Il nostro Circolo di conversazione in IngleseDa un paio di mesi un gruppo misterioso si riunisce il lunedi alle 20 nella Mediateca della Rispoli . Insospettiti abbiamo piazzato una microspia ed una telecamera nascosta: ecco il nastro . Una quindicina di persone di tutte le età, la maggior parte italiane , siedono in circolo . Conduce la conversazione un giovane intellettuale , sicuramente un americano , che corregge gentilmente gli errori di ogni genere e , non senza fatica , azzittisce quelli che dispensano ai presenti dosi troppo generose del loro inglese . In verità si sentono interventi in un buon inglese ed altri in cui il piacere di esprimersi si mescola a volte con qualche incertezza linguistica.
I nuovi termini e le nuove espressioni che affiorano durante le discussioni vengono afferrate al volo e annotate come i cercatori d’oro durante The Gold Rush . Chi ha rispolverato il suo inglese dopo anni di ruggine siede al fianco di chi sfoggia New Age terms. I più implacabili redigono un elenco dei termini emersi dal dibattito per riproporli fotocopiati nell’incontro seguente. Gli argomenti non sono da salotto con thè e pasticcini : il sesso , la violenza , Khalil Ghilbran , la situazione politica sempre grave ma mai seria della nostra Italia . Si nota un evidente entusiasmo per la possibilità di incontrarsi liberamente e proficuamente in una biblioteca in orario serale. Vengono divisi due partecipanti che si accapigliano sulla sfumatura da attribuire a weary rispetto a tired.
Come il muto del Vangelo all’improvviso si sciolgono delle voci in inglese che tacevano da anni . Alle 10 le loro orecchie ormai desuete all’italiano percepiscono a stento l’ annuncio della chiusura della biblioteca . Ore 10.15 tra animate conversazioni sono stati percorsi circa due metri in direzione dell’uscita . Ore 10.30 il personale della biblioteca si affretta a calare le serrande temendo un ripensamento mentre i partecipanti fanno risuonare la lingua di Shakespeare nell’antistante piazzetta guardati a vista da un carabiniere insospettito dallo strano idioma.
Sergio Worms