i francesi.
Specificando come premessa il fatto che la presenza
mariana si percepisce in tutto il santuario, a tal proposito volevo
sottolineare come validi ed esperti esorcisti abbiano potuto verificare la
forza del suddetto luogo nella lotta contro il demonio, volevo aggiungere inoltre che la Madonna stessa mi
ha fatto comprendere quanto sia importante e
preminente recarsi all’interno della chiesa per celebrare messa e
ricevere sacramenti prima di fermarsi
nel luogo dove io l’avverto di più.
Il posto dove sento forte la presenza mariana fa parte
ovviamente del santuario ma non è situato né all’interno della chiesa e
nemmeno dentro il vasto perimetro che delimita il sacrato ma
bensì al di fuori di esso, anche se molto vicino.
Vi sono infatti delle scalette abbastanza lunghe che
scendono via via dal sacrato verso il basso che servono a collegare il
santuario stesso con la strada sottostante; nella parte superiore delle scale,
sul lato destro per chi scende, vi è uno spazio di verde a metà tra un giardino
e una villetta notevolmente grande e ben curato, recentemente riaperto al
pubblico e di proprietà del santuario medesimo.
Scendendo le scalette che iniziano proprio dal
sacrato, dopo circa una cinquantina di metri, sulla sinistra in basso e quasi
in un angolo, vi è una incavatura sul muro, direi una nicchia di una discreta
grandezza con all’interno la statua della Madonna. La Vergine nella
scultura, sempre illuminata da una
lucettina, porta sul capo una corona di stelle, presenta le mani allargate,
aperte verso il basso e tiene schiacciato sotto il piede un serpente. E’
l’immagine della Madonna della medaglia miracolosa apparsa in Francia nel 1830
a Santa Caterina Labourè. La statua è dentro una nicchia vetrata e il vetro
stesso è protetto da una grata di ferro a forma di arco e chiusa a da un lucchetto.In alto, incise sul
marmo posto nel muro sopra la nicchia, disposte anch’esse a forma di arco, si
leggono le seguenti parole: “Venite figli sono io la Madre”. Sotto la nicchia
vi si trova un marmo di considerevole spessore che funge da base, incisa sul
quale spicca una grande M maiuscola, simbolo
di Maria. Situata proprio a fianco, di fronte per chi guarda dal sacrato, vi è
un’altra nicchia uguale a quella dove è posta la statua del Madonna, però
vuota, come mancasse qualcosa.
Il posto appare veramente suggestivo, sembra proprio
un luogo adatto ad apparizioni soprannaturali, vi sono molte fronde che
dall’alto calano sulla nicchia creando ombra e molti insetti vi si vedono
intorno. Sopra il marmo posto sotto la nicchia vi sono due vasi grandi ma con
piante ormai appassite e pianticelle o
fiori finti incastrati nella grata assieme a qualche immaginetta sacra. Vi si
trova poi tutto ciò che porto io con amore, man mano, specie in ricorrenze e
momenti particolari alla Madonna: rose
di vari colore, cuoricini di diverse dimensioni alcuni con la scritta “Ti amo”,
coroncine di rosario, angioletti.
Alcuni di essi restono, altri vengono portati via da ignoti essendo un luogo
all’aperto non controllato, altri vanno deteriorandosi col tempo. Sono tutti
oggeti legati alle grate con lacci,
spaghi o cordicelle improvvisate. Mi
son chiesto spesso il motivo per il quale un luogo , almeno per me così
importante e vitale tanto da esserci la Madonna, venga trascurato, a differenza del sacrato del santuario che
appare sempre splendido e curato. Eppure ci vorrebbe solo un po’ di buona
volontà affinchè qualche anima pia del luogo mettesse almeno un po’ d’aqua alle
piante o togliesse tutta l’erba e le foglie che giacciono per terra nel più
completo abbandono.
Se le persone che frequentano abitualmente il
santuario e non solo esse ma anche visitatori occasionali o semplici cittadini
di Messina mostrassero più interesse , se insomma sapessero e comprendessero
l’importanza di quel luogo dove vi è posta quella Madonna, io credo che
avrebbero verso di esso più cura e attenzione. Non si prega quasi mai infatti davanti
a quella statua, mai un rosario recitato lì, eppure fa parte del santuario, è
un luogo di passaggio specie per molti turisti stranieri e italiani che
transitano proprio da lì . Messina è
diventata infatti una città turistica grazie al suo porto, sbarcano enormi navi da crociera,
continuamente ed anche due alla volta con tantissima gente a bordo, ma quasi
nessuno di loro si ferma in quel luogo, continuano a salire le scale
interessate esclusivamente a raggiungere il sacrato che sta più in alto e a fotografare
e filmare il panorama che offre il santuario. Sì, forse la colpa è anche mia
che non sono stato capace di divulgare quella enorme ricchezza spirituale che
mi trasmette la Madonna da quel posto, ho tenuto troppo per me tutti i segni, i
prodigi, le rivelazioni. Ho mantenuti segreti anche i miracoli, le guarigioni, non solo quelle fisiche ma soprattutto
quelle del cuore, le guarigioni interiori che a Dio interessano di più, tutti
compiuti per intercessione di Maria e nel nome di Gesù, nome al di sopra di ogn
altro nome, che è lo stesso ieri, oggi
e in eterno. Forse non ho compreso che
persino io stesso potevo essere per gli altri una prova della sua esistenza.
