Home Page http://blogs.dotnethell.it dotNetHell.it Blogs http://blogs.dotnethell.it/rss.aspx HyperBlogs Professional v.2.0 Spazio, Tempo, Pere. http://blogs.dotnethell.it/epomops/Post_39670.aspx Sat, 20 Oct 2018 08:53:38 +0100 Marcello Poletti <div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><span style="font-size: 13.3333px;"><b>Premessa</b></span></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Questo scritto tratta del tempo e dello spazio. Si accoda quindi a miliardi di riflessioni, scritte e non, fatte da una percentuale consistente dell’intera umanità nelle ultime migliaia o centinaia di migliaia di anni.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Le pere servono principalmente a me stesso. A ricordarmi quanto è piccola la goccia nell’oceano. Ed a non prendermi troppo sul serio.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><b>Ontologia</b></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">La descrizione dello spazio e del tempo ha molteplici forme. In generale, è già difficile scegliere l'argomento di discussione in quanto si riflette talvolta sullo spazio e sul tempo separatamente, talvolta sullo spazio-tempo relativistico inteso come unico groviglio inseparabile delle due entità.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Le relatività di Einstein, sia la speciale che la generale, producono infatti, come noto, equazioni miste in cui le variabili dipendono una dall'altra, in un certo senso, come se fossero la stessa cosa. D'altro canto, la relatività stessa contiene meccanismi che preservano l'unicità e la peculiarità distinte delle due entità. In particolare, il segno meno del tensore fondamentale in relatività ristretta garantisce uno status privilegiato alla coordinata tempo e in relatività generale dove tale tensore assume forme più libere, teoremi quali la preservazione del determinante continuano a garantire l'esistenza di una coordinata temporale unica e riconoscibile. L'esistenza di una velocità massima, in termini più generici, impedisce una rotazione di due sistemi di riferimento tale da rendere il tempo di uno sovrapposto ad una coordinata spazio dell'altro. Come è noto, questi meccanismi diventano più labili in situazioni estreme quali il passaggio attraverso la linea di orizzonte dal punto di vista di un osservatore che si mantenga all'esterno dell'orizzonte stesso.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Dal punto di vista ontologico le opinioni sullo spazio e sul tempo assumono le forme più disparate. Queste forme sono tradizionalmente raggruppate in due punti di vista molto ampi, uno che tratta lo spazio e il tempo come entità reali ed esistenti, contenitori immanenti delle cose, ed uno che tende a negarne l'autonomia ontologica trattandoli tipicamente come relazioni tra le cose. I due punti di vista sono accomunati dalla necessità che altro, le cose, abbiano in ogni caso peso ontologico, siano esse i contenuti dello spazio-tempo contenitore, siano esse i soggetti sorgenti delle relazioni spazio-temporali.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">La natura di queste entità altre è diversa in vari ambiti, saranno fermioni, bosoni e campi in ambito di fisica nucleare, sarà il tensore materia energia in relatività generale, saranno entità più astratte quali l'io pensante cartesiano in ambito più puramente filosofico.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Meno percorso, e oggetto di questa disamina, è un punto di vista più radicalmente immanente in cui lo spazio e il tempo sono entità ontologicamente rilevanti e indipendenti dalle cose, tanto da poter ipotizzare una inversione di punto di vista e supporre le cose come oggetti emergenti o relazioni dello spazio e del tempo in sé.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">La necessità di collocare cose all’interno dello spazio-tempo nasce naturalmente dall'esperienza diretta di quello stesso io che si percepisce dentro il contenitore spaziotemporale e in relazione tramite questo alle altre entità esistenti. Formalmente questo punto di vista raggiunge il suo apice con la meccanica Newtoniana in cui il contenitore viene definito in senso matematicamente preciso come struttura metrica e vettoriale perfettamente piana, infinita e isotropa.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Lo spazio-tempo di Newton diventa paradigma grazie alla sua eleganza, semplicità e potenza. E in tale approccio l'esistenza di ciò che è contenuto diventa necessità filosofica in quanto lo spazio e il tempo in sé, proprio in virtù della propria eleganza e della perfetta isotropia non sono in grado di esporre altre proprietà locali rilevanti interpretabili in qualche senso come cose.