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lo zibaldone di pensieri
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L'Antitaliano

Prima delle ferie di tanti lettori non poteva mancare le considerazione di gio sulla situazione italiana.Italia paese normale ma con poche prospettive.....Il post nasce da una riflessione dopo la lettura di un settimanale e prende spunto dalla Danimarca.La Danimarca è un paese che ha saputo mantenere un basso tasso di disoccupazione con un alto livello di sviluppo e contemporaneamente una elevata flessibilità di lavoro.Facciamo un esempio in Danimarca il dipendente o collaboratore 
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Categoria: caro diario
sabato, 04 ago 2007 Ore. 21.59

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Autore: Gabriele Del GiovineInviato il: 05 ago 2007 - 11.46
Alcune considerazioni sparse:

1) In Italia se un dipendente a Tempo Indeterminato viene licenziato senza che l'azienda chiuda i battenti comporta che chi lo deve assumere, non avendo la possibilità di verificare i veri motivi del licenziamento si trova di fronte a molti dubbi sull'affidabilità della persona "Perchè lo avranno licenziato? E' un fannullone? E' un delinquente?". Paradossalmente i meccanismi di protezione del dipendente previsti nel ns. ordinalmento si ritorcono contro lo stesso nel momento in cui viene allontanato con giusta causa dal posto di lavoro.

2) I contratti di lavoro atipici che prevedono la mobilità (Legge "Biagi", che di Marco Biagi ha solo il nome...) sono stati applicati con norme attuative che nella sostanza ribaltano il rischio imprenditoriale dall'imprenditore al prestatore d'opera. Non esistono nella realtà meccanismi di tutela dei lavoratori atipici anche se sotto l'aspetto fiscale e contributivo sono equiparati ai dipendenti. Quindi mobilità selvaggia e sfruttamento fiscale/contributivo. Di questo dobbiamo ringraziare prima il Governo D'Alema e poi quello Berlusconi.

La soluzione sarebbe quella di eliminare i contratti atipici che di fatto nascondono rapporti di lavoro subordinato e rendere il contratto di lavoro dipendente prioritariamente a tempo determinato con flessibilità remunerata.
QUel che serve è metter su un meccanismo in cui esistano sia la flessibilità che la tutela dei diritti del lavoratore. Non è facile ma nemmeno impossibile se solo non avessimo quel carrozzone che è il ns. sistema di previdenza che drena solo risorse.

Basta dare un valore economico alla flessibilità, sia dal lato del datore di lavoro che del dipendente. Ma a questo i ns. "governanti" mica ci arrivano.




Autore: David De GiacomiInviato il: 05 ago 2007 - 11.54
>La soluzione sarebbe quella di eliminare i contratti atipici che di fatto
>nascondono rapporti di lavoro subordinato e rendere il contratto di
>lavoro dipendente prioritariamente a tempo determinato con flessibilità
>remunerata.

Concordo pienamente con te Gabriele su tutta la linea.
Sui contratti atipici, flessibilità, ecc. l'introduzione di questi tipi di contratti è stata certamente utile ma è stato subito trovato l'inganno, ossia, manodopera a basso costo per tutti.

Perchè non facciamo così, tu azienda assumi un lavoratore flessibile ? Bene, io stato faccio una legge per cui lo stipendio mensile di quello flessibile è il 30,40% superiore di quello indeterminato.

Uno potrebbe dire, beh allora non assumo più i flessibili. C'è da ricordare che uno dei motivi per cui sono stati create queste figure era per coprire i picchi di produzione senza doversi accollare lavoratori a tempo indeterminato quando il picco di produzione scendeva.

Bene, siccome le aziende guadagnano, e molto, sui picchi di produzione sarebbe giusto riconoscere al lavoratore flessibile un plus percentuale appunto che vada a tutelarlo nel caso il mese dopo resti appiedato per un'abbassamento della produzione.

Così il datore si fa i suoi conti, meglio un flessibile o meglio un indeterminato ? Perchè la situazione attuale è che sono tutti flessibili.

Mi semba una soluzione ragionevole e neanche troppo scandalosa.
Autore: BrunoInviato il: 06 ago 2007 - 22.51
Purtoppo viviamo in regime di mercato basato sulla concorrenza. Un datore di lavoro che salvaguardi gli interessi dei propri dipendenti è spacciato, questa protezione dovrebbe essere garantita da leggi chiare, che premiano i più capaci nel lavoro (meritocrazia) mentre invece le nostre leggi sono pura burocrazia e non tutelano nessuno. Ci sarà mai un mercato del lavoro europeo senza una legislazione omogenea?
L'europa si guarda bene da fare favori al popolo italiano e ci lascia in balia di quei quattro imbecilli che ci governano.
Il meccanismo delle sanzioni è a dir poco vomitevole, visto che non risarcisce chi ha subito il danno (Noi italiani) ma lo obbliga ad un esborso extra, per coprire le porcate dei politici.
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