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Immigrazione: destra, sinistra, razzismo e tolleranza

Splendida lettera con replica di un lettore di Repubblica e Corrado Augias. Per riflettere. Aiuto, sono di sinistra ma sto diventando razzista GENTILE Augias, ho 49 anni, vivo a Roma, lavoro al Quirinale, ho studiato, leggo buoni libri (credo e spero), mi interesso di politica, leggo ogni giorno 2 quotidiani, guardo in tv Ballarò e Matrix e voto a sinistra, sono stato candidato municipale per la Lista Roma per Veltroni. Cerco di insegnare alle mie figlie i valori della tolleranza e della nonvi 
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Categoria: Attualità
martedì, 08 mag 2007 Ore. 16.37

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Commenti

Autore: #gio#Inviato il: 08 mag 2007 - 20.11
avrei voluto scrivere un post a sfondo politico ma non l'ho fatto per il rispetto della community. Sono davvero contento che hai scritto questo post sperando che questa possa muovere le coscienze.....
Autore: Stefano WokInviato il: 08 mag 2007 - 22.02
A parer mio questo non è un post a "fondo politico", è , purtroppo, quello che una certa parte di italiani a cercato di spiegare agli altri per anni beccandosi dei fascisti-razzisti.

La Francia ha avuto questo problema prima di noi, con gli algerini, che quando c'era tanto lavoro andavano bene per compiere le mansioni che i francesi non volevano fare, quando il lavoro a cominciato a scarseggiare sono diventati "scomodi" e sono stati emarginati. Per di più gli algerini alla fine sono cittadini francesi.

Noi con le nostre idee da buonisti e tolleranti ci stiamo inguaiando...e l'ultimo cambio di lege sicuramente non ci aiuta. Non è questione di destra o sinistra ma di prteggere il nostro futuro.
Stefano
Autore: Ester MemoliInviato il: 09 mag 2007 - 09.56
> Noi con le nostre idee da buonisti e tolleranti ci stiamo
> inguaiando...e l'ultimo cambio di lege sicuramente non ci
> aiuta. Non è questione di destra o sinistra ma di prteggere il
> nostro futuro.

Come non essere d'accordo?

So bene che anche i nostri nonni erano emigranti, e mentre loro erano buoni e lavoravano, c'erano italiani violenti/mafiosi/ecc.. che rovinavano la nostra reputazione.

Però non possiamo tollerare tutto.
Gli ultimi eventi recenti, avvenuti tutti nel giro di un paio di settimane, stanno colpendo sempre più e tutte le persone, anche quelle non-razziste, stanno iniziando ad aprire gli occhi.

Si deve fare qualcosa.
Non bloccherei l'immigrazione, ma darei regole ben più severe.

My 2 cents
Autore: Stefano WokInviato il: 09 mag 2007 - 11.34
Ho notato adesso che passate le 22.00 cominicio a perdere le "h" nei verbi e le doppie nelle parole :-)..
Stefano

