Si è appena concluso, fedele come ogni anno, l’appuntamento più raffinato dell’estate napoletana: Museum, il progetto teatrale ideato da Renato Carpentieri e dalla compagnia Libera Scena Ensemble.
Gli spettacoli di Museum si svolgono di mattina, quando il sole, il suono delle rondini, i rumori della città bassa avvolgono i luoghi della Certosa dove sono ambientate le pièces, le sale interne o le terrazze e i chiostri all’aperto che sono splendide co-protagoniste delle azioni teatrali.
Come descrivere Museum? Si tratta di un’esperienza, ormai felicemente pluriennale, di interazione tra un luogo d’arte – il Museo della Certosa di San Martino a Napoli – e un linguaggio d’arte – quello teatrale. Ma forse le intersezioni non finiscono qui. C’è quella con la letteratura.
Sì, perché Carpentieri e gli altri autori di Museum hanno da sempre scelto di non fare teatro con testi teatrali: creano drammaturgie a partire da testi narrativi (dai grandi capolavori di tutti i tempi ad opere meno note) e da storie di vita di artisti, scrittori, pensatori.
Qualche esempio degli spettacoli messi in scena in questi anni: Dialogo di Tristano e di un amico (Museum 1999, dalle Operette morali di Leopardi), Omaggio a Kant (2004, Immanuel Kant in interno-casa ci parla del suo ‘matrimonio’ con la filosofia – un Renato Carpentieri mattatore), Omaggio a Maria Di Majo (2005, struggente ricordo della moglie di Raffaele Viviani), Panurge (2001, dal Gargantua et Pantagruel di Rabelais), Il nipote di Rameau (1999, dal romanzo di Diderot).
Le 9-10-11 pièces allestite sono atti unici e durano circa 50 minuti; ogni giorno lo spettatore può sceglierne 3, da vedere una dopo l’altra.
La tentazione di tornare per assistere agli altri spettacoli è forte: impossibile resistere.
Nell’edizione di quest’anno particolarmente apprezzabili sono stati William Wilson (da E. A. Poe), Il giovane Holden (da Salinger, l’ironica e autoironica denuncia dell’idiozia alto-borghese, molto convincente Pietro Pignatelli nel ruolo di Holden), e Città di mare con abitanti, dall’omonima raccolta di racconti di Luigi Compagnone, satira corrosiva e visionaria della città – il titolo mostra – di Napoli.
Museum – VIII edizione
Sale teatrali per un museo mentale
Ogni anno nel mese di giugno
Certosa di San Martino, Napoli
Link
Libera Scena Ensemble
Dalla home si accede all’archivio con gli abstract di tutti gli spettacoli di Museum
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