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Le cose cambiano lentamente tra la fine del XVIII secolo e l'avvento della relatività generale. Gli studi di Gauss e poi di Riemann e di Ricci, Christoffel e molti altri permettono l'evolvere della cosiddetta geometria differenziale, scienza che scardina l'immagine cristallina dello spazio di Newton facendo man mano imporre l'ipotesi che lo spazio possa avere proprietà locali dipendenti solo dalla propria metrica e senza alcuna dipendenza da altro.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Ciò che in prima istanza è uno studio di superfici curve immerse in uno spazio Euclideo senza asperità, si affranca nei decenni fino a diventare studio della curvatura intrinseca in sé e man mano si perde la necessità del supporto Euclideo esterno.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Quando Einstein nel 1915 userà quella matematica per modellare le proprie equazioni non ci sarà più alcun riferimento ad eventuali dimensioni superiori in cui quello spazio-tempo risulta curvo e tale punto di vista diventerà giorno dopo giorno, grazie ai successi di quella teoria, sempre più radicato, condiviso ed accettato.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">L'immagine di spazio e di tempo che abbiamo oggi è quella di un oggetto ricco puntualmente dei dieci valori indipendenti del tensore metrico e ricco globalmente delle proprietà topologiche complessive.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">In questa processo il peso ontologico dello spazio e il tempo aumenta in modo preponderante. Quello spazio e quel tempo esistono in sé.&nbsp;</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Particolarmente notevole è il fatto che anche azzerando il tensore materia-energia nelle equazioni di campo, cioè in termini grezzi, rimuovendo le cose, si ottiene un oggetto ricco, dinamico, pulsante, formalmente cioè si ottengono delle soluzioni non banali.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Sembra del tutto naturale immaginare un passaggio successivo in cui ci affranchi dal concetto stesso di materia e di energia. L'equazione di campo&nbsp;</span></font><span style="font-size: 13.3333px;">può essere infatti letta nei termini così efficaci di John Wheeler: "La materia dice allo spazio come curvarsi, lo spazio dice alla materia come muoversi". Ma filosoficamente può leggersi altrettanto bene come "Ciò che chiamiamo materia è la forma geometrica assunta dallo spazio-tempo". Ontologicamente le due affermazioni sono diverse, per la prima la materia è un'entità, per la seconda è un fenomeno emergente.</span></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Per varie ragioni questo punto di vista, per alcuni aspetti davvero naturale, fatica ad imporsi. In qualche modo la descrizione del mondo continua a basarsi sul collocare cose dentro lo spazio-tempo. In ultima analisi, forse, una teoria che dia peso ontologico unicamente allo spazio e al tempo comporterebbe il dissolversi dell'io e questo, forse, è psicologicamente difficile da accettare.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><b>Finitismo</b></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Molti fisici e filosofi sono attratti da un punto di vista finito sul mondo.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Tale necessità è in parte del tutto istintiva, in parte dettata dai progressi della fisica del novecento. La relatività e la geometria differenziale hanno per la prima volta permesso di disquisire in termini ragionevoli l'ipotesi di uno spazio-tempo topologicamente chiuso e quindi dotato di un volume finito. Sul fronte quantistico la rottura della continuità introdotta dai lavori di Planck, Einstein, Bohr è la base stessa di partenza della costruzione dell'intero apparato concettuale.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Ma ben prima di questi sviluppi molti pensatori hanno dimostrato le proprie difficoltà nei confronti del continuo, si pensi per esempio al motto di Kroneker: "Dio fece i numeri interi; tutto il resto è opera dell'uomo".</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Nella migliore delle ipotesi il continuo tende ad apparire quantomeno superfluo, e la formalizzazione del concetto operata da Dedekind è indubbiamente solida ma non risolve le difficoltà profonde che ne nascono.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">La cardinalità del continuo risulta infinitamente più ricca di quella numerabile ma di una ricchezza così trascendente che la sua applicabilità è praticamente ridotta alle funzioni sufficientemente morbide da poter essere praticamente manipolate.