In questi ultimi mesi ho avuto diversi colloqui con alcuni massoni del Grande Oriente d'Italia, e sono rimasto particolarmente impressionato quando un esponente di spicco di una loggia di Treviso, mi detto: “Ci sono molti cattolici massoni che vivono la propria religione frequentando la chiesa ed accostandosi tranquillamente ai sacramenti; addirittura alcuni parroci conoscono questi massoni e in qualche occasione hanno chiesto cosa li abbia spinti ad iscriversi e a frequentare una loggia; una volta conosciuti i motivi non hanno sollevato problemi”. Alla luce della nota dichiarazione di Joseph Ratzinger del 26 novembre 1983 (dove si legge: “I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione”), risulta evidente che sono proprio alcuni preti a non conoscere certe regole della Chiesa cattolica. A ciò, come ha fatto recentemente osservare l'avv. Giovanni Formicola, si deve aggiungere che - al di là dell’esito d’ogni possibile inchiesta circa la loro iscrizione alla Massoneria - “vescovi, sacerdoti e fedeli, semplici o dotti che siano, sembrano massoni ad honorem, tanto relativista e naturalista è il loro orizzonte dottrinale e operativo”. (Carlo Silvano, http://massoneriatreviso.blogspot.com/ )
lettera pubblicata su "Il Gazzettino", edizione di Treviso, mercoledì 17 dicembre 2008