UNIONE SARDA
"Pentitevi, pentitevi, pentitevi". La voce si interrompe per mezzo
secondo, poi il tono diventa ancora più forte, più deciso e le labbra
tremano: "Lasciate libero quell'uomo. Al più presto"
Monsignor Ignazio
Sanna di solito, anche dall'altare, parla a bassa voce, ma per
rivolgersi ai sequestratori di Giovanni Battista Pinna tira fuori tutto
il fiato che ha in gola. E ripete il suo appello ai banditi che martedì pomeriggio hanno teso l'agguato all'allevatore di Bonorva, lo hanno
caricato in macchina e lo hanno fatto sparire. "
Anche voi siete uomini,
siete fratelli, figli o padri, anche voi capite bene quale dolore si
prova quando un vostro caro rischia la vita -grida l'arcivescovo di
Oristano-
?
Per questo abbiate rispetto dei sentimenti degli altri, per
questo restituite la libert? a questo ragazzo. Altrimenti sarete
giudicati da Dio". Monsignor Sanna è nato a Orune e in Barbagia è
cresciuto: di banditi e sequestratori ha conosciuto le peripezie e le
disavventure. Dalla Sardegna mancava tanti anni, a Roma ha passato
molto tempo dietro le cattedre della Pontificia università lateranense
e da giugno è stato scelto dal Papa per guidare la diocesi arborense.
La sua prima visita pastorale l'ha fatta in Barbagia, a Orune: ha
rivisto i compagni di scuola e i vecchi amici, si è sentito raccontare
storie di morti ammazzati e di latitanti che ancora vivono come
fantasmi. "Sono andato in giro per il mondo e dovunque sono convinti
che la Sardegna sia una terra stupenda, abitata da brave gente: questo è tutto vero, ma non bisogna rovinare l'immagine della nostra regione.
Pensavamo che i sequestri di persona fossero passati alla storia,
invece è terribile trovarsi di fronte a una storia come quella di
Giovanni Battista Pinna".
Monsignore, ma questi criminali si possono
considerare figli di Dio? "Siamo tutti figli di Dio, peccatori
compresi. I banditi sono peccatori, ma sappiano che hanno la
possibilità di fare un passo indietro. Perchè per tutti c''è la prova
d'appello: loro sono ancora in tempo, basta che si decidano subito a
liberare l'ostaggio. Faccio appello al loro cuore: sono sicuro che
nella loro vita hanno passato momenti di felicità e per questo sapranno
quanto è grave privare qualcuno della propria serenità. Peggio ancora
se in gioco c'è la libertà".
I preti sono stati sempre in prima linea.
Anche come emissari? "I sacerdoti prima di tutto devono predicare la
parola di Dio, questo è il loro ruolo. Hanno anche il compito di
convertire i peccatori, compresi i banditi".
Giovanni Battista Pinna
per i suoi carcerieri vale appena trecentomila euro: è possibile che si
abbia una così bassa considerazione della vita? "Si deve avere rispetto
della vita degli altri, ma anche della proprietà".
E'
grave sequestrare
una persona soltanto per portargli via una parte delle ricchezze
accumulate con tanto sacrificio. Lavorino anche loro e abbiano rispetto
delle ricchezze altrui"
.
A Bonorva ora c'è una famiglia che vive
momenti di angoscia. "La loro sofferenza è nel mio cuore. Sono vicino a
loro, prego anche per loro. Vorrei incoraggiarli, perch'è trovino la
serenità per affrontare questa prova con prudenza. Mi auguro che presto
possano abbracciare di nuovo Giovanni Battista. A lui vorrei dire di
essere paziente, di sentire sempre il conforto di Dio e la vicinanza di
tutti i sardi. Ai sequestratori invece chiedo di essere onesti, spero
che abbiano dignità e che rispettino la vita e la libert? degli altri".
Nicola Pinna