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Nelle scienze di fatto l'unica porzione utilizzabile della ricchezza del continuo è quella approssimabile con insiemi finiti. Qualunque funzione che non sia di questo tipo viene considerata degenere. Ma allora, che valore profondo attribuire ai numeri reali?</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Sul fronte più astratto il teorema di Cohen sull'indimostrabilità dell'ipotesi del continuo colloca in un certo senso questa struttura fuori dall'ambito proprio dell'aritmetica. È possibile immaginare la frustrazione che avrebbe provato Cantor di fronte a un tale risultato.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Tutte queste ragioni assieme e probabilmente molte altre portano a chiedersi se non possa esistere una teoria finita del mondo.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Va considerato, come vero paradosso, che mentre le teorie basate sulla continuità sono di fatto numericamente trattate con approssimazioni finite, metodi di tipo Montecarlo, discretizzazione di tipo lattice e così via, non c'è una vera chiarezza sul contrario. Non sappiamo cioè se un approccio finito possa introdurre novità filosofiche e concettuali che non emergono in un ambito continuo. Paradossalmente i sistemi finiti, così poveri di ricchezza al confronto, potrebbero essere portatori di novità concettuali inaccessibili ai sistemi continui.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Su questo fronte davvero interessante sarebbe studiare cosa emerge di nuovo dai sistemi finiti anziché forzarli ad essere mera approssimazione dei sistemi continui.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Per essere più espliciti, si consideri ad esempio il rapporto tra le teorie basate su lattice e teorie come la Loop Quantum Gravity. Entrambe tentano una strada verso la discretizzazione dello spazio (e dello spazio-tempo nel secondo caso). In un caso tuttavia il processo appare come pura ricerca di una versione finita della controparte continua. Non sono attesi né ricercati risultati innovativi rispetto alla teoria padre. In Loop Quantum Gravity al contrario la discretizzazione diventa vero oggetto di studio, indipendente da un'ipotesi continua sovrastante e si lascia che la teoria che ne deriva faccia il suo corso vedendo emergere nuove strutture e accettandole per quello che sono.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><b>La fisica delle pere</b></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Cercando di dare forma concreta ai due paragrafi precedenti, è possibile costruire, come in un gioco filosofico, un'immagine di spazio-tempo su cui ragionare, del tutto banale: “La realtà è una collezione finita di punti tra cui sono instaurate relazioni metriche e temporali, a loro volta finite.”</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Allo scopo di ridurre le variabili in gioco al minimo possibile e di ridurre la complessità ai minimi termini, senza sentire la necessità di dare a questa struttura una valenza scientifica significativa, si riduce anche il concetto di relazione metrica al più semplice concetto di prossimità.&nbsp;</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Ignorando in prima istanza la variabile tempo, l'immagine che ne deriva è quella di un grafo, in cui un numero finito di punti possono essere contrassegnati a coppie come prossimi:</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt; text-align: center;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">&nbsp;</span></font><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/13068_G.png" style="font-size: 10pt;"></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Tale immagine di spazio è comune a molte teorie di frontiera di questi ultimi trent'anni, si pensi alla Loop Quantum Gravity o alla teoria dei Causal Sets. In tali teorie vengono fatte ipotesi spesso meno restrittive. Con i Causal Sets, per esempio, la finitezza globale è sostituita da un interessante concetto di finitezza locale che lascia aperte le porte a topologie più varie inclusi spazio-tempo illimitati.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">L'approccio delle pere, tuttavia, è meno interessato a candidarsi come teoria ragionevole del mondo e più come semplice modello filosofico di studio del concetto di spazio e tempo e ci si concederà, di conseguenza, più libertà nel definire i confini d'azione.