Cabras-San Salvatore. Domani all'alba è il grande giorno. 750 giovani e meno giovani, dopo aver partecipato alla messa di buon mattino (6.30), compreso il grande e veterano ziu Michei , rinnoveranno la corsa-processione col simulacro di San Salvatore. A piedi nudi lo porteranno sino alla sua chiesa. Come già fecero i loro padri. Come faranno i loro figli. Di generazione in generazione. E' una festa di popolo. E' sentirsi cabraresi sino alle midolla. Un percepire all'unisono qualcosa di grande che portano e dal quale si lasciano portare.
160 immagini vengono riproposte in questo blog delle edizioni 2001 e 2002. Dove è possibile scorgere corridori, inginocchiati, che pregano in chiesa; corridori stanchi, che grondano sudore, ma felici di aver potuto adempiere alla loro promessa; una folla di fedeli che attende il loro arrivo. Piccoli e grandi, un'intera comunità, che si scopre una famiglia che corre e si affatica lungo tutto l'anno, ma non come chi non sa dove si porta e il perché del suo andare. I cabraresi sanno di avere una meta, e lungo la parabola della loro vita, avvertono la presenza del Salvatore che li affianca nel loro peregrinare quotidiano.
Le foto possono essere utlizzate liberamente, l'unica condizione è quella di lincare il sito e l'autore (Ignazio Serra).