Separato dal mio corpo, come sospeso nell’aria, vigile e cosciente senza
però poter comunicare con esseri umani, vedo dall’alto il mio involucro di
carne, esanime, quasi abbandonato, circondato da medici, e mi fa quasi pena
osservarlo: Come ho potuto sopportare di essere imprigionato dentro quel corpo
debole come straccio, limitando tutta la mia immensa potenzialità spirituale?
Eppure al tempo stesso comprendo, pur non avendo la benchè minima voglia di
rientrare dentro
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