Penso ad esempio agli eventi che la Madonna mi ha rivelato proprio da lì prima
che accadessero, tutte cose o situazioni che io sapevo in anticipo, ricordo per
citarne solo alcuni quando Maria mi chiese di portare lì con me due coniugi
Maurizo e Giovanna e di pregare per la loro figlia Stefania che aveva lasciato
la loro casa prendendo brutte strade preannunciandomi che Lei l’avrebbe fatta
ritornare, cosa che successe; ricordo ancora le lacrime di dolore della madre
in pena per la figlia prima e poi quelle di gioia per averla riabbracciata
dopo. La preghiera alla Madonna per la figlia fu fatta l’8 dicembre nel giorno
dell’Immacolata Concezione, e furono
proprio Maurizio e Giovanna, secondo la volontà di Maria, a deporre quel
giorno ai piedi della statua la rosa
che la Madonna desidera le venga
portata da me ogni anno, è stata la prima volta che non sono stato io a
farlo. Ricordo ancora con vivida
emozione quando sempre Lei mi rivelò
prima che accadesse la guarigione di Francesca, una ragazza con la benda su un
occhio già compromesso che rischiava di perdere completamente la vista avendo
ereditato dalla madre Caterina, diventata a sua volta non vedente, la stessa
malattia. Si trattava di un male che colpiva gli occhi, incurabile per la
medicina e che l’avrebbe portata progressivamente alla cecità come la madre. E poi mi torna in mente ancora il
ricordo quella volta in cui Maria mi disse da quel posto che avrei vinto gli
attacchi di panico che per un decennio mi impedivano di uscire da casa e che ci
sarei riuscito senza cura farmacologica ma con l’aiuto del Padre Celeste, o
quando mi spiegò che la mia detenzione carceraria durata quasi due anni doveva
avvenire nella città di Enna, proprio in quella città dove io avevo ambientato
il mio libro “Il vecchio e la ragazza”, libro ispirato e scritto sotto
dettatura dal male, composto in un periodo buio della mia vita in cui ero
schiavo del diavolo, libro che oggi, rileggendolo, capisco di non averlo
scritto volontariamente, la mia ispirazione artistica infatti risultava
condizionata ed inquinata. Ricordo, anche se è una situazione molto leggera, ma
l’amore di Dio lo si può trovare sia nelle grandi cose come nelle piccole,
quando Maria mi fece capire che Gesù mi
avrebbe consentito come regalo la possibiltà di vedere dal vivo il mio cantante
preferito Alan Sorrenti, un mio idolo che ha accompagnato i miei ricordi facendo da colonna sonora di tutta la mia
vita sin da ragazzino poco più che adolescente, l’avrei visto finalmente dal
vivo a Viagrande in provincia di Catania, non vi posso dire l’emozione e i
segni piovuti dal cielo in quel gorno
così speciale per me. Sono questi narrati, tutti avvenimenti che io ho saputo
prima del tempo quando non potevo prevederlo.
Sono comunque tanti i segni che Maria mi ha dato da
quel posto dove io continuo a recarmi spessissimo ,specie quando mi sento solo
non avendo nessuno; ci vado per parlare, confidarmi ed essere ascoltato, per
pregare, a volte recitando il rosario o
dicendo la Coroncina alla Divina Misericordia. Sto con Lei come si fa con una
madre dolcissima ed affettuosa che non si stanca mai di starmi vicino e di proteggermi
contro le insidie del male. La vicinanza della Madonna come quella di Dio o il
sostegno della fede non garantiscono una vita senza problemi, dolori o
difficoltà, non ti evitano gli attacchi del diavolo che anzi risulteranno
essere maggiori man mano che si cresce nella fede ma ti aiutano ad affrontarli
meglio con più serenità e consapevolezza di potercela fare perché sorretti
dall’aiuto di Dio che è sempre con te.
