E' normale, anzi normalissimo, a Marseille, che le parrocchie siano wireless. "Perché da voi, no?". No. Dommage. Sì, peccato. La connessione senza fili permette ai vari operatori che svolgono un servizio in parrocchia di potersi servire di internet liberamente negli spazi parrocchiali. Certo è tutta un'altra cosa non essere imbrigliati da cavi e cavetti. E, soprattutto, per un ospite, che ha con se il portatile, è di un'utilità impagabile. Da oggi, dopo 2 giorni di blackout, grazie alla nuova Olimpus 700, 7.1 megapixel, posso immettere di nuovo qualche foto in Rete.
Stamane ho partecipato a Marseille a un funerale presso la parrocchiale St. Vincent de Paul, con tanto di registro all'ingresso della chiesa sul quale ognuno segnava il proprio nome. Le persone hanno atteso
l'arrivo del feretro sul sagrato, e poi sono entrate in chiesa, dove il parroco, don Michel-Marie Zanotti, ha presieduto la celebrazione delle esequie durata quasi 80 minuti, con 2 appendici lette da
un amico e una amica, che hanno ricordato con grande trasporto e amore la cara estinta ricca di fede e di umanità.
Al rientro in metro, ci siamo fermati al Port Vieux. Incredibile, appena si scende dalla carrozza, si è raggiunti da un odore forte di pesce, pochi passi, si è in superficie, e ci si trova in mezzo al mercato dei pescatori, con il prodotto appena pescato e sullo sfondo le barche ancorate al molo dell'antico porto. Non mi sono trattenuto dal fare qualche foto e di
immortalarmi nel connubbio imprescindibile che lega, come Barcellona, Marseille al mare. Una lapide ricorda che in questo posto, 600 anni prima di Cristo, sbarcarono i greci, grande popolo di navigatori ed esploratori. Una piccola indicazione storica per capire la lunga e gloriosa storia di questa città prepotentemente mediterranea.