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PRE.MIO Biblioteche di Roma. Il premio dei lettori
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Un grazie ai lettori

Un grazie ai lettoriGrazie ai lettori,a tutti coloro che con le loro parole e con i loro discorsi danno vita a questo circuito di comunicazione tra i libri e il popolo dinamico delle Biblioteche. A nome di tutti i nostri lettori che si riuniscono in Circoli di lettura per dare nuova forma alle loro fantasie, ai voli pindarici che la pagina colma di parole ispira al loro cuore, vorace di nuovi sogni e originali scoperte. Il paesaggio che apre la lettura è sempre così 
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Categoria: BiblioBlog/FAQ
venerdì, 03 mar 2006 Ore. 16.27

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Commenti

Autore: carla ferri circolo flaminiaInviato il: 07 mar 2006 - 08.55
Se è vero che alcuni libri costituiscono un’occasione di arricchimento spirituale, talvolta di cultura e, molto spesso, di confronto con se stessi, “A testa in giù”, opera prima di Renata Perretti, pubblicato dalla Giraldi Editore di Bologna, mi ha colpito fin dall’inizio perché rappresentava ognuna di queste occasioni. In genere sono timorosa e piena di dubbi, quando mi appresto a leggere un’ autobiografia, un po’ per discrezione, non amo invadere le vite altrui, un po’ perché spesso le trovo poco interessanti e cariche di autocompiacimento. La lettura di questo libro, che è sempre scivolata facile, leggera e avvincente, mi ha, invece, fatta ricredere: pur essendo un racconto autobiografico, coinvolge il lettore, si indirizza a ognuno di noi e, soprattutto, ci fa pensare.
Come scrive la giornalista Carmen Lasorella, nella prefazione, “A testa in giù” è un racconto senza paura, una straordinaria prova di coraggio, un libro “liberato”, come si può liberare una coscienza o una vita stessa. E’ l’autobiografia di una bulimica, che sfonda come un ariete l’idolo del bello ed il muro di questa società vorace. E la levità, pur in un contesto fosco e marcato, è la chiave che segna tutto il racconto…”, ma io aggiungerei anche l’ironia. Leggendo questo libro, o meglio divorando questo libro, visto che una volta iniziato, sono stata costretta a terminarlo, ho addirittura riso; nella sua drammaticità è riuscito ad essere perfino comico, soprattutto quando si sofferma a descrivere la società americana, “bulimica per eccellenza”, con cui l’autrice ha convissuto per nove anni. Senza fare uso di alcuna velleità stilistica, e con un linguaggio mai pesante o troppo ricercato, Renata Perretti rivede, nella sua prima opera, gran parte della sua vita, tante occasioni mancate, lunghi anni di una malattia difficile, anche perché non riconosciuta facilmente e soprattutto socialmente, ma anche di un futuro più roseo.
carla ferri
circolo flaminia

Autore: MijbilInviato il: 29 lug 2006 - 09.40
Il libricino POSTA LETTERARIA della Nobel Wislawa Szymborska che segnalo volentieri, potrebbe essere il manifesto del lettore, più che del poeta. La poetessa, asciutta e umile, infatti esalta il valore della lettura. La lettura è un'arte, va fatta con passione, attenzione e competenza. Forse è più difficile essere LETTORE che essere SCRITTORE: si abdica al proprio ego, ma la ricompensa è la ricchezza interiore.
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