Qualche volta per beffardo possa apparire, si è alla presenza di fenomeni sociali difficilmente decifrabili secondo l'ottica della normale visione delle cose, ed è allora che bisogna soffermarsi a pensare prima di esprimere giudizi affrettati. Mi sono giunte opinioni diversamente ortodosse, circa la conduzione pastorale della nostra comunità cittadina. E' un argomento spinoso poichè non è mia consuetudine rientrare nelle sfere d'influenza di istituzioni che non gradiscono alcuna influenza... l'unica cosa che mi sento di esprimere per cercare di dipanare i dubbi ai miei interlocutori diversamente ortodossi è la seguente parabola direttamente tratta dai Vangeli di N.S.G.C., sperando nell'intelligenza dei miei interlocutori e nella maturità delle persone che riferiranno a chi di dovere (le spie)...
Vangelo di Luca 15,1-7 nella versione Nuova Riveduta
La pecora smarrita
Tutti i pubblicani e i «peccatori» si avvicinavano a lui per ascoltarlo. Ma i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, avendo cento pecore, se ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta finché non la ritrova? E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle; e giunto a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta". Vi dico che così ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.
Ora ponetevi questo interrogativo e rispondete a voi stessi: Chi è la pecora smarrita....(alias il peccatore che si ravvede), chi i novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento..(alias le novantanove pecore rimaste nel deserto)??????? e visto che ci siete, ponetevi anche questo interrogativo: Vi aspettate la visita del buon pastore????????? ..... io l'attendo con ansia