Filosofia: Confine come soglia da valicare
di Livia Bidoli
La seconda edizione del Festival della Filosofia di Roma si svolge al Parco della Musica dal 9 al 13 maggio, con un programma intenso e tutto incentrato sui “confini”, come limiti, come valichi da superare, come soglie attraverso cui accedere a nuove forme di conoscenza.
Uno degli incontri clou del Festival sarà proprio con Marc Augé, coniatore della definizione e degli studi sui “non luoghi”, quelle aree spaziali dove si incontrano i nuovi rappresentanti dell’umanità, quegli stranieri che diventano indigeni solo in queste aree di margine (o “a margine”, delle città come della autostrade), che sono i centri commerciali e/o le catene di negozi, tutte uguali, tutte ugualmente e inquietantemente rassicuranti
Cosa significa però superare un margine? Oppure un soglia? Addentrarsi nella follia, con Galimberti, nel delirio con Bodei, oppure travalicare questo mondo a noi presente per spostarsi nella “Twilight Zone” (Ai confini della realtà)? La famosa serie di telefilm diretti da maestri del cinema di genere come Spielberg, Cronenberg, Landis, Carpenter analizza come questi strani “confini” rientrino nel quotidiano durante un caffè filosofico, tipico della tradizione francese. La “teoria dei limiti” invece propenderà le sue braccia durante una Lectio Magistralis, approfondendo quello spazio transitorio che divide l’amorfo dalle forme evolute.
Un altro capostipite di questi discorsi sul “limite” è il contrasto tra ragione e fede, affrontato da Vattimo e da Flores D’Arcais, mentre Savater sì inoltra nel terreno minato della tolleranza, riprendendo l’assioma fondamentale di Vattimo, ovvero della religione come amore per l’altro, e non di divisione dall’altro. La creolizzazione in questo caso (il miscelarsi delle lingue autoctone con quelle degli emigranti), si staglia come un fenomeno implicito ad ogni società multietnica, come asserisce Glissant, costringendo alla difesa della lingua originaria e della sua sopravvivenza proprio quei gruppi sociali prima dominanti.
I confini tra reale e virtuale e la diaspora, mondiale, verso mondi paralleli come Second Life, si addentra nei meandri, anche economici, della nuova fluttuazione globale dell’individuo in spazi incerti dove può condividere un’identità non determinata dalla concretezza ma dalle leggi del desiderio. Quel desiderio che, spesso rinchiuso nel corpo femminile, si nega alla donna di soddisfare, proponendo surrogati come la moda, condannandolo ad un’espressione stereotipata e adultera, esattamente come il desiderio maschile di possesso di un corpo generatore di vita.
Tre spettacoli, con due prime assolute Il suono del Logos e Io, Charles Darwin, e le Quattro Cosmicomiche di Calvino, allieteranno il programma di conferenze che però ancora non prevede un vero inserimento del pubblico nel dibattito in un programma assolutamente attuale e sollevato anche da due interventi del matematico Piergiorgio Odifreddi, caldamente consigliato a chi con raffinata ironia voglia approdare nei regni dell’espistemologia.
La mostra dell’artista Barucchello apre il Festival con un quadro di 15 metri intitolato La grande biblioteca, rimandando al filosofo della letteratura Jorge Luis Borges: “L’universo (che altri chiama la biblioteca)”.
I caffè filosofici e l’inaugurazione del 9 maggio alle ore 12.15, sono aperti a tutti mentre, per motivi logistici di accesso alle sale, è stato stabilito un prezzo minimo per gli incontri di 2 euro che per gli studenti è ridotto ad 1 euro. Prezzi da 5 a 10 euro per gli eventi serali.
Festival della Filosofia
CONFINI 9-13 maggio
Auditorium Parco della Musica
Info www.auditorium.com
tel 06-80241281
Link
Calendario del Festival: http://www.auditorium.com/eventi/festival/4888425
Programma del Festival (pdf): http://www.auditorium.com/download/view/programma_della_filosofia.pdf
Programma per le scuole (pdf): http://www.auditorium.com/download/view/Filosofia_'07-_Programma_per_le_scuole.pdf