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Al contrario, entrambe le teorie citate puntano direttamente a rappresentare concretamente lo spazio-tempo tradizionale ed essere fondamento delle teorie classiche. Ciò avviene con una scelta molto specifica dei grafi adottabili come buoni rappresentanti della realtà. LQG è costruita sulla base di una triangolazione alla Regge di uno spazio tridimensionale dato come prerequisito e con i Causal Sets, in modo simile, si discutono le configurazioni di punti da cui possa ragionevolmente emergere lo spazio-tempo continuo tradizionale.&nbsp;</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Nel gioco filosofico delle pere invece non si aggiungono ulteriori ipotesi restrittive sulla forma che il grafo possa assumere in quanto ciò richiederebbe nuovi apriori scarsamente giustificabili.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">L'universo delle pere, ignorando la variabile tempo, è un grafo qualunque i cui spigoli rappresentano la nozione di prossimità.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">La nozione di tempo può essere aggiunta in modo altrettanto elementare, introducendola a sua volta come nozione di prossimità temporale. Dati due grafi, con identico numero di punti, che si differenzino per la presenza in più o in meno di un certo spigolo, diciamo tali grafi sono prossimi temporalmente.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">La scelta sul modello temporale appare per molti versi arbitraria, perché invece non ammettere l'aggiunta o la rimozione di punti? Anche in questo caso prevale una tendenza alla semplicità, la versione scelta per l'analisi appare la più banale percorribile.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">I grafi così costruiti sono in grado porsi come canditati appaganti rispetto ad alcune problematiche filosofiche ma in prima istanza decisamente troppo semplici per poter essere usati come modello di spazio e di tempo. Ammesso anche di ignorare il fatto che lo spazio e il tempo appaiono definiti in forma troppo assoluta per poter essere compatibili con le istanze delle relatività; e decidendo anche di ignorare che in tale modello manca qualunque aggancio con le problematiche filosofiche poste dalla meccanica quantistica, non si capisce, in prima istanza, come un tale approccio possa anche solo lontanamente descrivere una palla che scivola lungo un piano inclinato.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Eppure, è possibile che questo modello offra interessanti approcci ai problemi citati.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><b>Metrica e Cosmologia</b></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">La nozione di prossimità è filosoficamente appagante per la sua semplicità primordiale. Da essa emerge spontaneamente una metrica per prossimità successive. Dati due punti, è possibile considerare percorsi di prossimità successivi assegnando a questi il numero di passi necessari per percorrerli. Tra i percorsi esistenti tra due punti si definiranno geodetiche i percorsi di lunghezza minima e massima. La lunghezza dei percorsi minimi definirà la nozione di distanza tra due punti. Si osservi come la definizione data rispetti gli assiomi richiesti da uno spazio metrico in ambito matematico (positività, simmetria, disuguaglianza triangolare) se e solo se per ogni coppia di punti dello spazio esiste almeno una catena di prossimità che permetta di collegarli. Lo spazio introdotto quindi ammette casi più ampi in cui sottoinsiemi di punti “non distano” in quanto non esiste una successione di prossimità tra l’uno e l’altro. Questo è un caso di emersione di novità concettuali da un sistema finito che non hanno una controparte naturale negli approcci continui. La metrica che emerge in direzione del tempo è analoga ma non identica. La distanza tra due insiemi equipotenti di punti sarà la differenza del numero degli spigoli in uno e nell’altro. Questa definizione, apparente molto diversa dal caso spaziale ne è in realtà sostanzialmente una copia dove, in luogo di percorsi di prossimità tra punti si considerino percorsi di prossimità temporale tra insiemi di punti.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Complessivamente la metrica che ne emerge è strettamente finita. N punti non possono distare più di N passi di prossimità e quindi per N punti il diametro massimo è N. D’altra parte per N punti sono definiti al più N*(N+1)/2 spigoli e quindi tale valore è anche la massima estensione temporale possibile.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Da quanto detto derivano alcune considerazioni cosmologiche all’interno del gioco filosofico.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Scegliendo come direzione del tempo quella per cui il numero di spigoli decresce e scegliendo un grafo qualunque come punto di partenza se ne deduce che il futuro remoto del grafo consisterà certamente in una nuvola di punti senza spigoli e quindi punti che “non distano”. Il passato del grafo risulta invece in generale meno conoscibile.