Negli ultimi giorni si legge in giro di un
mega-blackout
che dovrebbe colpire Internet lunedì prossimo. Il 9 luglio, secondo
questi annunci catastrofici, milioni di utenti non riusciranno più ad
accedere alla grande rete. Ma cosa c’è di vero in tutto ciò? Ci troviamo
di fronte alla solita bufala per truffare i boccaloni o c’è un fondo di
verità? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Qualcosa di vero in questa storia c’è. Lunedì alcune persone potrebbero
trovarsi con la connessione Internet non funzionante ma non ci sarà un
collasso generale della Rete. Il problema, per chi lo avrà, sarà da
imputare al malware DNS Changer che, come suggerisce il nome, cambia i server DNS dei computer infetti dirottando la connessione verso siti malevoli.
DNS Changer risale al 2007 e da
allora ha attecchito su oltre 4 milioni di PC. Nel 2011, però, i suoi
creatori sono finiti in galera e la minaccia è stata parzialmente
debellata dall’FBI che ha sostituito i server DNS malevoli usati dal
malware con dei server “buoni”, i quali dirottano gli utenti infetti verso i siti corretti. Ebbene, il 9 luglio accadrà che l’FBI “spegnerà” questi DNS buoni
e quindi gli utenti che sono ancora vittime di DNS Changer (pare siano
tanti, ma dubitiamo) smetteranno di essere rediretti in maniera corretta
sui siti che cercano.
Come difendersi? La
soluzione è tutto sommato semplice. Chi sospetta che il proprio computer
possa essere sotto l’influenza di DNS Changer, può verificare la
presenza del malware nel sistema tramite degli appositi test online (tipo questo) e, in caso di infezione, ripulire il PC con un antivirus aggiornato (ormai tutti dovrebbero rilevare ed eliminare la minaccia).
Fonte by Geekissimo