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Electrovenice 2011. Festival in Italia: perché sì?

Non troppo tempo fa avevo letto online del calo delle presenze ai festival musicali italiani
Mi dicevo, non essendo mai andata a festival nazionali, che forse il problema era la pioggia (tipo Heineken Jammin' Festival), l'uniformità dei generi musicali in Italia, la mancanza di grandi artisti alternativi, la presenza delle solite facce. Qualcosa del genere.

Da qualche settimana però avevo scoperto che a Mestre, nel parco San Giuliano, si sarebbe tenuto l'Electrovenice il 18 giugno.

Incuriosita cerco news sul sito ufficiale e leggo:

"Electrovenice nasce nel 2010 come nuovo concetto di festival musicale in cui
convivono la passione per la musica dance e l’idea di un evento estivo outdoor
immerso nel verde nella splendida cornice del Parco San Giuliano. La prima
edizione è stata un successo ed a un anno di distanza il festival ha preso la
forma di un appuntamento irrinunciabile e può contare su un largo consenso di
pubblico. Alla sua seconda edizione Electrovenice si propone come un festival
che fa dell’eclettismo il suo punto di forza; l’unico evento in Italia capace di
concentrare in un solo giorno i numeri uno della scena dance internazionale
accolti in un habitat a loro congeniale in cui possono esprimere al meglio la
propria performance a stretto contatto con migliaia di giovani uniti in una
sorta di rito collettivo dove il DJ è il maestro di cerimonia e dove tutti i
cuori pulsano in sincrono producendo un suono unico che, il 18 Giugno 2011 farà
diventare il Parco San Giuliano il cuore della musica in Italia. Electrovenice
festival dopo la prima edizione del 2010 è già un punto di riferimento nel
nostro Paese e la seconda edizione si presenta con un cast ancora piu’
sorpendente ed unico."

I nomi di Fat Boy Slim, Deadmau5 e Sven Väth mi allettano e li immagino già immersi in una conice da festival, tra dj emergenti, nomi meno noti e quant'altro possa essere utile per conoscere e diffondere la musica elettronica in Italia.
Il biglietto in prevendita costa 46 euro (mica bruscolini), ma sicuramente ne vale la pena.

Si fanno le 20:30 del 18 giugno e con calma ci avviamo a Mestre, tranquillamente in auto perché, si sa, il Parco è enorme.
Ma, una volta giunti all'ingresso dei park, troviamo agenti della Polizia Municipale che ci dicono che bisogna parcheggiare "direzione Jesolo, seguendo la deviazione". Fatti 500 metri, dubbiosi per i segnali di parcheggio che non si vedono spuntare all'orizzonte, proviamo qualche alternativa nelle zone più vicine all'evento. Gira e rigira ma è tutto transennato o deviato dagli agenti.
Uno, due, tre, quattro, cinque giri andiamo avanti avanti avanti...si, insomma, arriviamo a Campalto e, già stufi, abbandoniamo l'auto in una strada senza uscita (la X rossa in alto nella immagine).

Bisogna tornare a piedi al Parco e son già 2 kilometri.

Davanti alle casse ci sono migliaia posti auto inutilizzabili (tutto transennato) e ci diamo come spiegazione logica il fatto che sia un'area lasciata libera in caso di emergenza, soccorso, fuga, raccolta. Qualcosa del genere.

Ritiriamo i biglietti. All'ingresso controllo di routine per le bottiglie che non si possono portare dentro e la GdF che rovista nel mio zainetto. Ci lasciano passare.
Superate le transenne di ingresso la rabbia inizia a impossessarsi delle nostre menti e gambe già stanche: il palco era laggiù lontano lontano (la X rossa in basso nell'immagine), con il parco praticamente vuoto, immenso, senza una freccia che ci indicasse come raggiungerlo. Un altro kilometro a piedi, vagando per le stradine transennate a sorpresa.

