OTTAVIA una donna che la storia ha tralasciato: Lunedì 5 novembre presso la sala della Camera di Commercio di Via de Burrò,ormai nota ai lettori dei Circoli quale luogo di incontro con gli autori, ci siamo confrontati con Liliana Madeo, che con molta umiltà ci ha fornito gli strumenti di lettura del suo saggio-narrativo incentrato sulla figura di Ottavia controverso personaggio femminile di epoca imperiale di cui la storia poco ci ha lasciato.
Tacito,e le memorie di Agrippina,sono la prima e unica fonte dalla quale attingere nozioni ci dice solo quando nacque e come morì la sventurata puella giovane e inesperta prima moglie dell'incendiario Nerone, ma chi fu e cosa rappresentò per Roma in quegli anni è tutto da vedere e la Madeo in un sapiente ritratto storico-romanzesco ne traccia un mirabile profilo umano, politico e spirituale, dando alla sua eroina i connotati di una donna moderna sotto ogni accezione possibile: delle sue amicizie certe, Pomponio e Grecina,abbiamo ampie documentazioni, ma i suoi pensieri di umana creatura emergono con ogni probabilità dalla vita di corte e dalle figure delle matrone romane che la affiancarono e che come lei lottarono per l'affermazione di quei diritti a noi ora tanto cari ma che all'epoca risulatvano del tutto soffocati e timidi sotto le spoglie della sudditanza militare e imperiale che imponeva il più rigido riserbo.
Così Ottavia doveva apparire ai suoi contemporanei, bella, docile, donna romana appertenente all'illuste casata dei Claudii e moglie fedele,docile ma ferrea al tempo stesso capace di muovere le folle, di sventare le polpette avvelenate con la stessa acutezza di un segugio.
E' chiaro che noi lettori ci siamo stupiti del fatto che dati pochi riferimenti storiografici,siamo riusciti ad avere un saggio così ben dettagliato e ricco di fascino, ma prontamente la Madeo giornalista attenta e sensibile,ci ha confessato di avere avuto non poche remore a classificare vagliare e riportare le fonti, e che in intesa con l'editore ha saputo discernere una linea di interpretazione del tutto rispettosa e attendibile circa il profilo di questa donna.
Insomma cari lettori, la lettura di questo libro merita davvero un riconoscimento artistico e un ulteriore prova del fatto che sì la storia dimentica molte donne fondamentali per lo svolgimento della stessa, ma ancor di più ricordiamo che la storia stessa delle donne è cominciata da pochissimo!!.
PREMIO SEZIONE NARRATIVA INTERNAZIONALE:
Il Sud America è il protagonista del Pre.mio narrativa internazionale Biblioteche di Roma 2007.
Colombia, Argentina ma anche Messico (oggi di grande attualità visto la cinematografia che ne ripercorre la storia delle origini come Aphocalipto per es.) rappresentano alcuni frammenti di questo vasto e diversificato continente.
Gli autori dei testi selezionati sono tutti dei pregevoli e "pungenti" narratori.
Le parole travaricano il confine cartaceo e trasudano quell'umanità, quella sensualità (ma è meglio osare sessualità!) che ridondano nel popolo latino americano;pare di percepirne l'odore corporeo, la sonorità tanguerica (come in Lezioni di tango appunto)tutt'attorno al lettore,attraverso un'analisi dello stile narrativo così ben costruito, con gusto e ricchezza di particolari ,che lascia sconcerti; e ci si torva improvvisamente a condividere esperienze di vita quotidiana.Una potenza descrittiva che sottolineo è tesa unicamente a tracciare storie e umane solitudini dai contorni profondamente passionali.
Così capita di provare le stesse emozioni di Ana, che a Parigi, si lascia trasportare dai ricordi e dai sapori della sua lontana Argentina danzando il Tango, o come la Città Immobile sul Mar dei Caraibi nel libro di Reyes, anch'essa molto unita Parigi dove tutto diventa surreale per il giovane musicista dai contorni di un redivivo Jimy Hendrix.Una considerazione nasce spontanea: l'incredibile fascino che la bohemienne capitale francese esercita nell'animo di questi scrittori.Capitolo a parte riguarda il Messico, rappresentato da E. Serna, nella cui opera particolarmente cruda predominano le atmosfere di repressione e criminali e gli assassinii orditi dalla potente Judicial, organo di polizia spietato e temibile.
Eppure il lettore avrà modo di scoprire un dato importante: quanta ironia anche nelle vicende più barbare, quanto bisogno ,attraverso il surreale, di cercare anche se dissacrante la Verità: la Pantera rosa era maschio o femmina?? Ma a chi interessa... eppure è l'attuale dubbio amletico dell'Essere o non Essere. ALESSIA CECCARELLI
NARRATIVA
COME DIO COMANDA DI N.Ammaniti : Nessuno penserebbe mai che scassinare un bancomat sia un'impresa di tutto rispetto, eppure nel controverso librone di Niccolo Ammaniti viene da pensare anche questo: caspita però che eroica realizzazione, i Soliti Ignoti a confronto facevano pena!!
Il lettore voglia scusare l'ironia ma viene spontaneo chiedersi se esistano anche altri valori da comunicare.
I temi cari allo scrittore, che già ha incassato il prestigioso Premio Strega 2007 , ci sono tutti: il rapporto definito viscerale tra padre e figlio, Rino e Cristiano Zena , le periferie desolanti, i ricordi del passato, la profonda solitudine di noi esseri umani imbastarditi da un'esistenza fin troppo "materica" che per usare un azzardo ci allontana dalla percezione vera della realtà.
