Come vi avevo detto, ecco un breve riassunto di quello che è successo il 30 marzo 2009 al Palabam di Mantova.
Siamo arrivati in hotel in tarda mattinata e nel procacciarci il pranzo presso il centro commerciale siamo andati a vedere il Palabam da vicino. Abbiamo iniziato il pomeriggio alla grande con i Nightwish che facevano i vari soundcheck alle 15, quindi abbiamo ascoltato alcuni brani direttamente dal parcheggio antistante.
Finito il pranzo, ci siamo dati al trucco e parrucco e poi alle 19 via al Palabam. Nessuna ressa, per fortuna, e tutto molto organizzato. Come sempre c’erano un sacco di venditori di cibarie e merchandising, oltre i soliti bagarini.
Una nota in merito al merchandising illegale: l'alta presenza di rivenditori di materiale non autorizzato relativo a band e supporter (oltre che essere brutto, IMHO) è stato notato dai Pain, i quali hanno scritto nel proprio blog:
We’re looking forward to play in Italy again. World capital of illegal merchandise. Tonight and tomorrow VOLBEAT is sharing the stage with us as well. I hope their up to getting initiated in some of the Swedish traditions that we’re carrying with us on the tour. Everything tastes better without illegal merchandise! (fonte: Pain blog)
Entriamo alle 19, dopo pochi minuti ecco che iniziano a suonare le Indica, gruppo di musiciste e cantanti finalndesi, che seguono un genere alternative rock, con influenze classiche (vedi violino elettrico).
Brave, non c’è dubbio, anche se il genere non mi ispira molto… c’è da dire che si sente parecchio l’influsso di Tuomas Holopainen in alcuni brani, pertanto le ho ascoltate con piacere. Mille complimenti e salamelecchi al pubblico più una buona presenza scenica (oltre la solita avvenenza) hanno fatto si che colpissero anche chi non le conosceva.
Eccole nell'unico video che ho girato per loro. Non so nemmeno come si chiama il brano. Se qualcuno lo sa me lo segnala? Grazie ;-)
Indica
Dopo 5 o 6 brani, tra cui una splendida cover di Wuthering Heights di Kate Bush, entrano i mitici Pain.
E’ la terza volta che li sento in circa un anno.
Li avevo conosciuti per caso con il video di “Shout your mouth” visto su MTV, poi li ho ritrovati al Palalido di Milano nel 2008 ad aprire il concerto dei Nightwish. Talmente bravi, che ho voluto rivederli live all’Alcatraz qualche mese fa. E stavolta li ho visti di nuovo con piacere, decisamente più potenti che all’Alcatraz (dove hanno fatto una quindicina di brani da soli), hanno potuto dare sfogo a tutta la loro voce ed energia nei pochi brani da supporter, tra cui la nuova “Monkey Business”. Eccoli tutti per voi:
Pain - Same old song
Pain - Monkey Business
Pain - Zombie slam
Arrivano i tecnici che smontano anche questi strumenti..qualche minuto di attesa…le luci si spengono e:
Eh si, non sono i Nightwish.
Penso che come me molti non sapessero dei terzi supporter, e lo si può notare guardando la gente che diventa immobile anche sotto il palco quando si rende conto che c’è un altro gruppo al posto dei Nightwish.
Sono i Volbeat (il brano era "The human instrument"), band metal danese con influenze rockabilly, e il nome l’ho scoperto solo una volta rientrata a casa, googlando, sebbene loro avessero urlato durante l’esibizione qualcosa come “Volbi” o “Volpi” ma non capivo mica eh! :-D
Comunque nel giro di 2 brani hanno saputo coinvolgere il pubblico grazie a musica molto bella e una voce spettacolare. Hanno riportato alla memoria Elvis e Johnny Cash, grazie anche a un paio di cover.
Se posso sbilanciarmi, in proporzione, direi che la voce di Michael Poulsen ha superato sia quella di Peter Tagtgren, che Johanna Salomaa e Anette Olzon. Ma, ripeto, solo in proporzione, poiché occorre considerare i generi musicali tutti completamente diversi (Indica – Alternative rock, Pain – Industrial metal, Volbeat – Heavy metal/rockabilly, Nightwish – Symphonic/Power metal)
Eccoli all’opera:
Volbeat - Radio girl
Volbeat - We
Volbeat - River queen
Alla fine giunsero i tecnici a smontare l’ennesima batteria…e tra un’ancora e una barca ecco che si preannuncia l’arrivo dei Nightwish.
La scenografia è molto curata e riporta alla mente le atmosfere di “Dark passion play” e “The islander”, tra barche, scogli, ancore e nubi ecco che spuntano Tuomas Holopainen e Troy Donockley ad aprire il concerto. Atmosfere magiche…il video si vede e sente bene, approfittatene per 6 minuti di estasi.
Il concerto poi è proseguito con brani da Dark Passion Play e album precedenti, facendosi aiutare da giochi pirotecnici che tra fiammate e fuochi d’artificio hanno reso l’amosfera ancora più bella.
Anette è migliorata molto rispetto all’anno scorso e quest’anno, con un look biondo e scintillante, mi è sembrata ancora più in forma. Jukka a mio parere è rimasto troppo nascosto, sebbene abbia fatto un ottimo lavoro. Sono mancati un po’ di assoli di Emppu, così come avrei voluto sentire qualche brano con Marco in prima linea (vedi "Master Passion Greed" o "Bye Bye Beautiful"), ma tutto sommato il tutto è stato ben miscelato.
Basta parole, vi lascio ai video…peccato per il sound ma con tutti quei bassi e quegli amplificatori la Lumix TZ5 ha comunque fatto del suo meglio J
Amaranth Dead to the world Dead boy's poem Nemo Romanticide (1) Romanticide (2) Dark chest of wonders Ghost love score (1) Ghost love score (2) Last of the wilds Sahara 7 days to the wolves
Wish I had an angel (+talk) The escapist The siren The poet and the pendulum (1) The poet and the pendulum (2) The poet and the pendulum (3) The islander
Dopo 5 ore di musica, e il saluto finale dei Nightwish non è rimasto altro da fare che tornare in hotel e aspettare il prossimo splendido live.
Video: i Nightwish salutano il pubblico e chiudono il concerto