Praza de Cresia. In Rete dall'11\06\2006


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Roma, prima, li faceva prima. Dai 41.6 anni di Tedde (1948) ai 69.1 di Pintor (2006)

I presbiteri sardi nati nel XX secolo, e divenuti vescovi dal1947 al 1963, venivano scelti attorno ai 45 anni. Così è stato per Fraghì, Carta, Spanedda e Melis. A partire dal 1970, invece, la fascia d'età nella quale pescare i nuovi vescovi sale, e Roma sembra preferire i cinquantacinquenni: Cogoni, Urru e Delogu. Dal 1973 al  1981 ridiscende ai quarantacinquenni con Alberti, Tiddia e Isgrò, Piseddu e Meloni, eccezione fatta per Pisanu (57); Dal 1984 sino ad oggi, risale ancora. Si va  
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Categoria: Episcopato sardo
domenica, 01 ott 2006 Ore. 23.36

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Commenti

Autore: Alberto M.Inviato il: 03 ott 2006 - 00.28
Spulciando nelle regioni ecclesiastiche italiane mi son accorto che l'età di nomina di un vescovo è salita notevolmente rispetto al passato, salvo eccezioni.

Per esempio, prendendo il Piemonte, su un totale di 18 vescovi (non considero i 9 emeriti), l'età media attuale è di 67 anni.

Per quanto riguarda l'elezione, la media della nomina è intorno ai 53 anni.

Perchè avviene questo? Forse dopo i cinquanta/sessanta si ha una preparazione, l'esperienza e maturità più idonea all'alto incarico assegnato? Non so. Forse.

Altro quesito: in altre nazioni ci son "giovanissimi" di fresca nomina che svolgono importanti incarichi...

Esempio: In Polonia, in un'importante diocesi nel 2004 a 39 anni un giovane sacerdote è diventato vescovo, in Nicaragua idem nel 2004 a 39 anni... Perchè così giovani? Ci sarebbero tanti altri casi...

In Italia ciò sarebbe impossibile attualmente, nel passato capitava... ma altri tempi!
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