Autore: GiulioInviato il: 10 mag 2007 - 14.57
La lettera a Repubblica di questo cattosinistrista può essere in certi passaggi comprensibile. Molto meno i post che commentano questa lettera.
Ester inizialmente ha postato senza commentare e va riconosciuta la voglia di aprire la discussione. Ma detto questo, qualcuno di voi ha mai letto "Gomorra" di Saviano? O si è interessato della storia degli abusi nell'asilo romano? Oppure di Erba (dove il "dagli allo straniero" era il leit motiv)? O magari ancora di novi ligure dove la simpatica ragazzina per prima cosa ha detto "erano albanesi"? Quando io, che vivo al nord, vedo qualcuno italiano in televisione che viene arrestato quasi sempre ha un accento che proviene da sotto il Po. E allora? Tutti i "terun" sono delinquenti? A sentire i leghisti si... Per chi è di sinistra come me conta di più occuparsi di risolvere i problemi piuttosto che puntare il dito... "proteggere il nostro futuro"... Possiamo continuare con le frasi fatte oppure agire e far integrare il diverso, lo straniero, il terun... Perché questa è la storia, baby! Da sempre i paesi ricchi attraggono gente povera... E gli Stati Uniti hanno accolto tanta brava gente proveniente dall'Italia e anche parecchi delinquenti. Negli Usa gli italiani sono "pizza, pasta mandolino e mafia" e non "arte cultura ecc".
Se poi durante un litigio una povera ragazza viene uccisa con un'ombrellata in un occhio (e sfido chiunque a dire che era intenzionale... se ha mirato l'occhio per uccidere è una spadaccina meglio di Zorro) i giornali si affrettano a scrivere "Romena ammazza italiana"... Non "Ragazza" ma subito la specificazione razziale...
Si sono di sinistra e si proteggo il mio futuro con la tolleranza... perché di gente che proteggeva il futuro con regole severe per ebrei, slavi, gay, rom, comunisti, handicappati ne abbiamo già avuta: e la storia ha relegato quella gente e quelle idee nell'unico posto possibile. Nella cloaca della storia del mondo.
Perché vivere significa aver ********... ma se nasci nel posto sbagliato anche il ******** non basta... e chi parla di idee buoniste e tolleranti come di un guaio dovrebbe essere nato nel Darfur o ad Haiti o, perché no, in un sobborgo di Baghdad.
Autore: StefanoInviato il: 10 mag 2007 - 17.32
Siccome il post di Giulio è riferito, almeno in parte, a quello da me scritto, mi permetto di rispondere.
Sono nato in Italia da genitori italiani e qui è nato mio figlio, ho girato il mondo e sono stato in posti,
come il Sudafrica dove l'apartheid non è in realtà scomparsa, si è solo trasformata, prima da una parte i bianchi e
dall'altra i neri ora da un parte i ricchi e dall'altra i poveri. Dove il filo spinato e i vigilantes con il mitra sono
l'equivalente della siepe e del labrador in giardino.

A parer mio "proteggo il mio futuro con la tolleranza" è un po' pericoloso, intendo dire ben vengano, cito la tua frase
"il diverso, lo straniero, il terun" (complimenti per il termine veramente azzeccato in un discorso che mira alla tolleranza)
ma non mi sembra giusto che, in casa d'altri, si possa fare quello che si vuole, cercando di camuffare qualsiasi tipo
di azione per ripristinare la legalità come un azione razzista verso una o più minoranze.

Sono concorde con te che l'Italia è piena di ottime persone straniere come è piena anche di pessimi italiani, ma quello che
è scritto nell'articolo riportato da Ester non si riferisce a questi, si riferisce a quelli che, una volta arrivati in Italia,
pensano che questa sia un terra di conquista, dove vale la legge dei più forte (o del più cattivo).

Per nostra fortuna l'Italia è a modo suo un paese civile, dove alcuni diritti e alcuni doveri vengono rispettati, almeno da alcuni
(se partiamo dal 100% e leviamo tutti gli "alcuni" che ho messo restano veramente poche cose rispettate).

Tornando a me, prendo il tram raramente ma di due cose sono certo.
La prima è che sono uno di quelli che se sale una persona anziana o un donna
in gravidanza (non importa il colore della pelle o la nazionalità) si alzano e cedono il posto. E' capitato una volta che l'abbia

fatto
troppo presto ed un ragazzino si è seduto come un fulmine al mio posto, spero che quel ragazzino non dimentichi mai la figura

che,
a parole e non a ceffoni come tu probabilmente stavi immaginando che uno con le mie idee avesse fatto, gli ho fatto fare.

La seconda è che se io fossi una ragazza e dovessi salire su un tram della mia città alle 23.30 ci penserei due

volte, ma questo non è collegato con il problema degli stranieri o almeno tutto il rischio di tale azione non lo è.

Riguardo le "regole severe" che tu citi (a parte la voce comunisti che le regole severe le hanno fatte e non ne sono stati le

vittime) trovo che ci sia una via di mezzo, e soprattutto non si deve confondere il "riportare la legalità in alcune zone" con il

creare campi di concentramento.

Al solito, come è giusto, i punti di vista sono diversi, a parer è mio meglio isolare le poche mele marce che ci arrivano prima

che si mescolino nel paniere di quelle buone a parer tuo...non lo so o meglio non l'ho capito.

