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Anno 2007
Anno 2006
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Girona. Un tour per la città in compagnia di don Modest Prats
Oggi mi sono svegliato di buon mattino per un tour in città. Alle 6.30 era impossibile trovare un bar aperto per un espresso. Ho girato tutto il centro storico, nulla. Salvo poi bussare all'hotel Peninsular (Tre stelle, pernottamento 51 euro, prima colazione, 7) presso la chiesa del Mercadal, all'altezza del Ponte di pietra e trovare ospitalità per il breakfast preparato per il loro clienti. Solo più tardi vengo a sapere che sono capitato in un giorno in cui Girona abbassa le serrande e scappa al mare. Oggi infatti è la festa di St. Jaume (Giacomo) de Compostela. "Si fugge tutti al mare - mi dice il parroco della chiesa di Mercadal, don Modest Prats - e i negozi restano chiusi". Alle 9 avevo l'appuntamento con lui per la messa, celebrata naturalmente in catalano. Dopo la celebrazione, mi invita al bar: "Che non si dica che Girona, nel giorno di San Giacomo, non è stata capace di offrire un caffe a un sacerdote di passaggio". Non posso che accettare. Cammin facendo, scopro che per 32 anni ha insegnato lingua catalana presso l'Università cittadina. Di più, è stato tra i primi a dar vita al corso di lingua catalana. E, sempre il nostro don Modest, negli anni Settanta ha lavorato alla versione catalana dei testi liturgici. "Il giorno in cui voi avete cominciato a celebrare in italiano, noi abbiamo fatto lo stesso in lingua catalana - mi dice -. Abbiamo evitato in tal modo che si venisse a creare un momento di vuoto. Da anni, infatti, lavoravamo sodo perché tutto fosse pronto". C'è soddisfazione e fierezza di appartenere a questa città, di farne parte, di conoscerne la ricchezza artistica, storica e culturale". Mi sono occupato anche di investigare quali sono i nessi tra la vostra e la nostra lingua catalana. Ci sono un'infinità di vocaboli che abbiamo in comune". Mi parla poi di Alghero: la conosce come le sue tasche, da più di 20 anni. E, man mano che si passeggia per le vie del centro storico insieme a lui, che mi fa da cicerone, scopro come Ryanar sia una compagnia di bandiera che conosce la storia e ha avuto l'intelligenza di creare un ponte tra Alghero e Girona. Le ha unite di nuovo, dopo secoli duranti i quali non si sono più parlate e incontrate. Il nostro don Modesto, di nome e di fatto, nonostante i suoi 73 anni, è un uomo aperto, vivace culturalmente. L'esatto contrario della persona seduta e stanca della vita. Mi confessa: "Con l'arrivo di Ryanair, ho proposto ad alcuni amici di prenderci ogni tanto un caffè, ma non qui dove ora ci troviamo, ma a Parigi o Roma. Partiamo la mattina, e la sera siamo di nuovo a casa, talvolta pernottiamo per una notte, non di più. Bagaglio, il minimo indispensabile. Ci costa davvero niente e, soprattutto, ci permette, di vedere una due cose nuove, che già abbiamo pianificato prima della partenza". Sono felicemente sorpreso di quel che mi dice. Mi parla ancora del recupero incredibile dal punto di vista architettonico, culturale, sociale, economico che la città ha registrato in questi ultimi 10\15 anni. "Mai avremmo immaginato tanto. E' avvenuto un vero miracolo. La città è piena di turisti. E' di nuovo viva. Vedi questo quartiere ebreo? Era in uno stato di totale degrado e abbandono. Ora è uno splendore. Per non parlare del recupero della chiesa dei domenicani e degli spazi annessi, ora sede universitaria con 13.000 studenti. Le vie, le piazze, le case che si inerpicano sono ritornate al loro antico splendore. La cattedrale è superba. Domina la città. La si ammira da lontano. E subito si capisce chi nel passato aveva in mano il potere. E' una magnificenza. La larghezza della sua unica navata, poi, è stato un osare oltre ogni limite umano". E' un fiume in piena il nostro don Modesto, parla con competenza e soprattutto col cuore. Spende anche qualche parola sul vescovo: "Mons. Carles, fra due anni va in pensione, ma sta lavorando coi sacerdoti a un ridimensionamento del numero delle parrocchie. Ha avuto coraggio. Qui le vocazioni scarseggiano, ma soprattutto non hanno ragione d'essere tante parrocchie". Ascolto e non commento. Entriamo in cattedrale, a pagamento nelle ore di non culto. "Una vera boccata di ossigeno per dar mano a tanti lavori, tra i quali anche la prossima sistemazione dell'organo e del coro, posti ora nel centro della navata centrale, a rompere totalmente l'armonia dell'insieme della cattedrale. Risale al 1946, questa struttura lignea, va tolta e lo si farà presto. Così pure dobbiamo mettere mano alla risistemazione del presbiterio". Noto che hanno il nostro stesso problema, l'altare maggiore è mobile."E' da studiare un altare fisso. Nel mentre comunque, mica si può fare la messa spalle al popolo, si celebra su questa mensa provvisoria. E' sempre sbagliato tornare indietro. Nuovi problemi? Soluzioni nuove"". Usciamo e si scende verso la sua amata parrocchia, distrutta durante la guerra civile del 1936-1939. Venne ricostruita successivamente. 7.200 parrocchiani, 3 sacerdoti ritirati che gli danno una mano. C'è da lavorare e vado avnati finché potro, poi anch'io dovrò per raggiunti limiti di età e forze, lasciare". Siamo nella piazza della sua parrocchia e mi dice: "Bene, spero di non averti stancato troppo? Scherza? Sono io che non ho parole per ringraziarla". "Per me è stato un piacere fare una passeggiata fino alla cattedrale; forse ero 40 giorni che non ci salivo, mi dice". E chiude: "Però prima di lasciarci, ci dobbiamo prendere qualcos'altro al bar: va bene una bibita?". Non posso che dirgli di sì. E davvero non faccio che ripetergli grazie per tanta disponibilità e amicizia. La fraternità sacerdotale produce questo sentire comune: così è stato a Barcellona, a Marsiglia e oggi qui a Girona. Sono state vacanze stupende. Di più non potevo pretendere.
don Modest Prats Mercadal* Santa Susanna - 7.200 hab. Obra, 6 - Tel. 972 20 25 45 17001 Girona Despatx: dimarts de 19 a 20.30 i dissabtes de 12 a 13. Domicili: Gròber, 7, 6è, 1a. - Tel. 972 22 32 86 Mn. Modest Prats, R
martedì, 25 lug 2006 Ore. 16.41
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