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Anno 2007

Anno 2006

RISCHIO INCENDIO

RISCHIO INCENDIO









Gli incendi boschivi
Negli ultimi anni il problema degli incendi boschivi ha assunto dimensioni a dir poco drammatiche, tanto da destare un grido di preoccupato allarme a tutti i livelli.
Nel decennio passato in Italia si sono perduti, per detta causa, più di 500 mila ettari di bosco, né l'azione di rimboschimento, né l'azione di ricostituzione boschiva sono riusciti a rimediare alle recenti devastazioni.
Ogni anno, quasi a scadenze prestabilite, si ripete questo gravissimo problema, con ingentissimi danni, sia direttamente economici che ecologici, e solo l'azione di prevenzione e di spegnimento fa si che lo stesso, possa essere contenuto e limitato.

IncendioE' bene ricordare che la gravità del fenomeno investe il bosco in tutte le sue molteplici funzioni, procurando danni diretti ed indiretti, i primi, facilmente valutabili, sono rappresentati dal valore della massa legnosa;
i secondi, più difficilmente stimabili, sono connessi alle funzioni "senza prezzo", quali:
la difesa idrogeologica, la produzione d'ossigeno, la conservazione naturalistica, il richiamo turistico, le possibilità di lavoro per numerose categorie.

Gli incendi boschivi sono caratterizzati da una localizzazione variabile: nel periodo invernale si manifestano sull'arco alpino ed in quello estivo nelle regioni di centro-sud; fa eccezione la Liguria dove si verificano nel corso di tutto l'anno.
In tutto il mondo il rischio d'incendi rappresenta una gravissima minaccia per boschi e foreste.
I danni provocati dalla devastazione del fuoco non sono solo nei tronchi carbonizzati, ma anche nella scomparsa del patrimonio faunistico e nella messa in crisi dell'ecosistema.
Se i danni economici prodotti dagli incendi sono ingenti, quelli ecologici sono incalcolabili: le foreste, trattenendo il terreno con le proprie radici attenuano la forza delle piogge; dove mancano gli alberi l'erosione delle acque e del vento aumenta notevolmente.

Come si sviluppa un incendio boschivo
Oltre che nelle mutate condizioni climatiche degli ultimi anni (elevate temperature, forti venti, aumento della siccità), le cause degli incendi boschivi sono da ricercare principalmente in:



  • Aumento degli atti di vandalismo;


  • Crescente presenza dell'uomo nei boschi;
  • Abbandono delle campagne, con conseguente aumento della vegetazione incolta, facilmente aggredibile dal fuoco.

L'autocombustione, sovente citata a sproposito e' da ritenersi una giustificazione quanto mai semplicistica ed erronea, in quanto, nei nostri climi, non si verifica che in casi del tutto eccezionali e al più limitata ai soli fienili o alle discariche.
La propagazione di un incendio boschivo è legata all'orografia del suolo dove cresce il bosco: il fuoco, infatti, tende a muoversi verso l'alto e perciò si propaga più facilmente lungo un pendio che su un terreno pianeggiante.
Le condizioni favorevoli per l'inizio dell'incendio nel bosco, si verificano, più frequentemente, in presenza di copertura morta disseccata, con soprassuoli giovani, specialmente di essenze di resinose.







Mappa rischio incendiMappa dell'indice di rischio da incendio boschivo nei mesi estivi riferito alle provincie italiane

Fonte:
Dipartimento della Protezione Civile


Valutazioni sul patrimonio boschivo
Il patrimonio boschivo italiano, che si estende su tutta la penisola, è stimato intorno a 8.675.100 ettari, pari al 28% della superficie totale del Paese.
Anche se l'estensione dei boschi è pressoché omogenea su tutto il territorio nazionale, il fenomeno degli incendi boschivi è caratterizzato invece da una localizzazione variabile: nel periodo invernale gli incendi si manifestano sull'arco alpino ed in quello estivo nelle regioni del centro-sud; fa eccezione la Liguria ove si verificano nel corso di tutto l'anno.
Negli ultimi vent'anni la superficie percorsa dal fuoco ha raggiunto circa 2.697.000 ettari; i 19.885 ettari di superficie boscata bruciati nel corso del 1996 segnano il minimo storico del periodo esaminato.
In tutto il mondo il rischio d'incendi rappresenta una gravissima minaccia per boschi e foreste.

