Oggi (sabato) cercando su internet delle informazioni sugli incentivi alle piccole aziende impegnate nel settore delle nuove tecnologie mi sono chiesto se la mia Regione (l'Abruzzo) avesse per caso un sito o dei siti che fornissero informazioni utili. Ho iniziato cosi il mio viaggio partendo da www.regione.abruzzo.it. Ho scoperto cosi un intero universo di siti, sottositi, sitarelli e cose assimilabili a siti che lascia veramente sbalordito il visitatore. Fra tutta questa roba non ho trovato nulla di utile, vuoi perchè le informazioni sono sparpagliate e organizzate senza una logica apparente, vuoi perchè manca un vero sistema di ricerca ed una parvenza di tassonomia (classificazione) delle informazioni e dei siti.
Le informazioni, quando ci sono sono vecchie di anni. I pochi sistemi di ricerca non producono mai risultati, tanto da far venire il sospetto che in realtà non ricerchino nulla. Siti che dovrebbero fornire un minimi di infomazione sulla realtà regionale (ad esempio questo: http://statistica.regione.abruzzo.it) in realtà forniscono meno dati di una qualsiasi Wikipedia. Tralascio il sito sulle iniziative di e-government http://www.regione.abruzzo.it/e-gov/ perchè sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.
Anche andando a guardare il sito dell'Agenzia Regionale per l'Informatica e la Telematica (http://www.arit.it/) non si può che rimanere un poco perplessi, soprattutto se si guardano le cose con l'ottica di chi lavora nel settore dell'IT.
L'impressione che ho avuto dopo aver girovagato per due ore in questo "arcipelago" di siti è che nell'IT della Regione Abruzzo regni l'anarchia più assoluta ammantata da un sottile velo di apparente organizzazione (il "portale" magica parola che non significa nulla): in pratica ogni ufficio, dipartimento, iniziativa ha il suo sito con le sole informazioni "pubblicitarie" e nessuna valenza reale per il cittadino utente.
Sotto il punto di vista del cittadino normale queste cose nemmeno ci passano, dato che probabilmente il 99% dei cittadini nemmeno sa che esistono queste cose.
Un classico esempio di come i paradigmi, i concetti e gli strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie possano essere recepiti in maniera completamente errata ed essere usati allo stesso modo della carta stampata.
Questo a voler essere buoni.