Passano i giorni e sono sempre più schifato dalle dichiarazioni dei politici nostrani di entrambi gli schieramenti, circa l'Italia, i suoi problemi, e in particolare cosa bisogna fare per i giovani, per il loro lavoro e di come riformare il sistema scientifico e la ricerca. Praticamente tanto fumo, ma come al solito, niente arrosto. Ogni tanto appare sul giornale qualche articolo interessante, per il resto, tutte chiacchiere.
Proprio questa mattina leggo il Corriere e trovo nell'inserto Economia&Carriere un articolo in cui viene fatta un'intervista a Sumitra Dutta (chi è Sumitra Dutta) definito guru dell'innovazione e inventore del Global Innovation Index un superindice che classifica le nazioni in base alla propria capacità di fare innovazione. Nella TOP 10 ci sono 5 nazioni europee, nella TOP 20, addirittura 11, ma l'italia è al 24° posto, subito dopo l'india e appena prima della Cina, beh non è una novità. Il succo dell'articolo però è contenuto nell'ultima risposta di Dutta all'intervistatrice che riassueme in 4 righe l'immagine del paese in cui viviamo. Parole pesanti ma che rispecchiano la nostra identità che qui di seguito riporto integralmente:
"L'italia è un bellissimo Paese, ma non ha ambizioni. Sembra soddisfatta della sua inadeguatezza. La leadership è debole, mancano icone di successo. Se raccogliamo un gruppo di giovani per la strada e chiediamo: Chi è il Bill Gates italiano? non ce lo sanno dire. Anzi, non capiscono bene il senso della domanda. Per superare l'impasse, ci vorrebbe una forte spinta da parte del governo. Ma nulla si ottiene senza fatica. No pain, no gain".
Non aggiungo altro.