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SQL Server 2008 - Declarative Management Framework

Qualche giorno fa ho seguito il blog di Gianluca Hotz sul Declarative Management Framework, una nuova interessantissima feature di SQL Server 2008. Devo dire che l'ho trovata proprio una funzionalità potente e molto interessante. Tramite DMF è possibile infatti definire svariate policies relative alle opzioni del server, a quelle del database e a tutto ciò che può essere definito nell'amministrazione di un database server in generale.Un tipo di policy a mio avviso molto importante per alcuni asp 
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Categoria: SQL Server 2008
sabato, 24 nov 2007 Ore. 16.15

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Commenti

Autore: Marco RossiInviato il: 25 nov 2007 - 11.49
Beh, questa nuova funzionalità è sicuramente interessante.
La standardizzazione diventa molto importante quando i progetti diventano grossi o quando devono metterci mano più persone. Il fatto di avere uno standard comune di sviluppo all'interno dell'azienda non fa altro che agevolare la scrittura e il debug del codice. Anche la scrittura delle query diventa più automatica.. Se ad esempio sappiamo che la chiave primaria di una tabella si chiama ID[Tabella], e sarà sempre così in tutto il db, possiamo evitare di guardare tutte le volte le definizioni delle tabelle prima di scrivere una query!

Più in generale avere degli standard è sempre molto utile, anche quando si lavora in autonomia. Nel momento in cui si dovranno apportare modifiche ci muoveremo con sicurezza perchè sappiamo che a suo tempo avevamo adottato uno standard.
Autore: Andrea BosiInviato il: 26 nov 2007 - 12.01
Sono chiaramente concorde con il concetto di adottare degli standard aziendali o anche solo di progetto per lo sviluppo ma più in generale per le architetture dei progetti stessi. Avere convenzioni e standard permette di rendere accessibile a chiunque li conosca ogni progetto sviluppato o in corso di sviluppo, permettendo all'azienda una gestione più disinvolta del personale, nonchè di ottimizzare le risorse a fronte di particolari momenti di emergenza. Ridurre i tempi di inserimento di una persona in un progetto vuol dire ridurre i costi. avere degli standard a cui riferirsi significa poter organizzare meglio il personale ed il ciclo di vita di un software. Molto spesso, troppo spesso, per le aziende il ciclo di vita inizia con la sottoscrizione della commessa e termina con la cosegna presso il cliente. ritenendo gli eventuali interventi di manutenzione, un "sopportabile fastidio". Errore!
Il piano di mantenimento di un prodotto / progetto deve essere tenuto in considerazione più di ogni altra cosa perchè rappresente un punto di consolidamento con il cliente che tenderà a legarsi sempre più con il proprio fornitore in ottica di nuovi investimenti.
Ecco per cui che l'esistenza di uno standard permette di demandare questa fase progettuale a personale differente con costi di formazione minimi, diventando in tal modo una forma di investimento a lungo termine.
Ora, è ovvio che qualsiasi strumento funzionale a raggiungere questo scopo è ben venuto, ma devo anche fare presente che la costrizione piuttosto che la volonta dei singoli a seguire un determinato scopo (lo standard) possa sminuirne i benefici. Mi speigo, "dietro" la naming convention degli oggetti esiste tutto un concetto sulla logica di costruzione degli oggetti stessi che và al di la del dargli un nome piuttosto che l'altro. E' su questo aspetto che conviene investire. Raggiutno questo obbiettivo, strumenti come il DMF di SQL Server 2008 ci metteranno al riparo da errori in corso d'opera...
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