Carlo Silvano


articoli vari

card. Albert Vanhoye

Il prossimo 24 marzo il biblista Albert Vanhoye diventerà cardinale. Qui di seguito si segnala un libro utile per conoscere la sua spiritualità e formazione teologica.

 

Rivolgendosi ai numerosi sacerdoti trevigiani che hanno partecipato ad un corso di esercizi spirituali (giugno 2002), il noto biblista Albert Vanhoye ha offerto una serie di profonde riflessioni sulla divinità di Cristo, sacerdote che ci guida verso Dio per presentarci a Lui. Il Figlio di Maria di Nazareth è la via che conduce alla salvezza eterna, a Dio. Lo ha detto lui stesso: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre; fin da ora lo conoscete e lo avete veduto" (Gv 14,6-7). Nel concreto queste affermazioni assumono un significato reale e offrono speranza perché si collocano nel loro naturale contesto: il sacerdozio di Gesù Cristo. Un sacerdozio che fa di Cristo il Pastore e la guida della Chiesa lungo il suo pellegrinaggio terreno: dalla fonte battesimale fino alla vittoria sulla morte della carne e del peccato. Con Cristo sommo sacerdote nasce una nuova ed eterna alleanza tra Dio Padre e il popolo creato a sua somiglianza. Un'alleanza che non si riduce a un mero patto tra due parti che contraendolo intendono trarne dei personali vantaggi. La nuova alleanza è imperniata attorno al Cristo, il Verbo fattosi carne, che è risorto, e si realizza con Dio che dona ed effonde lo Spirito di vita, e il suo popolo che, ricevendo la salvezza, Lo riconosce come Padre e liberamente Lo adora come proprio Creatore. La nuova alleanza non è, dunque, come l'antica, un'istituzione impersonale, una legge scritta sulla pietra. La nuova alleanza è una persona, una realtà viva, Cristo risorto. 

Al centro di quest’alleanza c'è dunque Cristo al quale "è stato dato ogni potere in cielo e in terra" (Mt 28,18), che è stato "costituito erede di tutte le cose" (Eb 1,2) e per mezzo del quale Dio "ha fatto anche il mondo". Sono proprio questi aspetti che conferiscono a Cristo la dignità di sommo sacerdote della nuova alleanza, dignità che assume un significato e un valore ancora più nobile con il sacrificio - liberamente accettato - della croce. Solo Cristo, che ha ogni potere in cielo e in terra, poteva salire sulla croce, e la croce è la manifestazione piena della volontà di Dio di redimere gli uomini dal peccato. Il sacrificio di Gesù sul Golgota non poteva essere compiuto da un altro - fosse stato un angelo o un uomo - ma solo da chi è quanto di più prezioso agli occhi di Dio: di Dio Padre, che dopo aver generato il suo Figlio unigenito dandogli ogni potere in cielo e in terra costituendolo erede, e dopo aver creato ogni cosa, non ha disdegnato - nel corso di un cammino iniziato con Adamo e ripreso con Abramo - di immolare Gesù Cristo sul legno della croce per sancire la sua eterna alleanza con il genere umano. Un sacrificio che dimostra come Dio accetti di calarsi nella condizione umana affrontando e vivendo nella propria carne l'esperienza del dolore. Un sacrificio che Dio ha compiuto per dimostrare che tutto Gli è possibile, anche sconfiggere ciò che per l'uomo è terribilmente spaventoso e a cui non può sottrarsi: la morte.

Il valore di questa alleanza non proviene solo dall'evento passato che l'ha fondata, ma dalla presenza attuale del mediatore, il quale ne è anche il garante nella propria persona. Dopo la morte e la risurrezione, Cristo glorificato ha raggiunto il Padre attuando il collegamento tra la nostra miseria umana e la santità di Dio. La nuova alleanza esiste per e nella persona del Cristo risorto, nella quale l'umanità e la divinità sono unite in modo perfetto.

Riconoscere e accettare la dignità divina di Cristo quale sommo sacerdote significa anche rigettare le tesi di quanti oggi, come nei primi secoli dell'era cristiana, tentano di intaccare la fede dei cattolici e di minare il magistero della Chiesa. La stessa religione islamica, con la quale il cristianesimo è chiamato a confrontarsi anche nei luoghi che storicamente lo ha visto svilupparsi, rifiuta rabbiosamente la divinità del Cristo riducendolo - come è stato già detto - a "profeta", e negando, di conseguenza, l'essenza dei suoi insegnamenti.

Le riflessioni di Albert Vanhoye sono state raccolte in un volume pubblicato dall'Editrice San Liberale (“Cristo sommo sacerdote della nuova alleanza”, 2002, Isbn 88-88533-13-3, pp. 138, euro 8,00) e hanno il pregio di evidenziare proprio la divinità del Cristo - vero uomo e vero Dio - perché è qui che si forgia la fede di ogni autentico credente in Dio. Il libro si rivela utile non solo per sacerdoti e consacrati, ma anche per i laici e per quanti sono alla ricerca di un valido strumento per una più approfondita ed attuale conoscenza della divinità di Gesù Cristo. (Carlo Silvano)

Categoria: Recensioni
giovedì, 23 feb 2006 Ore. 13.56
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