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Università di Cagliari e Sassari. Mons. Ignazio Sanna: "Spero mi cerchino"

        "Spero mi cerchino. C'è tutta la volontà da parte mia di stabilire dei canali di comunicazione e anche dei modi di collaborazione". Così mons. Ignazio Sanna nell'intervista concessa a Mario Girau e pubblicata su Voce Serafica, luglio 2006, pg. 26. Gli attuali magnifici rettori dell'Università degli studi di Cagliari e dell' Università degli studi di Sassari sono, rispettivamente, il Prof. Pasquale Mistretta e il Prof. Alessandro Maida. 
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Categoria: Rassegna stampa
venerdì, 28 lug 2006 Ore. 13.51

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Commenti

Autore: AntonioInviato il: 28 lug 2006 - 16.46
Questo blog è davvero una mina vagante
Autore: DanieleInviato il: 29 lug 2006 - 20.32
Spero anche io che le università invitino mons. Sanna, ma ne sono certo. Sarebbe paradossale se l'altissimo calibro intellettuale di mons. Sanna, notissimo presso gli studiosi del resto del mondo, non fosse valorizzato anche in Sardegna. Spero anche che mons. Sanna possa continuare a collaborare stabilmente con l'Università del Laterano, ma anche su questo non ho dubbi. Per fortuna Oristano è a tre ore da Roma!
Autore: ANTONIO MUSCASInviato il: 30 lug 2006 - 18.04
Questo blog credo che almeno un gran risultato l'abbia già raggiunto. Nel giro di poco più di un mese è stato visitato da oltre 7000 persone. Evidentemente attira l'attenzione di un numero non indifferente di internauti che desiderano essere informati su ciò che accade nella diocesi di Oristano all'inizio della nuova era, inaugurata dall'arcivescovo mons. Ignazio Sanna. C'era una gran sete di sapere e di essere informati ed ora chi lo desidera può estinguerla. Non è cosa di poco conto, a parte gli inevitabili "incidenti" del percorso iniziale... I commenti ai posts, tuttavia, sono ancora pochi, sintomo di scarsa disponibilità ad intervenire in prima persona. Bisognerebbe analizzare in profondità le cause che impediscono il dialogo, il confronto ed una intercomunicazione più ampia e seria. Tra i pochi commenti mi hanno sorpreso quelli che definiscono il blog una sorta di mina vagante...o una specie di squadra di calcio che si è distinta per qualche non meglio precisato autogol. Non ho capito in base a quali argomenti vengono fatte tali critiche. Sarei curioso di sapere qualcosa di più e credo che, anche gli altri visitatori, dovrebbero essere messi in condizioni di capire meglio quali sono i motivi reali che hanno determinato giudizi talmente negativi, spero non distruttivi. Forse sono da considerare fenomeni che fanno parte, inevitabilmente, dei rischi che si corrono quando qualcuno vuole uscire dal silenzio e dare un contributo concreto al diritto-dovere della comunicazione e dell'informazione... Sarebbe preferibile ingrossare la massa di coloro che tacciono? Non credo che giovi a far maturare la chiesa arborense, sia sul piano culturale che pastorale ed...esistenziale. Mi auguro che il blog continui ad offrire il suo apprezzabile servizio e venga apprezzato e valorizzato, anche e soprattutto, da coloro che hanno il dovere di parlare. ANTONIO de Paùle
Autore: Antonio Pinna, Via Cagliari 173, OristanoInviato il: 31 lug 2006 - 06.57
Autogol: vedi Imerio sulle spalle al popolo
Mina vagante: una cosa è la risposta di Mons. Sanns a Vita Serafica, e un'altra è dire su questo blog che "L'appello ai magnifici rettori, Prof. Pasquale Mistretta e Prof. Alessando Maida, rispettivamente delle Università degli studi di Cagliari e di Sassari, è stato lanciato". In campo accademico c'è un certo "galateo", tanto è vero cher questa frase ora non appare più sul sito ma è corrretta nel modo che tutti possono vedere. Quindi vuol dire che l'intervento è stato capito dal sig, Ignazio Serra, che potrebbe anche ringraziare se alcuni interventi sono serviti a "sminare" il suo campo da ogni "effetto serra", che purtroppo però rischiamo ancora.
