È freddo. È Russia. È il millenovecentodiciassette. Un’inquietudine crescente, un senso di malessere mi invadono; sono una lettrice nata quasi sessant’anni dopo, in un Paese abbastanza caldo, poco avvezza alla neve; di storia ne è passata tanta sotto i ponti, diciamo che in genere mi è scivolata addosso senza che io la vivessi, tuttavia dovrebbe essermi abbastanza chiaro da che parte stare.Bellissima l’allegoria dell’uccisione del maiale: un arcaico rito annuale, obbligatorio per la comunità, ch
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