Caro Commissario Prefettizio, questa mia lettera aperta, indirizzata alla sua persona, è il mio personale benvenuto nel paese di Villa Castelli. Serviva alla nostra comunità questo bagno di umiltà che la Sua presenza sicuramente, al di sopra delle parti, saprà offrire ai nostri cittadini ormai definitivamente frastornati. La nostra comunità è ormai divisa in almeno tre scuole di pensiero. La prima scuola di pensiero, sposa in toto la tesi che alla guida della nostra cittadina ci sia stata in questi ultimi anni, una cupola di complottardi, traditori ed imbroglioni. La seconda scuola di pensiero, sposa in toto la tesi che a guidare Villa Castelli per una decina d'anni addietro, ci sia stata una cupola di ladri, farabutti e fuorilegge. La terza scuola di pensiero, sposa in toto la tesi che è l'ora di togliersi di mezzo questa marmaglia di imbroglioni, ladri, traditori e fuorilegge, praticamente togliersi di mezzo l'intera classe dirigente del nostro paese ponendosi in alternativa sia all'uno che all'altro schieramento attualmente esistente sul territorio civico. Il Suo compito, eseguito con il massimo della competenza senza ombra di dubbio, avrà funzione di termine di paragone del prima, del durante e del dopo, ed inoltre servirà a far maturare le condizioni di aggregazione delle forze sane del paese. Paese che è stanco di essere diviso, che è stanco di vivere nell'odio, che è stanco di patteggiare ora per l'una ora per l'altra parte in competizione. E' un paese di buoni e bravi cittadini, che le darà una mano appena richiesta, cara Commissario, è un paese che dispone di risorse sociali, culturali, lavorative e produttive all'avanguardia, è un paese che vuole dimenticare gli anni bui e le sue attuali conseguenze, è un paese che aspira alla luce, alla libertà e alla democrazia, è un paese che risulta insofferente alla tirannide e alla cattiveria, è un paese che guarda di mal'occhio l'imbroglio in se per se, è un paese che non vede l'ora di andare avanti guardando al passato con distacco. Buon lavoro