Tra i vari corsi IT che si trovano girovagando in internet, ho avuto modo di provare recentemente alcune puntate del tutorial su ASP.NET 4 della TekPub.
Il corso si chiama “Mastering ASP.NET 4”, e per ora dispone di 5 puntate, della durata compresa tra i 26 e i 28 minuti (in media).
I video sono realizzati con una certa cura. Il parlato è molto chiaro, senza rumori o disturbi di sottofondo. Le schermate risultano efficaci e senza problemi di alcun tipo. Il font utilizzato in Visual Studio 2010 è della grandezza giusta, e ciò consente di non fare uso dello zoom, che in alcuni altri video tutorial o webcast risulta qualche volta fastidioso e spesso usato a sproposito.
Malgrado la loro durata sia abbastanza breve, il relatore riesce ad esporre non pochi argomenti in ogni puntata, dando particolare preferenza all’apprendimento visivo. Il discorso infatti segue le immagini senza prolissità, e credo che anche gli ascoltatori non madrelingua inglese potranno trarne pieno beneficio.
Il bello di questa forma di apprendimento è di guardare il video e prendere subito pratica con il proprio Visual Studio 2010, mettendo in pausa il video stesso il giusto tempo che serve per impratichirsi un po’ con le proprie mani.
Nella prima puntata, dopo un breve discorso iniziale di introduzione, gran parte dei 27 minuti sono dedicati al web.config e alla sua personalizzazione per gli ambienti di Staging e Produzione.
Nella seconda puntata (28 minuti) si parla invece delle novità introdotte con ASP.NET 4 per la gestione lato client degli ID dei controlli server e di altri piccoli miglioramenti lato Html.
Nella terza puntata (27 minuti) si illustrano i miglioramenti che la versione 4 di ASP.NET ha fornito ad alcuni controlli, quali ad esempio il ListView, la CheckBoxList, Menu, Wizard e Chart (quest’ultimo in maniera decisamente approfondita).
Nella quarta puntata, la più lunga finora disponibile (53 minuti), si parla di routing.
La quinta, e attualmente ultima puntata (26 minuti), è dedicata al nuovo controllo QueryExtender, utile per poter filtrare datasource utilizzati nei binding sui vari controlli di presentazione di dati.
In tutte le puntate del corso, il linguaggio di riferimento è C#, e il teacher è Craig Shoemaker.
Qua sotto il riepilogo delle 5 puntate.
Qua sotto la lista dei corsi, con relative dimensioni del file e durata del video, che ho potuto scaricare e visualizzare.
Quelli chiamati “coder” si basano sul famoso libro di Mike Gunderloy, “Coder to Developer”, e spiegano come migliorare la gestione dei progetti software, sia utilizzando le metodologie agili, sia generali consigli di buon senso e buon “management”, come anche mostrando l’utilizzo di alcuni tool – sia free che a pagamento – per migliorare e rendere maggiormente condiviso il proprio lavoro nel team.
Il primo episodio è rivolto a se stessi, in quanto sviluppatori software, magari all’inizio della propria carriera.
La seconda puntata parla del progetto software e come ci si approccia ad esso da un punto di vista organizzativo e caratteriale. Video molto in stile “management” (zero codice, solo idee) e qualche spunto per un efficiente uso dei palmari.
L’idea generale è comunque riassumibile nel concetto di rendere migliore la comunicazione (“ Good communication”), oggetto della terza puntata.
La quarta puntata, invece, tratta esclusivamente del controllo del codice sorgente, e vengono presentate le possibili scelte, sia free che a pagamento.
Anche qua il parlato è piuttosto veloce, e probabilmente serviranno più di una visione per comprendere bene i video. Le immagini sono inoltre senza scritte, ed anche le frasi mostrate a video sono ben poche. Bisogna quindi basarsi molto sull’ascolto.
Le durate, come si vede, sono ottimali: non troppo lunghe e nemmeno troppo brevi.
Più tecnici invece i video denominati “concepts”.
Sempre con l’uso di parecchie immagini e fotografie, alcune veramente originali, si parla di Dependency Injection e Inversion of Control utilizzando un tool open source di cui non ne ero a conoscenza: Ninject.
Questo tool (direi meglio, un “framework”), disponibile su CodePlex, consente, utilizzando la dependency injection, di rendere la propria applicazione (.NET in questo esempio) “loosely-coupled” and “highly-cohesive”, in modo da abbracciare molto meglio il pattern TDD e consentire una più efficace manutenzione ed evoluzione del codice.
In questi video, per la gioia di noi sviluppatori, appare tanto codice (C#), scritto in Visual Studio 2008.
Si parla anche di Unit Testing (nella terza puntata), analizzando diverse soluzioni, per poi utilizzare NUnit come testing framework. L’autore utilizza Visual Studio 2008 con uno sfondo nero e ReSharper come tool di aiuto all’intellisense. Nel quarto episodio – piuttosto breve, 14 minuti – si parla invece di interfacce; il tutto sempre con un tono molto leggero, poco serioso, ricco di immagini spiritose e ben lontano dall’austerità di certi webcast a cui siamo abituati.
Molto più lungo (32 minuti) il quinto ed ultimo video dei “concepts”. In questo caso si fa uso di Visual Studio 2010 per parlare di test unitari con l’utilizzo dei tool SpecFlow e NUnit.
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La qualità audio di questi video è ottima: l’autore però parla piuttosto velocemente, ed usa anche qualche espressione gergale. Non è facile stargli dietro per un ascoltatore non madrelingua inglese o che non conosca la lingua in maniera eccellente.
Il catalogo della TekPub, a differenza di altre case, non è ricchissimo, ma spazia abbastanza su argomenti molto eterogenei. Ad esempio, per il mondo .NET, oltre a questo corso su ASP.NET 4.0, ci sono corsi sull’Entity Framework 4.0, jQuery, Ajax, ASP.NET MVC 2.0, LINQ e Silverlight 4.0.
I prezzi, come detto, sono a prova di crisi. Ecco sotto una tabellina riassuntiva.
A differenza dei corsi della LearnItFirst, di cui avevo parlato qualche post fa), questi sembrano un po’ più professionali, dato che l’oratore è molto serio e piuttosto formale.
A differenza del primo caso, questi video della TekPub filano via lisci, senza problemi di alcun tipo. L’autore non deve mai fermarsi perché qualcosa non va o perché tarda a caricarsi un’applicazione o altro.
La quantità di materiale presente è però molto maggiore per la LearnItFirst, e questo a parità di prezzo.
Per concludere direi che sono corsi piuttosto interessanti, coadiuvati anche dal prezzo accessibile, adatti a principianti ed intermedi, a patto di non avere problemi di comprensione nell’ascolto della lingua inglese parlata con una certa velocità e ricchezza di espressioni colloquiali.