Antonio Muscas inoltre farebe bene a non confondere le acque: il post autogol era ben riferito a un ben determinato post, la mina vagante ugualmente, e gli altri "incidenti" di percorso cui lui preferisce alludere lui li conosce bene, quindi non faccia la bella addormentata nel bosco.
Il guaio di questo blog, lo dico per Muscas, è che continua esattamente l'era che voi chiamate precedente, immaginando la diocesi "a ruota di bicicletta", dove tutti i raggi portano al vescovo. Un tale episcopocentrismo è proprio quello di cui non si sentiva il biosogno. Questo blog è la continuazione esatta dell'era che voi chiamate Tiddia (i cognomi li scrivo ancora in maiuscolo). Bel modo di "inaugurare". Ciò di cui si aveva bisogno era veramente tutt'altra cosa. Ma tant'è. Se volete continuare, io il mio contributo ve l'ho dato. E siccome il mio lavoro non è quello di volontario dell'ONU per sminare i campi minati, vi lascio ai vostri percorsi pieni di speranza. Tuttavia, favola per favola, visto che ne avete pubblicata solo una, date uno sguardo ogni tanto anche a quella della mosca cocchiera. Per far maturare la diocesi sul piano culturale pastorale ed esistenziale, certo anche un blog potrebbe servire. Ma insomma, fatte le proporzioni... E quanto al dialogo, bisogna anche saper ascoltare, e certo riconosco che tutti i miei contributi (certo, Antonio ero io, ma non ci volevano sempre anche i cognomi? Altrimenti questo blog lascia spazio all'anonimato ) sono stati accettati dal responsabile del blog, che ha portato le dovute correzioni, anche se non proprio nei modi dovuti. La sede del dialogo non l'ho scelta io. E per quanto riguarda l'impostazione generale del blog, non ci posso proprio far niente. Ma un tale episcopocentrismo mi fa male e davvero devo fare uno sforzo per cogliere quello che di buono c'è in questo blog, e ci potrà essere. Ma forse, per evitare queto errore e non apparire mosche cocchiere, bisognava aspettare un po' e non partire nel modo in cui si è partiti. Buon viaggio.
Autore: Antonio MuscasInviato il: 01 ago 2006 - 23.05
Caro Antonio Pinna,
francamente non ti capisco...Non credo di essere "LA BELLA"...nè "ADDORMENTATA" e neppure "NEL BOSCO" = imboscato...Forse mi sarebbe convenuto di più esserlo. E' proprio vero che il concetto che ognuno si fa della realtà fenomenica e delle persone è strettamente legato ai dati empirici che è in grado di ascquisire o che preferisce percepire eppoi elaborare, sulla base delle proprie categorie mentali. Per ora mi fermo qui ma spero di poter avere ulteriori occasioni per approfondire le questioni, senza avere la presunzione di fare la "mosca cocchiera"...cosa, invece, che hanno fatto e stanno facendo altri, caro Antonio, e che non hanno niente a che fare con le...mosche ma con altri oggetti inanimati. Buon viaggio anche a te
Autore: Antonio PinnaInviato il: 02 ago 2006 - 10.05
1) Viaggio. Siccome il "viaggio" è un tema suggestivo, conviene limitarne il senso a quello del blog. Il quale con il titolo e il sottotitolo che si è dato non può avere in vista un "viaggio" più lungo di tre o quattro mesi. Non è che resteremo sempre “tra” due ere. Per forza di cose, nel momento in cui il nuovo vescovo comincerà e ridefinire gli incarichi in diocesi, questo blog finirà. Almeno con questo titolo. In ogni caso, se l’autore del blog decidesse di cambiare titolo e sottotitolo già da ora, prima dei nuovi incarichi, sarebbe segno di un viaggio un po’ più duraturo. Non sto facendo processo alle intenzioni, sto ragionando sul “testo” del titolo e del sottotitolo.
E magari, cambiando titolo e sottotitolo, e anche modificando quello che io chiamo “episcopocentrismo”, o “ecclesiologia a ruota di bicicletta”, farebbe meglio capire quello che potrebbe realizzare in modo serio e duraturo come “nuovo” incaricato diocesano delle comunicazioni sociali. Altrimenti, ripeto, questo blog non sta inaugurando nessun “nuovo” viaggio, ma sta continuando esattamente il precedente. E siccome qualche “incidente di percorso” (come tu dici e glissi) c’è stato, forse è il caso di provvedere a darsi qualche altra “competenza” (in termini narrativi). Altrimenti, il blog finirà e basta. Amen. Appunto.