Spesso si trova la chiave per risolverli in quanto guidati dallo Spirito Santo
che apre la mente ed indica la strada rivelandosi è il più grande geniale
maestro di tutti i tempi, donandoti una
sapienza che non è di questo mondo ma che viene dall’alto. Non è per niente
facile comunque parlare di ciò che mi accade riguardo la Madonna. Per me è
destino dovermi tenere tutto dentro senza mai avere avuto la gioia di poterlo
condividere con gli altri se non, come sto facendo ora, attaverso il talento che Dio mi ha donato
sin da piccolo: la scrittura; non mi è stata mai data, infatti, la possibilità
o l’opportunità di farlo. Per questo motivo ho lasciato la chiesa evangelica
nella quale mi trovavo bene tutto sommato, mi piaceva il loro modo di pregare e
di rapportarsi a Dio. Rientro in quella cattolica e mi rendo conto che il
problema è sostanzialmente lo stesso anche se per motivi diversi, per prudenza
o altro, non so. Si continua a considerare Maria come una creatura lontana ed
inaccessibile, direi inavvicinabile, appartenente a chissà quale altro mondo lontano mille anni luce da noi
terrestri, con la quale si può entrare a contatto solo dopo la
morte . Ma non si comprende invece che non
c’è nulla di più normale che comunicare
con Lei anche senza avere il dono della veggenza ma semplicemente
sentendone la presenza; siamo divisi solo dal corpo, lei vive in dimensione
spirituale, noi in quella fisica ma siamo spiriti entrambi, fatti della stessa
essenza e creati per lo stesso destino da un unico Padre, del resto anche lei
era come noi quando era nella vita terrena.
Tutto sembra complicato, impossibile,
privilegio solo di pochi eletti. Ma io sono forse un eletto? Eppure la
sento, basta aprire il cuore e gli occhi dello spirito. Esiste una sola verità
affinchè ciò possa accadere come
continua a succedere a me: tornare puri come bambini e credere, e la
madre di Gesù si farà trovare.
Ho lasciato con dispiacere il Rinnovamento nello
Spirito sia perché, come nella chiesa protestante, non mi è stato permesso di
testimoniare, paradossalmente non l’ho potuto fare nemmeno trovandomi in chiese
cattoliche che portano nomi mariani.
Quindi non appartengo più a nessun gruppo o comunità di preghiera, frequento la chiesa cattolica dello Spirito Santo,
sono in mezzo alle suore e sto bene, prendo la comunione ogni domenica perchè
ritengo assolutamente indispensabile e vitale nutrire lo spirito col sangue e
corpo di Cristo. Poi, per il resto, vado dove mi porta il cuore, sono occasionalmente di tutte le parrocche e
di nessuna, senza poter contare sull’aiuto spirituale di nessuno, eppure
perfino i santi hanno avuto bisogno di
un sacerdote che gli facesse da guida spirituale, ma io no, destino per me
andare avanti da solo in ogni campo
della vita, compreso quello della fede, totalmente da solo, affidandomi
unicamente alle preghiere e al dialogo continuo con Dio, che non è poco. Ascoltando il cuore, seguendo La Parola di
Dio ma evitando scontri verbali di interpretazioni nella lettura che hanno
diviso la chiesa cristiana, io faccio una cosa importantissima e basilare: analizzare
costantemente la mia condizione spirituale con molta attenzione, verificarla e
rimetterla in discussione se è il caso quando
penso di sbagliare, restando sempre umile e ascoltando la voce del cuore, che quando riesce a rimanere puro ed incontaminato, non mente
e non sbaglia mai. Fuggire il peccato e mettere Dio al primo posto e al
di sopra di tutto nella propria vita , solo in questo modo si cresce nella fede, ed
io sono cresciuto davvero
tantissimo con ancora ampi margini di miglioramento se continuerò su
questa strada. Con gli occhi limpidi, una freschezza interiore e la pace nel
cuore ho imparato a guardare lontano,
anche a ciò che esiste ma non si vede,
cogliendo i segni del cielo anche i più piccoli ed impercettibili, fidandomi incondizionatamente di Dio. Ed
ogni volta che commetto anche il
più piccolo errore, corro subito
a confessarmi per ritrovare tramite il sacerdote l’abbraccio misericordioso del
Padre.
In conclusione, tornando a quel luogo dove sento la presenza di Maria, mi chiedo cosa sarebbe giusto fare. Confesso che
istintivamente vorrei correre subito dal parroco della chiesa di Montalto per raccontargli ogni cosa con
sincerità e aprendomi completamente,
poi vorrei anche pregarlo di
valorizzare quel posto così importante per la Madonna, per me e per tutti: ma
mi ascolterà? Sarò creduto?
“Non pretendo di essere creduto
ma
semplicemente ascoltato”
CLAUDIO CISCO