Ossia tu sei tollerante, e questo è chiaro, ma se una persona a te cara fosse su un tram

e fosse insultata e magari malmenata da una persona straniera, tu non saresti in collera per evitare di essere razzista? Se fosse un italiano a farlo

ti sentiresti più o meno arrabbiato? E se poi scoprissi che la persona in oggetto è qui in modo illegale e si mantiene con

un'attività criminale non ti verrebbe voglia di avere delle leggi che proteggano maggiormente la tua famiglia e i tuoi cari?

Io preferirei averle.
Stefano

Autore: GiulioInviato il: 10 mag 2007 - 19.02
Proprio perché sono tollerante, tollero anche chi esprime idee razziste che, in un certo qual modo, qualunquiste (per non dire fasciste: tra l'altro per alcuni "fascista" non è un insulto ma qualcosa di cui andare fiero. Cosi come per me "comunista" è un complimento). E non voglio neanche alimentare la polemica. Per fortuna siamo ancora in un paese libero dove sono ammessi tutti i punti di vista... Prima ovviamente dell'avvento delle camicie nere e di una sana politica di italianizzazione di antica memoria (http://it.wikipedia.org/wiki/Italianizzazione_%28fascismo%29).
Detto questo, e portando un sincero rispetto per tutte le idee sviluppate in questo interessante insieme di contributi, mi preme sottolineare solo due cose.
L'uso del termine "terun", se si legge con attenzione il mio post, è volutamente provocatorio a dire "il comune sentire dell'uomo del nord leghista", cosa che grazie a dio non sono.
Quanto alla domanda finale: tu caro Stefano parli di "razze" o "appartenenze". Io di persone: se uno insulta o malmena mia mamma su un tram mi arrabbio (e probabilmente oltre) sia che sia italiano, straniero "buono", straniero "cattivo" o venga da Marte.
E la sua fedina penale non è in relazione con l'insulto... che sia legale o illegale, che sia un missionario tedesco o uno squatter di Nuove Dehli, è importante quello che fa non quello che è.
Perché se mi curo di quello che è, il passo è breve a considerare fastidioso l'ebreo o il giapponese...
Stiamo diventando proprio un brutto Paese... Ma non per chi arriva... per chi ci è già... Cittadini di serie A e B, famiglie di serie A e B, Concetto di amore di serie A e B... e la maggior parte di chi si lancia in giudizi assoluti poi la domenica va in chiesa e prega un extracomunitario, che 2000 anni fa ha dimostrato a costo della vita che non importa chi sei perché tutti siamo uguali davanti a Dio (per chi crede) e davanti alla storia (per chi non crede). E il pianeta è uno, messo in un angolo recondito dell'universo al servizio di tutti.
Detto questo... ho pieno rispetto di tutte le idee espresse qui e sono argomenti che non si esauriscono in un post o in un commento.
Non amo chi delinque, non amo il senso di insicurezza, non amo il prossimo a priori. Dico solo che non è una questione di razza ma di persone. Leggi severe per gli immigrati? siamo capaci di farle e di farle rispettare per chi immigrato non è?
Tolleranza non significa imbecillità... significa sapere che la pena di morte non ha mai evitato un crimine... ma mettere le persone in grado di capire che c'è una alternativa, quella si è una grande sfida.

Grazie, torno sulla mia barcarola in mezzo al mediterraneo a sperare che qualcuno mi soccorra invece di cannoneggiarmi...
CIAO!
Autore: ...Inviato il: 10 mag 2007 - 19.56
Vedi Giulio, se io dico "gli stranieri disonesti fuori dal nostro paese" verrai bollato come un fascista razzista squadrista.Il political corret e il falso buonismo usato per fini elettorali invece viene rispettato.Sai perchè? perchè è facile fare i buonisti ed i tolleranti ignorando del fatto che ad esempio a Milano in viale Monza e in via Padova ed alcuni punti della stazione centarale la delinquenza regna sovrana ....Sono poi consapevole che la delinquenza non ha il colore della pelle ma proprio per tutelare gli stranieri onesti dobbiamo cacciare gli stranieri disonesti.
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