2) Buon viaggio. Ti ringrazio dell’augurio ricambiato, soprattutto perché in questo caso sono sicuro che il “viaggio” ha un senso più ampio e più conforme alle suggestioni del “tema”, fin da Omero del resto. Ma siccome tu la butti in filosofia e in psicologia, proverò a usare lo stesso linguaggio: ti ringrazio perché una risposta, una voce, una firma e un contenuto ben precisi (beh... ancora con qualche allusione ...) è pur sempre una "realtà fenomenica" che apprezzo e di cui, però, questo blog rischia di segnare la mancanza proprio nel moltiplicarsi delle "comunicazioni" informatiche con piani lunghi, carrellate e anche primi piani ma sempre in realtà “senza volto”.

3) Io tuttavia non parlavo di “realtà fenomeniche” né esprimevo giudizi sull’essere in genere (dicevo che tu “facevi la bella addormentata nel bosco”, non che lo eri o lo sia mai stato: magari (scusa la battuta), se continui a usare certi linguaggi filosofici astratti, sei tu che rischi di farci addomentare… ). I miei interventi (e ripeto all’inizio costretti per autodifesa: si licet parva componere magnis, non dimentichiamo in queste nostre “inutilities” i blog dove dialogano libanesi e israeliani, e come le autodifese degli israeliani per la loro sopravvivenza sono prese per aggressioni), i miei interventi dunque erano riferiti a “punti” ben precisi, su cui tu preferisci glissare, dicendo di “non capir-mi”, per parlare invece di “realtà fenomeniche” e di “dati empirici”. E così non si parla più delle cose (“dati empirici” o no?) cui io mi riferivo. Questo un tempo si diceva “menar il can per l’aia”. Ma nella misura in cui, nonostante la mia attenzione alla cosa e le espressioni usate, ho dato l’impressione di giudicare l’essere e non il fare di un momento ben preciso, me ne scuso.

3) Amen. Per il resto, ho anche io un indirizzo e-mail che tu conosci, e che ringrazio il resposabile del blog di non aver messo nell'elenco pubblicato (ma qualcuno potrebbe chiedere un parere all'autorità garante della privacy circa il rispetto in questo blog delle leggi e delle consuetudini vigenti: so che il garante, quando interpellato, controlla e risponde).
Buon viaggio, dunque, nel senso più suggestivo della tua risposta. E dire buon viaggio è proprio un modo di dire che quello che avevo da dire perché questo blog non fosse una mina vagante e un autogol, l'ho detto. Se e quando il blog continuerà cambiando titolo e in parte prospettiva, forse si potrà dire anche “arrivederci”. Per adesso, “Khalàs”, come dicono gli arabi. “Basta
Autore: Antonio MuscasInviato il: 04 ago 2006 - 00.04
1. Attendiamo una risposta dall'autore del blog. Ma non è mica un...Materazzi!

2. La realtà è sempre fenomenica. Ognuno è in grado di cogliere soltanto ciò che gli appare, a partire dalle percezioni sensibili o intuizioni empiriche. Se, poi, è in grado o meno di elaborarle in modo corretto dipende dagli strumenti razionali che possiede. O no?

3. La premessa la ritengo fondamentale se vogliamo poi scendere nei particolari...Il linguaggio filosofico non è mai astratto ma quanto di più concreto l'uomo può cogliere. Addormenta soltanto coloro che presumono di essere svegli e godono vivere nel nirvana.

4. Per il resto...via E-Mail.


Autore: - Non disponibile -
Inviato il: 04 ago 2006 - 12.43
Il testo di questo commento è stato oscurato.
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