Torno con i prodotti Targus, parlando questa volta di 2 utili prodotti, un (per me, secondo) alimentatore per portatili multimarca e un concentratore di porte USB, sia di tipo 2.0 che 3.0, autoalimentato.
Eccoli qua sul tavolo, con tutto il loro ricco corredo di cavi e cavetti.
Alimentatore
L’alimentatore è veramente ben realizzato. Compatto, leggero (circa 400 gr.), dotatissimo di prese di tutti i tipi, sia per l’attacco al portatile, sia per la presa di rete elettrica.
I cavi sono sufficientemente sottili (il che rappresenta una comodità) e lunghi il giusto, senza obbligare a ricorrere a prolunghe: 100 cm per il cavo tra l’alimentatore e la presa elettrica, e 130 cm per quello tra l’alimentatore e il portatile.
La potenza è di 90 watt, un valore superiore a quello offerto dalla maggior parte degli alimentatori multimarca in vendita presso i più forniti centri commerciali, e in grado quindi di fornire alimentazione anche ai portatili più esigenti.
L’attacco al portatile consiste di una presa in gomma che fa da aggancio per gli 8 differenti connettori.
A quanto pare l’alimentatore è stato ben ingegnerizzato, dato che anche durante l’uso più intenso tende a riscaldarsi davvero poco (praticamente è solo poco più che tiepido).
Posso dire di essere soddisfatto di questo prodotto: svolge il suo compito molto bene, è comodo da usare e scalda molto poco, aspetti essenziali per un alimentatore per portatili.
Qua sotto le caratteristiche tecniche dell’alimentatore.
Attualmente il suo prezzo su Amazon è di circa 55 euro. Non pochissimo: si trovano infatti alimentatori simili anche a qualche decina di euro in meno. La differenza è però giustificata dalla qualità offerta, superiore a quella delle marche concorrenti.
Moltiplicatore di porte USB
Il secondo prodotto è di tutt’altro genere.
È un moltiplicatore di porte USB, con connessione al portatile di tipo USB 3.0.
Nei portatili in commercio, in genere, si hanno 3 o 4 porte USB, un numero un po’ esiguo nel caso si debbano collegare diverse periferiche: l’onnipresente chiavetta, una stampante, un hard disk esterno e, nel mio caso, persino uno scalda vivande Usb (ne parlerò in un prossimo post).
Le porte USB 2.0 sono 4, come si vede da questa immagine.
Si può notare che tali porte sono piuttosto ravvicinate. Nel caso si volessero collegare solo pen drive, soprattutto se voluminosi, questo poco spazio a disposizione potrebbe creare problemi.
Io ho, infatti, alcune chiavette “ciccione”, e non sono riuscito a collegarle insieme su due porte adiacenti.
Va molto meglio, ovviamente, nel caso si volessero collegare solo cavi USB, come potrebbero essere quelli della stampante, del modem o dell’hard disk esterno. In questo caso nessun problema.
Le porte USB del nuovo tipo, ovvero 3.0, sono tre, riconoscibili dal loro inserto azzurro.
L’alimentatore è abbastanza piccolo (in fondo non serve fornire chissà quale potenza), mentre i cavi sono piuttosto lunghi, e nel caso del cavo Usb 3.0 che lo collega al portatile, anche di un certo spessore e di notevole rigidezza (decisamente scomodo nell’uso quotidiano).
Con tutti questi cavi e cavetti la scrivania rischia di diventare un groviglio di fili.
Qua sotto le caratteristiche tecniche e fisiche.
Su Amazon Italia, oltre ad essere definito con il nome un po’ criptico di “perno e concentratore”, viene offerto ad un prezzo secondo me troppo altro, circa 70 euro.
In fondo si tratta di un moltiplicatore di porte, con alimentatore, che non giustifica un prezzo così elevato, ma tant’è.
Tutto sommato due prodotti utili nella vita di un informatico.
Il primo perché un alimentatore ha in genere una vita piuttosto limitata, e capita spesso che si guasti nei momenti meno opportuni.
Il secondo ritorna utile fino a che non si decideranno a costruire portatili con almeno 5/6 porte USB.