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Anche quest’anno, in attesa della nomina del nuovo vescovo, spetta
a me indicare le piste del lavoro per il prossimo futuro e sono certo
della collaborazione dei sacerdoti, dei religiosi, delle religiose e
dei laici.
Il prossimo Convegno Ecclesiale Nazionale che si terrà a
Verona dal 16 al 20 ottobre sul tema Testimoni di Gesù Risorto,
speranza del mondo, ci invita ad approfondire il valore e l’importanza
della testimonianza cristiana specie nella nostra società secolarizzata.
L’esperienza
ci dice quanto siano attuali le parole di Paolo VI nella Evangelii
nuntiandi “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che
i maestri o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni…Il
mondo, che nonostante innumerevoli segni di rifiuto di Dio,
paradossalmente lo cerca attraverso vie inaspettate e ne sente
dolorosamente il bisogno, reclama evangelizzatori che gli parlino di un
Dio, che essi conoscono e che sia a loro familiare, come se vedessero
l’Invisibile”.
In attesa delle conclusioni del Convegno di Verona che saranno sulla
stessa linea degli altri Documenti della Chiesa, riprendiamo il nostro
lavoro pastorale percorrendo le piste che già conosciamo e sono sempre
valide.
Significativamente il Card. Dionigi Tettamanzi, Presidente
del Comitato preparatorio del Convegno, parlando dei temi che verranno
approfonditi in questo incontro, ha fatto riferimento alla Lettera
Apostolica di Giovanni Paolo II Novo millennio ineunte, e alle Note
pastorali dell’Episcopato Italiano Comunicare il Vangelo in un mondo
che cambia e Il volto missionario delle Parrocchie in un mondo che
cambia
A Verona sarà ribadita certamente la centralità della
Parrocchia nella missione della Chiesa “C‘è bisogno di parrocchie –
dicono questi Documenti - che siano case aperte a tutti, si prendano
cura dei poveri, collaborino con altri soggetti sociali e con le
istituzioni”...
“Una parrocchia missionaria ha bisogno di nuovi
protagonisti: una comunità che si sente tutta responsabile del Vangelo,
preti più pronti alla col-laborazione nell‘unico presbiterio e più
attenti a promuovere carismi e ministeri, sostenendo la formazione dei
laici, con le loro associazioni, an-che per la pastorale d’ambiente, e
creando spazi di reale partecipazione”.
La presenza del cristiano
nel territorio comporta la sollecitudine verso i più deboli e gli
ultimi, dei poveri sia materialmente che spiritualmente, dei malati e
dei minori in stato di disagio.
Nello spirito del prossimo
Convegno, unisco il mio appello a quello di Don Roberto Sciolla,
direttore della Caritas Diocesana, ai diocesani maggiormente sensibili
all’insegnamento del Vangelo, di dedicare qualche ora alla settimana
al volontariato, specie presso la Casa Santo Stefano che a Iglesias
opera a favore delle persone maggiormente bisognose.
Il servizio
della carità, tuttavia, non deve limitarsi ai poveri delle nostre
parrocchie ma comporta lo sforzo di far crescere la coscienza dei
fedeli in ordine ai problemi della povertà nel mondo, dello sviluppo
nella giustizia e della pace tra i popoli.
Gli Orientamenti dell’
Episcopato italiano per questo decennio Comunicare il Vangelo in un
mondo che cambia, oltre la parrocchia, indicano come piste
preferenziali la famiglia e i giovani.
Ma l’azione missionaria potrà
essere incisiva se verrà preparata da una catechesi approfondita non
solo ai bambini e ai ragazzi ma soprattutto agli adulti che molto
difficilmente riusciamo a coinvolgere.
A questo scopo bisogna
cogliere tutte le opportunità che si presentano anche nella pastorale
ordinaria come gli incontri con i fidanzati in preparazione al
matrimonio, con i genitori quando chiedono i sacramenti per i loro
figli e con i padrini quando si presentano in parrocchia per la
richiesta del nulla osta.
Da valorizzare le visite agli ammalati
che non solo portano conforto ai fratelli provati dalla sofferenza ma
offrono anche la possibilità di una catechesi allargata per i loro
familiari.
Per gli insegnanti cattolici, la scuola è un terreno
particolarmente fecondo per adempiere alla propria vocazione
missionaria al Vangelo non solo tra gli alunni ma anche per i colleghi
e il personale.
Il presupposto essenziale per avere
una parrocchia autenticamente missionaria sta nella formazione del
laicato non solo sotto l’aspetto strettamente spirituale ma anche
teologico e pastorale, attraverso il potenziamento degli organismi di
partecipazione, come i consigli pastorali e quelli per gli affari
economici.
Benedetto XVI, in occasione della G.M.G. di Colonia, ha
detto ai giovani “Io so che aspirate alle cose grandi: dimostratelo
agli uomini, dimostratelo al mondo”.
Si tratta di un ideale che deve impegnare non solo i giovani ma tutti i battezzati.
+Tarcisio Pillolla