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Anno 2007
Anno 2006
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Schönstatt. Un tavolo del campo di concentramento di Dachau diviene nel 1944 altare x Karl Leisner
Schönstatt (Germania). Non ci sono parole per descrivere quel che si prova quando ci si trova dinanzi all'altare sul quale Karl Leisner (1915-1945). Beatificato nel 1996 da Giovanni Paolo II, ha celebrato nel campo di concentramento di Dachau, la sua prima e ultima messa. Da subito capisce la pericolosità dell'ideologia nazista. Durante la Settimana Santa del 1933 partecipa per la prima volta a un ritiro a Schonstatt ed entra, poco dopo, a far parte del Movimento Apostolico di Schonstatt, che riconosce per lui um mezzo spirituale per divenire "totalmente uomo, totalmente cristiano". Mentre studia teologia, si ammala di tubercolosi e deve essere ricoverato. Una menziona critica su Adolf Hitler gli causa dapprima l'arresto e poi la deportazione nel campo di concentramento di Dachau. Accetta tutto questo nello spirito del dono di se stesso alla volontà di Dio. Irradia, in quel posto di annientamento della dignità umana, di continuo ottimismo, chiede che gli si invvi la chitarra e con la musica anima i suoi camerati. Tra i sacerdoti prigionieri forma un gruppo Schonstattiano e edgli stesso entra a far parte del gruppo Victor in vinculis. La vita di questo gruppo,che tiene i contatti col fondatore Josef Kentenich, irrobustisce interiormente Karl. Nel mezzo dell'oppressione del campo di sterminio si compie il grande desiderio della sua vita: il 13 dicembre 1944. il vescovo francese Gabriel Piguet, pure lui deportato, gli impone le mani e lo ordina sacerdote. Dopo la liberazione, Karl, molto malato, è portato al sanatorio di Planegg. A sua madre confida il suo stato di salute: "So che sto per morire, però mi sento contento". Il 12 agosto 1945 muore. La sua ultima annotazione nel suo diario personale recitava: "Benedici, Dio del cielo, i miei nemici".
giovedì, 31 ago 2006 Ore. 11.35
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