Praza de Cresia. In Rete dall'11\06\2006


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Anno 2007

Anno 2006

Diocesi di Iglesias. Mons. Carlo Cani ricorda mons. Pillolla nel XX anniversario di episcopato

Servo per amore

L'8 giugno mons. Tarcisio Pillolla ha celebrato  il 20° anniversario della sua ordinazione episcopale. Tutta la Chiesa diocesana ha reso grazie al Padre per il dono del buon Pastore, segno della benevolenza e della sollecitudine del “bel pastore”che sempre dona la vita per il suo gregge. Vent’anni a servizio della Chiesa, prima come vescovo Ausiliare e Vicario generale della Chiesa di Cagliari  e dal 1999 al presente Vescovo della nostra Chiesa Ecclesiense-Sulcitana.

Mons. Giovanni Canestri che presiedette l’ordinazione episcopale nella Basilica di Bonaria gremita da una folla incontenibile sottolineò che l’8 giugno del 328 veniva ordinato vescovo di Alessandria d’Egitto, Sant’Atanasio…una coincidenza singolare…e particolarmente significativa che, disse, “suona auspicio e preghiera”.
Oggi al compiersi dei  vent’anni dell’ordinazione episcopale  possiamo decifrare l’esperienza pastorale del Vescovo Tarcisio alla luce delle parole da Lui pronunciate nel primo saluto rivolto alla Diocesi dopo la sua nomina a vescovo di Iglesias (3 luglio 1999) “sono venuto tra voi per mettermi al vostro servizio”. Si evidenzia uno stile apostolico fatto di forte consapevolezza e di umile servizio secondo l’indicazione di sant’Agostino: “Debbo essere sollecito principalmente della Chiesa che mi è stata affidata, del cui bene sono servitore e a cui desidero non tanto presiedere quanto servire”.  Un percorso esistenziale intessuto di sano ottimismo, squisita cortesia, signorilità, equilibrio,  amichevole disponibilità al dialogo, accoglienza affettuosa, ascolto premuroso, attenzione sincera ai problemi dei singoli e delle comunità.
L’impegno per l’evangelizzazione è stato il primo e fondamentale compito del suo ministero episcopale: annuncio della parola e celebrazioni sacramentali nei molteplici incontri con le 64 comunità parrocchiali; la visita pastorale, esperienza privilegiata per conoscere e incoraggiare il cammino di fede delle parrocchie, individuare le necessità e i problemi, prospettare possibili cammini per un autentico rinnovamento della vita e delle strutture; le stazioni quaresimali nelle  quattro zone pastorali della Diocesi; programmazione e realizzazione dei convegni ecclesiali; partecipazione a giornate di studio, alle assemblee promosse dalle diverse aggregazioni e movimenti laicali; visite agli ospedali, alle case di accoglienza per gli anziani e diversamente abili; ascolto quotidiano delle persone nelle udienze in episcopio.
In spirito di comunione, ha valorizzato doni e carismi dei singoli e dei gruppi, tutti traghettando verso orizzonti più ampi, per la costruzione dell’unica Chiesa: “tutti sono chiamati ad essere attori, anche nelle parti più impegnative, nessuno deve limitarsi al ruolo di spettatore. Tutti, insieme, vincendo le tentazioni di fughe in avanti, ma anche di ritardi altrettanto negativi per la crescita della comunità”. Così nel primo indirizzo di saluto.  Nella fedeltà alle linee tracciate dal Concilio e dal magistero di Giovanni Paolo II ha assunto: “Le gioie, le speranze, le tristezze, le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto, e di tutti coloro che soffrono…perché non è vi nulla di genuinamente umano che non trovi eco nel cuore dei discepoli di Cristo”. Al centro di ogni esperienza o iniziativa si coglie un amore profondo per questa terra, per il nostro popolo, per la nostra chiesa. Nel primo saluto alla Diocesi, facendo  una lettura personalizzata del salmo 121 che descrive la gioia e l’emozione del pio israelita nel momento in cui gli viene annunciato che dovrà patire per Gerusalemme “quale gioia quando mi dissero: andremo alla casa del Signore, e ora i nostri piedi si fermano alle tue porte Gerusalemme”, così confida Mons. Pillolla: “quale gioia quando mi dissero andrò alla comunità cristiana di Iglesias, e ora i miei passi si fermano in te” … La testimonianza di questi anni ci dice che quella gioia non solo è rimasta ma è si è moltiplicata. La Chiesa di Iglesias che il vescovo Tarcisio nella celebrazione del suo 50° di ordinazione sacerdotale ha definito con commozione “la mia famiglia”, memore e grata rinnova l’augurio che il Card. Canestri formulò l’8 giugno del 1986, citando il Curato d’Ars: “Sii forte come un diamante, sii dolce come una mamma”. Grazie, vescovo Tarcisio.
                                                                                                                          Carlo Cani 
Categoria: Chiesa di Sardegna
martedì, 22 ago 2006 Ore. 17.05

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