Gli attentati di Londra con il loro assurdo e disumano sacrificio di
vittime innocenti hanno spinto, come era già successo a New York l'11
settembre, milioni di persone a mettere mano contemporaneamente ai
telefonini per accertarsi sull'incolumità dei propri cari.Milioni di chiamate hanno mandato in black out le reti di
telefonia mobile, rendendo più difficile lo stesso lavoro delle forze
dell'ordine e delle squadre di soccorso, che in parte avranno sopperito
con telefonini satellitari e walkie-talkie: due sistemi di trasmissione
che dopo l'11 settembre sono stati fortemente rivalutati per le
esigenze della protezione civile.Anche se il terrorismo, come è auspicabile, dovesse in futuro
cessare, la possibilità di catastrofi che mettano fuori uso i sistemi
di Tlc nelle grandi metropoli a causa dell'overload di telefonate
saranno sempre possibili. A questo punto c'è da chiedersi se sia
sensato che le frequenze lasciate libere dalla fine dei servizi di
telefonia mobile Etacs, i primi telefonini prima del boom del Gsm,
siano messe all'asta per essere riassegnate ai gestori di telefonia
mobile che li vorrano riacquistare.La stessa Tim che gestiva l'Etacs e nuovi gestori come 3, senza
dimenticare Wind e Vodafone, vorrebbero utilizzare le frequenze
dell'Etacs per gestire al meglio l'offerta commerciale alla clientela.
C'è da chiedersi invece se queste frequenze, anziché essere
privatizzate, non sarebbe meglio che rimanessero a disposizione della
Protezione Civile proprio per gestire eventualità come questa.