CAMBIO GENERAZIONALE
Una scelta difficile soprattutto quando i rislutati confermano indiscutibilmente la bontà dell'idea imprenditoriale e l'ipostazione datale da chi ne ha curato l'avvio. la convinzione che l'intuizione imprenditoriale sia stata corretta e le conferme successive alla fase di avviamento, spesso protrattesi per periodi abbastanza lunghi, portano a concludere che solamente il creatore possa condurre efficacemente l'impresa, e che nessun altro possa occuparsene in modo altrettanto adeguato. Spesso però, molto prima che lo stesso fondatore ne prenda coscienza, le condizioni mutano, gli scenari evolvono, e le strategie iniziali si dimostrano inadeguate. In quelle aziende in cui il fondatore ha saputo cedere tempestivamente lo scettro del potere, conservando l'indirizzo strategico ma talvolta nemmeno quello, è stato, più spesso che altrimenti, garantito il futuro dell'impresa, anzi, spesso, il passaggio è divenuto amplificatore di successo. Il probelma, fin troppo noto e diffuso in tutti gli ambiti industriali e commerciali, si aggrava nel comparto manifatturiero, nel quale il carisma del fondatore è spesso di natura tecnica. La grande maggioranza dei nostri capitani d'azienda, fondatori e titolari di prima generazione, alla guida delle migliori aziende grafiche nazionali, sono infatti spesso dei formidabili professionisti, tecnici super specializzati, artigiani sopraffini, soprattutto grandi lavoratori e spesso indomiti avventurieri, ma sono anche raramente preparati a svolgere il delicato compito di manager dell'attuale dinamica di mercato. Spesso sono stati, quando le dinamiche competitive erano differenti e richiedevano un profilo di un certo tipo, ma oggi la situazione è molto differente.
Non è certo questo un tentativo semplicistico di liquidare una situazione tanto complessa appellandosi all'assunto che una volta era più facile. E'però discutibile che operare in una situazione di omanda costante superiore all'offerta, muovendosi all'interno di una competizione locale, potendo gestire i processi produttivi con margini di tempo ampi, abbia determinato complessità diverse da quelle attuali.
Il paragone trans-generazionale nasconde sempre delle insidie. Dev'essere cura degli eredi rivalutare la tradizione, evitando accuratamente di sputare nei ricchi piatti in cui ancora ci si nutre, ciò però non deve costituire un ipedimento al giugnere ad un'analisi oggettiva dell'attuale situazione.
Così mi presento, alitando sui nostri giovani fervori manageriali.
giovedì, 06 nov 2008 Ore. 18.30