La vaccinazione antinfluenzale riveste un importante ruolo
preventivo nella popolazione superiore a 65 anni di età e,
indipendentemente dall’età, in tutte le persone affette da
malattie croniche che potrebbero costituire un rischio per
lo sviluppo di complicanze anche gravi dell’infezione con
virus influenzali (1).
Mentre il tasso di copertura vaccinale
nella popolazione anziana viene abitualmente monitorata in
tutte le ASL, solitamente poco è noto sulle coperture della
popolazione affetta da malattie croniche con età inferio-re
a 65 anni.
È ora possibile stimare la copertura vaccinale
antinfluenzale in particolari gruppi a rischio grazie ai
dati raccolti dallo Studio PASSI (Progressi delle Aziende
Sanitarie per la Salute in Italia), uno studio che ha
indagato, nelle popolazioni delle ASL partecipanti, le
frequenze di vari comportamenti a rischio associati con le
principali cause di mortalità e morbilità e di alcuni
possibili interventi effettuati per modificarli.
Obiettivo di questo articolo è di stimare la prevalenza di
alcune malattie croniche nella popolazione con meno di 65
anni di età, la percentuale di persone a rischio con meno di
65 anni di età che ha ricevuto il vaccinoantinfluenzale
nell’anno precedente l’indagine e di individuare possibili
fattori di rischio associati alla mancata vaccinazione.
Lo Studio PASSI è stato realizzato mediante interviste
telefoniche a campioni di cittadini, di età compresa tra i
18 e i 69 anni, estratti con metodo casuale semplice dalle
anagrafi degli assistiti di 123 ASL partecipanti allo studio
e appartenenti a tutte le regioni italiane (2). Le
interviste sono state effettuate tra aprile e luglio 2005.
L’analisi è stata condotta sui dati ottenuti dalle 14.206
persone con <65 anni intervistate (dato aggiornato al 13
marzo 2006).
Il questionario PASSI indagava, tra l’altro, la prevalenza
delle seguenti malattie: infarto del miocardio, altre
malattie del cuore, ictus, malattie respiratorie croniche,
diabete e tumori maligni; veniva chiesto agli intervistati
se un medico aveva mai diagnosticato una o più delle
malattie sopra-elencate. È stato inoltre chiesto a tutti gli
intervistati se avevano eseguito la vaccinazione
antinfluenzale negli ultimi 12 mesi.
Tra le ASL partecipanti allo Studio, la prevalenza di
persone con meno di 65 anni che dichiara di aver avuto la
diagnosi di almeno una delle malattie indagate era del 16%.
Più precisamente l'1,1% dichiara di aver avuto una diagnosi
di infarto miocardico, il 4,7% di altre malattie del cuore,
lo 0,5% di ictus, il 7,6% di malattie respiratorie, il 3,2%
di diabete ed il 2,2% di un tumore maligno.
Complessivamente, il 12% delle persone tra 18 e 64 anni ha
dichiarato di aver eseguito la vaccinazione antinfluenzale
negli ultimi 12 mesi. Tra coloro con almeno una patologia
la percentuale complessiva di vaccinati era del 28%, mentre
nella popolazione senza patologie tale percentuale era del
9% (RR = 3,1; IC 95% 2,8-3,4). La percentuale di vaccinati
tra i portatori di malattie croniche con meno di 65 anni
varia con il tipo di patologia diagnosticata (Figura).
Percentuali particolarmente basse di vaccinati si trovano
tra gli ammalati di tumore (25%) e di patologie
respiratorie croniche (25%). In una posizione intermedia si
trovano gli ammalati di altre malattie del cuore (31%),
ictus (36%) e diabete (43%). La percentuale più alta di
vaccinati si registra nelle persone con pregresso infarto
del miocardio (51%).
Tra le persone con almeno una patologia, il livello di
istruzione non risulta associato alla copertura vaccinale
nelle classi di età da 18-34 e 35-49 anni. Invece, a partire
dai 50 anni, il basso livello di istruzione (nessun titolo,
licenza elementare, licenza media inferiore) sembra
costituire un fattore favorente la vaccinazione
antinfluenzale: il 42% risulta vaccinato, contro il 29% di
chi ha un livello superiore di istruzione (RR = 1,4 IC 95%
1,2-1,7). Il sesso, invece, non risulta associato con i
livelli di copertura vaccinale.
Mentre la percentuale dei vaccinati era del 28% tra i
cittadini italiani inferiori a 65 anni e con almeno una
patologia, tale percentuale viene quasi dimezzata prendendo
in considerazione i cittadini non italiani (15%), anche se
tale differenza non risulta statisticamente significativa (p
= 0,2), verosimilmente per la scar-sa numerosità di
stranieri (n. 20) nel campione analizzato.
Mettendo a confronto le coperture vaccinali delle diverse
ASL partecipanti allo Studio (escludendo le ASL che avevano
effettuato meno di 200 interviste), risulta una graduatoria
di copertura, da quella più alta del 54% (IC 95% 37-71) a
quella più bassa del 10% (IC 95%, 1-32). Data la numerosità
relativa-mente esigua di soggetti portatori di almeno una
patologia nella fascia di età 18-64 anni a livello di
singola ASL, gli intervalli di confidenza al 95% dei valori
percentua-li di copertura si sovrappongono ampiamente nella
maggioranza dei casi. Tuttavia è riconoscibile un gruppo di
14 ASL con coperture <20%, tra cui 5 con valori inferiori a
<15%.
In conclusione, è stato possibile stimare le coperture
antinfluenzali nei soggetti a rischio per la presenza di
patologie croniche che risultano poco soddisfacenti in
tutte le partecipanti allo Studio, soprattutto
considerando le persone con meno di 65 anni di età, alcuni
tipi di patologia (tumori e patologie dell’apparato
respiratorio), cittadini stranieri e i residenti in
particolari ASL. Occorre quindi un'opera di
sensibilizzazione rivolta ai medici igienisti, ospedalieri e
di medicina generale al fine di incrementare i tassi di
copertura vaccinale tra i soggetti a particolare rischio per
l’influenza.
La trasformazione dello Studio PASSI in un
sistema di sorveglianza continuo nel tempo assicurerà il
monitoraggio futuro del fenomeno, colmando un vuoto
informativo esistente nella maggior parte delle ASL e
ponendo le basi per la valutazione di eventuali interventi
di sanità pubblica rivolti al miglioramento delle coperture.
tratto da www.epicentro.iss.it