Bisogna avere tra le mani questo libretto (poco più di 200 pagine) per capire il vero significato del suo titolo, “Developer’s Notebook”, ovvero “Quaderno dello sviluppatore”. La sua impaginazione, infatti, rispecchia fedelmente i quaderni che abbiamo utilizzato nelle Superiori e all’università, con i quadrettini, le scritte in simil-calligrafico, la rilegatura molto flessibile (ma tenace) e addirittura l’impronta di due bicchieri in copertina. Dei vecchi quaderni, però, non eredita i difetti,
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