Salerans.Sono stato ospite a pranzo, insieme a mgr Jean-Pierre Ellul, da pere Maurice Avril, nel suo centro di ospitalità presso
Salerans. Lazzarista, 84 anni, portati bene, trasmette pace e serenità a quanti si recano da lui. Mi accoglie con un "Ah, italiano. Bene, 2 anni". "2 anni cosa?, rispondo". E riprende: " Stai qui 2 anni". "Difficile, ora. Ma non è da escludersi un domani". Ci fa accomodare a tavola. I discorsi sono in francese. Seguo per quel che mi è possibile. La sua apertura culturale e spirituale si rivela forte ma sono giorni di grande dolore e preoccupazione dovute al conflitto che si sta consumando in Libano, la sua seconda patria. Il suo cuore è, infatti, legato da tempo alal terra dei cedri. Fu proprio qui, a ridosso delle Alpi, nella diocesi di Gap, che
il lazzarista Maurice accolse per anni una ottantina di ragazzi e ragazze libanesi, scappati dalla loro terra devastata dall'odio e dalle bombe, per sfuggire agli orrori della precedente guerra. Un conflitto ritornato, purtroppo, con prepotenza e virulenza tragicamente attuale in queste ultime 2 settimane. In Libano, pere Maurice, svolge una grande aiuto umano, culturale e spirituale avendo aperto alcune scuole. Si puo' solo immaginare come segua con grande apprensione ma anche con viva speranza, che gli viene dalla fede, l'evolversi degli eventi. A Migliaia di km di distanza dal Libano, in questo luogo di pace e di serenità, pochi come lui sanno cosa significhi avere delle persone lontano, che si conoscono per nome e si amano come figli, che in ogni momento rischiano per la vita. Lo saluto con un arrivederci, dato dal ricordo delle sue parole che si ripetono: "2 anni".