La città di Eleonora si sgonfia e Torregrande, nei mesi di luglio e agosto, diventa la capitale arborense. Vi si riversa un mare di gente, oristanese e no. Sono in tanti ad affittare una casa, altri se la sono acquistata, altri ancora fanno la spola ogni giorno dai paesi limitrofi. Un via vai di gente che invade durante il giorno la spiaggia e sino alle ore piccole il lungomare, divenuto troppo corto e troppo stretto per accogliere le migliaia di turisti. Famiglie, giovani e persone di ogni età vi si danno appuntamento per una passeggiata, consumare una pizza, sorseggiare un caffé, assistere ad un spettacolo di
giocolieri qua e là, comprare un oggettino da portare a casa. La notte del 14 agosto, lungo l'arenile non mancano le tradizionali cataste di legna pronte per essere
accese a mezzanotte, una sorta di
falò di
Sant'Antonio abate in salsa estiva. Sono sprattutto i
giovani a conservare questa usanza insieme a quella di accamparsi in tenda per risvegliarsi l'indomani come dei novelli Venerdì. E non mancano i coraggiosi che attendono la sera del 15, quando sul lungomare le trombe annunciano la Sartigliedda e si respira aria di giostra equestre. I turisti ne rimangono incantati e non pochi scoprono la magia della Sartiglia di Oristano e nutrono il desiderio di ritornare a carnevale. Desiderio che andrebbe maggiormante ricordato e supportato da chi ha l'interesse che la città di Eleonora diventi davvero città turistica.