Sono
due le caratteristiche che mi hanno particolarmente colpito di Omar
(nome di fantasia), un ragazzino di quindici anni proveniente dal
Marocco: nel corso del nostro colloquio mi dice che non ha mai avuto
paura quando, con una certa frequenza, armato di un taglierino,
rapinava persone, e che non ha mai pensato che continuando a
delinquere prima o poi sarebbe stato arrestato e portato in un centro
di detenzione. Sorride Omar, pensando alla faccia terrorizzata delle
sue vittime
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