I danni provocati dalla devastazione del fuoco non sono solo tronchi carbonizzati, cespugli ed erbe incenerite, ma la scomparsa di un patrimonio faunistico cancellato in un sol colpo ed un intero ecosistema spazzato via, la cui rigenerazione è lenta e difficile.
Se i danni economici prodotti dagli incendi boschivi sono ingenti, quelli ecologici risultano incalcolabili: non ultimo il fatto che le foreste, trattenendo il terreno con le proprie radici, attenuano la forza delle piogge; dove mancano gli alberi l'erosione delle acque e del vento aumenta notevolmente.
Confrontando alcuni dati europei sull'andamento del fenomeno degli incendi boschivi si riscontra che dal 1981 al 1994 il primato di superficie percorsa dal fuoco spetta alla Spagna con 3.010.360 ettari seguita dal Portogallo con 1.111.156, dall'Italia con 783.898, dalla Grecia con 712.906 e dalla Francia con 539.808.
Invece, il primato per numero di incendi innescati nello stesso periodo è appannaggio del Portogallo con 215.995, seguito dalla Spagna con 212.458, dall'Italia con 187.048, dalla Francia con 83.026 e dalla Grecia con 23.779.

La prevenzione
Qualsiasi strategia di prevenzione e lotta al fuoco, per quanto valida nei suoi principi ispiratori, e' destinata a fallire se non sostenuta dalla partecipazione della gente, sia in termini di convincimenti che di azioni materiali.
Di qui la necessità di indicare alcuni orientamenti volti ad integrare il piano organizzativo antincendio, soprattutto quando lo studio delle cause del fenomeno induce a ritenere che il comportamento dell'uomo, doloso o colposo che sia (83,5%), e' all'origine del diffondersi degli incendi boschivi e della distruzione dei delicati equilibri ambientali.
Valgono, pertanto, le seguenti considerazioni:


  • La salvaguardia e la tutela dei boschi sono oggi strettamente connesse al grado di civiltà degli uomini, alla loro cultura e sensibilità.
    Si rilevano, infatti, insufficienti i divieti e le sanzioni, i sistemi di lotta tecnologicamente avanzati, o altre iniziative adottate, in presenza di una coscienza sociale poco attenta alle esigenze dell'ambiente.


  • La difesa del bosco e degli alberi, è ormai quasi esclusivamente connessa alla qualità dei rapporti che l'uomo è in grado di stabilire con l'ambiente.
    Al riguardo, l'opera di sensibilizzazione delle popolazioni e di informazione dei cittadini, anche con il coinvolgimento dei mass media, non sarà mai pienamente efficace se non mira a realizzare una cultura della tutela del patrimonio forestale inteso come bene imprescindibile che appartiene alla stessa collettività.
    É necessario, pertanto, dare opportuno impulso a tutte quelle azioni di carattere informativo e formativo che concorrono alla crescita di una cultura dell'ambiente e del bosco, promuovendo la consapevolezza che uomini e alberi appartengono al medesimo contesto naturale.


  • Oggi si è promossa l'immagine del bosco come elemento del paesaggio e richiamo turistico, provocando l'effetto di un aumento della mobilità di massa e della presenza umana all'interno dei complessi boscati.
    Una presenza, spesso, che si traduce in azioni devastatrici ed inquinanti, mediante comportamenti irresponsabili, come l'accendere fuochi ed abbandonare rifiuti nei boschi; una presenza, molte volte, poco consapevole del valore delle risorse naturali di cui beneficia e non in grado di capire il significato e l'importanza del ruolo che esse svolgono nell'ambito territoriale, ne' il livello di produttività che tali risorse raggiungono sia in termini di biomassa che di servizi forniti alla società.


  • Lo studio analitico del fenomeno evidenzia che molti incendi si verificano lungo le ferrovie, strade ed autostrade, a partire dalle scarpate e dalle cunette spesso interessate da vegetazione facilmente infiammabile, oppure lungo le piste e i sentieri che si addentrano nei boschi.
    Questi fuochi possono essere prevenuti sia con azioni tendenti a rendere più consapevole e responsabile il comportamento dell'uomo, che con interventi di vigilanza delle Amministrazioni preposte.


  • Per la prevenzione degli incendi volontari, che spesso assumono la forma dell'atto vandalico o del ricatto alle istituzioni, è opportuno attuare tutte le misure tendenti a ridurre le tensioni sociali che potrebbero degenerare nell'uso del fuoco.


  • Oggi gli interventi contro il fuoco sono affidati a personale altamente addestrato e all'impiego di mezzi terrestri ed aerei.
    Da scoraggiare è la morbosa curiosità con la quale di solito la gente assiste passivamente all'incendio, quasi che l'incendio stesso costituisca uno spettacolo.
    Seppure non si può nascondere che l'incendio susciti emozioni spettacolari, è pur vero che si tratta di un quadro desolante nel quale si consumano una parte della natura, della nostra storia, della nostra cultura e si distrugge un patrimonio naturale difficilmente ricostituibile nella sua originaria complessità ecologica.
    E' indispensabile dunque che nel corso di un incendio tutti si adoperino a collaborare con i forestali e con quanti sono preposti a compiti di spegnimento, astenendosi da ogni intralcio o disturbo.
giovedì, 07 dic 2006 Ore. 22.35
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