Insomma uno spaccato della Civiltà che ha sullo sfondo l'Italia dei nostri giorni.
Una fiaba apocalittica come l'ha definita la critica sia pur non unanime nel giudicare questa nuova pubblicazione del giovane ed emergente autore.
Tra i pregi senz'altro quello di una lettura scorrevole e accattivante che ti tiene incollato alle pagine che non è poco ai nostri giorni; un pò pasoliniano per le descrizioni ''cruente '' che umanizzano fino in fondo anche l'essere più fragile che magari si chiama Quattro formaggi.
Per concludere riporto un'espressione che sembra definire in toto ciò che è la risultante di questa lettura: un pugno al cuore, tra banalità e neo-verismo. E' solo la mia impressione mi auguro che ne scaturiscano di più profonde.ALESSIA CECCARELLI
L'AMOROSA INCHIESTA di R. La Capria: E' un romanzo epistolare, genere narrativo tra i più complessi al mondo, difficile da definire, difficile da elaborare dato che ci sono voluti a detta dello stesso autore ben cinquant'anni.
Un percorso di vite, riflessioni, sogni, proponimenti e alla fine le cose sono diverse da come sembrano, gli esseri umani non si comprendono mai fino in fondo.
Un intenso capitolo, articolato in tre lettere, alla ricerca del tempo perduto o per citare i grandi russi come Checov e Dostoevskij,alla disperata ricerca del dialogo interiore, dei misteri dell' Io più profondo.
Quindi non un racconto dei protagonisti ma un'indagine, svolta con l'acuta intuizione del detective che alla ricerca perenne di indizi giunge allo svolgimento del caso.
La lettura è tutt'altro che semplice e inevitabile il rischio di operare anche su noi stessi una analisi psicologica dell'essere interiore: a nessuno piace scavare nel profondo mettere a nudo le proprie debolezze..ancor più tragico è quando scopriamo che persino i rapporti che ci sembravano pilastri della nostra esistenza, ossia quelli parentali, nascondono crepe e si sbriciolano inesorabili.
L'invito è "guarda dentro te stesso".ALESSIA CECCARELLI
IL MOVIMENTO DEL VOLO di A. Sbuelz Carignani:
Il movimento del volo è la paura di ciascuno di noi di affermare se stesso.
Nel bellissimo libro della Sbuelz, scrittrice friulana di nascita, le protagoniste sono quattro donne estremamente tenaci, drammatiche, dai forti ideali,che maturano nell'arco della seconda guerra mondiale un marcato senzo della propria autonomia di pensiero e di individualità ,avverse al diffuso modo di ritenere, allora come adesso forse,che la creatura femminile sia debole e fragile.
Così poco alla volta, attraverso le vicissitudini di una terra martoriata dalle persecuzioni fasciste , dalla dilagante povertà e dall'esodo che rappresenta l'epilogo di uno sfascio annunciato, le quattro eroine di un romanzo di Jane austeniana memoria , spiccano il volo e raggiungono le tanto sospirate vette celesti.
Mi è piaciuto l'accostamento con l'incredibile arte del saper volare, librarsi nell'aere senza il peso corporeo, liberi da ogni costrizione umana e terreste ,fuori dalla portata della gravità... un estremo tentativo di evasione dell'umana creatura, limitata, come siamo noi abitanti della Terra a sfidare l'Assoluto..e infatti volare è ciò che tutt'oggi l'uomo con i propri mezzi motori non è riuscito a compiere.
Rachele, Livia, Anna e Emma vivono attraverso un secolo di Storia e ci ricordano che mai dobbiamo abbandonare la consapevolezza di noi stesse, il bisogno di amare e di sentirsi "vive".
Volare è avere il pieno controllo del nostro equilibrio corporeo. ALESSIA CECCARELLI
SAGGISTICA:
OTTAVIA di L. Madeo:
OTTAVIA LA PRIMA E L'ULTIMA MOGLIE.I riferimenti alla figura di Ottavia, nei testi antichi, sono rari a causa della'più regale presenza dei personaggi che la circondano: dalla madre Messalina, al padre Claudio e Agrippina, fino a quella che fu considerata una delle più ingombranti figure del passato romano l'incendiario Nerone. Di lei si da, agli dei piacendo e con scarsi riferimenti tramandati dal grande Tacito, l'immagine di una puella non bella, non amata, virtuosa ma non interessante, una vittima destinata all'ara imperiale dalla stessa Agrippina e tanto osannata tanto maltrattata umiliata al momento dell'estremo palpito di vita,lasciata esanime ed esangue e poi decapitata dal più rude degli uomini invaghito di Poppea. Ma chi era davvero Ottavia? Come scrive Annabella D'Avino de Il Messaggero " una ragazza travolta da un destino che non può controllare, a volte nemmeno comprendere" in un ritratto davvero commovente.
Ma oltre che commuovere il lettore,questo saggio ci tiene avvinti alla narrazione di una cronaca cortigiana fatta di colpi di scena intrighi e tradimenti, assassini e amanti segreti: una soap opera ad alto livello.
Complimenti alla Madeo davvero unica nel ricostruire come un puzzle vicende di cui poco si sa e le fonti sono così parche di informazioni utili: per esempio nemmeno è noto l'anno della sua nascita forse il 40 d.c. e che probabilmente è morta a vent'anni, non più fanciulla ma ormai donna fatta, imperatrice senza trono nè scettro.
ALESSIA CECCARELLI