Si sa che dal giorno dell'Immacolata fino al giorno di Natale, si vedono manifesti, più o meno grandi, locandine o inserzioni su giornali locali (decisamente meno spesso su quelli nazionali) che invitano gli appassionati o i curiosi ad ascoltare un Concerto di Natale.

L'atmosfera del Natale, infatti, anche se spesso offuscata da altri mille stimoli che giungono quotidianamente da ogni direzione, ha sempre un qualcosa di magico. La famosa frase A Natale si è tutti più buoni non è solo un modo di dire, a mio parere. E' l'aria che si respira che spinge a farci riflettere maggiormente e a renderci più consapevoli di quanto quotidianamente facciamo, con l'idea anche di migliorarci un tantino.

Annalisa, che saluto e ringrazio, mi ha invitato un Concerto di Natale organizzato dal Comune di Camparada, dall'Associazione Amici del Masciocco, dall'Associazione Volontari Protezione Civile del Comune di Camparada, dall'ASCA (Associazione di Camparada) e dalla Cooperativa San Rocco - Il Circolino.

Un percorso complesso quello intrapreso dal coro Nove.Trenta (non so quale sia il significato di questo nome), che ci ha voluto presentare una visione più ampia del significato di Natale così come è inteso dai Cattolici.

Con un alternarsi di momenti recitati, canti in grado di offrire spunti di riflessione e brani capaci di manifestare ogni forma di gioia ed energia, 20 ragazze e 2 ragazzi (anche se mi è stato detto che non erano al completo) hanno guidato il pubblico che ha riempito l'Aula Consiliare del Municipio di Camparada per l'intera ora e mezza (senza pausa) dell'evento.

Un programma di sala ben fatto ha consentito a tutti di seguire con attenzione, farsi trascinare dalle melodie e approfondire interiormente i temi trattati.

Ecco quindi che il tradizionale, ma rivisto, Angeli delle Campagne ha lasciato il posto al più tenebroso Verbum Panis, per poi proseguire con le frasi consolanti di Lui verrà e ti salverà e giungere ad una versione poliglotta di Astro del Ciel.

Brillanti e sicuri solisti hanno poi accompagnato il pubblico in Rallegriamoci e Caro Gesù ti scrivo.

Particolare, poi, il brano Lavori in corso con alternanze di cantato e parlato; sicuramente coinvolgente il solista che ha interpretato Le mie mani.

Molto originale la metafora nascosta in La coperta del mondo, capace di coprire e riscaldare dune, autostrade, grattacieli, case e ponti.

Credere in una nuova, o meglio, in Un'altra umanità è il messaggio racchiuso nel canto eseguito da tre soliste che, alternandosi con gli interventi del resto del coro, hanno lanciato un ulteriore spunto di riflessione e speranza.

Un tris prima del gran finale con Insieme è più bello, Noi saremo e Un mondo con un cuore esprimono al meglio la differenza tra vivere il Natale con indifferenza e cercare di trovare nuovi stimoli per conoscersi, aiutarsi, costruire dal piccolo un mondo forse un po' migliore dandogli un vero cuore.

Energia ed entusiasmo, invece, sono i termini giusti per descrivere Luce del mondo, dedicata interamente a Colui che tra pochi giorni rinasce per noi.

Non so se ho ben interpretato quanto il coro Nove.Trenta ha voluto trasmetterci, aiutati anche da piccoli (ma significativi) gesti che hanno coinvolto l'intero pubblico (come passarsi mano per mano degli oggetti per l'addobbo di Alberi di Natale, o accendere tutti insieme una piccola candela). Di certo, però, è stato un interessante momento per crescere un pochino (ma neanche poco) di più.

Al coro, nella sua interezza, vorrei fare i miei semplici complimenti per tutto. Al termine del primo brano ho pensato ad una cosa che vorrei riscrivere qui: "Peccato: per accompagnarvi, al posto delle basi, vi meritereste proprio un'intera orchestra". Bravi!