Il passato davanti a noi, di Bruno Arpaia

La storia di alcuni giovani della provincia di Napoli negli anni ‘70, presi da impegno politico, progetti personali, sogni e duro scontro con la realtà. Sullo sfondo la storia e della cronaca di quegli.

A mio avviso i fatti dello sfondo, però, prendono troppo il sopravvento sulla storia e sui personaggi che a volte rischiano di essere delle creazioni artificiose per illustrare le varie posizioni dei giovani extraparlamentari a cavallo tra Avanguardia Operaia e Lotta Continua di quegli anni.

Di positivo ho trovato il respiro del dubbio, del travaglio delle scelte, del ripensamento e la malinconia della memoria e un certo garbo dello scrivere che rende il tutto più gradevole.

La costruzione narrativa risulta un po’ farraginosa e gli inserti di riflessione diretta, di spiegazioni non appassionano, sembrano più utili a chi scrive che a chi legge.

La risposta forse sta nell’amplia bibliografia citata alla fine e nel riassunto dei fatti che conclude il volume: il romanzo sembra un tentativo di sintesi e di riepilogo, più che di scavo e di esplorazione letteraria. Lo sforzo del non facile lavoro è forse troppo visibile. La riuscita del tentativo è solo parziale.

Rimane l’interesse per ciò che emerge da questa rinfrescata di un periodo in cui era diffusa l’idea che si potesse fare la rivoluzione, dove il dibattito di molti era incentrato sul come farla, se usare la violenza o no, se essere stalinisti o no, se essere con il PCI o no, se essere con AO o con LC, se il “personale è politico” o solo un pensiero piccolo borghese. Tutti interrogativi che sembrano lontanissimi nel tempo, ma che invece erano all’ordine del giorno solo due o tre decenni fa.

Voto:2,5/5

Leonardo Ciocca