Non c'è gente nel Parco, tranne qualcuno che piscia nei cespugli e qualcun altro che vorrebbe raggiungere l'uscita ma s'è perso.

Arriviamo poco prima dell'ingresso di Deadmau5, essendosi ormai fatte le 22, con Afrojack che ci siam sentiti da lontano durante i 3 km di marcia.
Il palco è relativamente piccolo, con altre 2 postazioni con i fari (spenti) poco distanti. La zona, sabbiosa, è buia e dagli amplificatori esce un po' di musica (registrata) per intrattenere la gente durante la preparazione del palco.

C'è un piccolissimo stand dell'Alfa Romeo e diversi chioschi per cibo e tabacchi.
Null'altro.

Ce ne restiamo indietro per evitare la calca, e ci godiamo lo spettacolo di led del topo morto della musica elettronica :-)
Dopo l'ora e mezza di performance pausa di 30 minuti, per smontare la console di Deadmau5. Arriva Fat Boy Slim. Si suona e si balla (sempre nelle retrovie, perché avanti non c'era spazio) e alle 2 inizia la tragedia: il rientro.

Come per l'andata, anche il ritorno non è segnalato, quindi fiumi di persone si riversano a caso in direzione Via Orlanda e si trovano bloccati dalle recinzioni metalliche che chiudono il parco e che i più provano a scavalcare (incuranti degli spuntoni in cima). Altri provano a uscire più sulla destra, ma devono calarsi nel fossato per poi risalire e passare il guardrail.

Non volendo ricordarci la serata finendo eventualmente all'ospedale, stanchi e nervosi, raggiungiamo l'uscita ufficiale (sempre non segnalata) aggiungendo un ulteriore km.

Per chi non conoscesse il parco e si ponesse la domanda che m'ero posta anche io, vista la foto, confermo: si, era tutto completamente vuoto.

Quando abbiamo raggiunto l'auto (dopo 40 minuti a piedi, a passo svelto!!!), passando per un cantiere semidisconnesso, essendo stato adattato a passaggio pedonale, abbiamo scoperto che eravamo tra quelli con l'auto parcheggiata più vicino. Centinaia e centinaia di persone avanzavano ancora verso Campalto attraversando la statale, talvolta scavalcando pericolosamente il guardrail. Alla fine lo stuolo di forze dell'ordine in circolazione e messi a bloccare qualsiasi ingresso a strade alternative è stato a mio parere eccessivo, mentre sarebbe stato molto più utile predisporre della segnaletica adeguata per indicare i parcheggi (avvicinandoli molto di più al Parco e non permettendo questo viavai di gente alle 2) e gli ingessi/uscite, evitando così caos ed eventuali incidenti dovuti a superamento di recinzioni e fossati.

Parliamo dell'evento in sé: FESTIVAL di musica elettronica?! Un solo palco. Nessun altro DJ, nessun intrattenimento live, nessuno stand di dj/producer ecc.

Di gran lunga meglio l'Energy Party a Zurigo (party after Street Parade): mezzi pubblici gratuiti tutta la notte, speaker alle fermate dei bus/tram che spiegavano in tedesco e inglese quale mezzo prendere per andare ai vari party in giro per la città, main stage con grandissimi nomi della scena house e techno, vari ministage tutt'attorno (hardstyle, trance, minimal, hardcore, ecc...), orari di bus/tram mostrati all'interno dell'Hallenstadion con corse ogni 5-10 minuti: il tutto 75 euro a persona. E nessun balordo in giro per la città alle 4 del mattino, per la gioia dei residenti.

Ah, e per inciso, avevo pubblicato un commento sulla disorganizzazione logistica dell'evento nella pagina dell'Electrovenice su Facebook. Cancellato dagli admin dopo qualche ora.
Complimenti.

Perché l'Italia non è fatta per i festival? A me è bastato solo vedere questo.
L'anno prossimo? Ci penserò su più di 2 volte.

Categoria: Eventi
domenica, 19 giu 2011 Ore. 09.54
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