Chi ha fatto informatica all’università, o anche alcuni indirizzi di ingegneria, non può non essersi imbattuto nel “Testo Sacro” dell’ingegneria del software, il famoso “Software Engineering” di Roger Pressman nelle sue varie e numerosi edizioni.La sua sesta edizione, risalente al 2005, è stata – tra l’altro molto bene – tradotta dalla McGraw-Hill Italia nel 2008 (chiamata, in maniera forse un po’ equivoca, “quinta edizione”). Le traduttrici sono due professoresse dell’università di Genova,
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