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">L’aggiunta progressiva di spigoli comporta ovviamente un inizio del tempo in cui ogni punto risulta prossimo ad ogni altro. Un tale universo ha diametro pari ad 1, è straordinariamente denso, compatto e non contiene alcuna specificità locale, abusando ampiamente di linguaggio mutuato dalla fisica, tale universo ha entropia nulla, o minima.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Tuttavia, questo semplice scenario cosmologico non è totalmente accettabile. Nell’analisi del passato non si nono infatti considerati eventuali punti che “non distano”.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">La rottura degli spigoli fa si che l’universo di partenza possa spaccarsi in due sottoinsiemi distinti, non comunicanti.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Dall’interno di un tale universo non si potrebbe che ridurre il reale al proprio troncone e quindi dedurre un passato remoto lontano quanto il numero degli spigoli mancanti nel proprio frammento.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Senza nemmeno bisogno di postulare altro fuori dal proprio universo, un abitante di un troncone non potrebbe comunque sapere se nel passato il proprio universo contenesse più punti e quindi non potrebbe avere una conoscenza se non ipotetica e statistica di quanto lontano e se ci sia mai stato l’inizio compatto dedotto più sopra.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il gioco delle pere, nella sua banalità, comporta una storia dell’universo per alcuni aspetti concorde con le teorie del ‘900. L’inizio con una fase estremamente compatta ma a bassissima entropia e una successiva espansione. A differenza della cosmologia convenzionale, prevede un futuro remoto originale, costituito da una sorta di evaporazione progressiva con perdita di punti fino a completo disfacimento. Inoltre, il meccanismo di evaporazione impedisce di collocare esattamente nel passato il presumibile big bang.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><b>Tempo</b></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">L’universo delle pere risolve d’amblée alcune questioni cosmologiche come l’origine del big bang e, soprattutto, il problema della bassa entropia all’origine dei tempi. D’altra parte, questa giocoleria fatta con il modello filosofico scelto non rimuove gli ostacoli più evidenti del modello stesso. In particolare, un grafo si presenta direttamente come superficie di simultaneità assoluta e questo non può che far rabbrividire qualunque fisico.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">La situazione è tuttavia più complessa e sorprendente di quanto non appaia a prima vista.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Si consideri anzitutto un gioco filosofico ancora più banale. Sia data una retta discreta e due pedine, A e B, collocate inizialmente entrambe in un punto 0.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Ad ogni turno di gioco le pedine si muovono in una nuova posizione adiacente, in particolare, A segue la successione {+1, -1, +1, -1, +1, …} oscillando tra i punti 0 e 1. La pedina B invece, ad ogni turno, esegue uno spostamento verso destra di una unità.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt; text-align: center;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">&nbsp;</span></font><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/13069_T.png" style="font-size: 10pt;"></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">B si muove con la massima velocità possibile, pari a una unità di tempo in un turno di gioco. A in qualche modo si comporta come un piccolo orologio che scandisce il trascorrere di due turni ogni qual volta si ritrova in 0.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Ci si chiede cosa succeda tentando di attribuire anche ad A una velocità v in modo che insegua l’altra pedina.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">In generale la questione non è immediata in quanto A usa tutti i turni disponibili per oscillare e non ha modo quindi di “inseguire” B. Si può immaginare di modificare il moto di A in modo che esegua due passi a destra ed uno a sinistra e in questo modo mantenere sia una certa forma di oscillazione interna che un moto traslatorio di inseguimento.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il tempo dell’orologio A tuttavia rallenta segnando un ciclo, ora, in tre turni di gioco anziché due.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">La distanza tra A e B aumenta ora più lentamente, in quanto A insegue B ma il tempo proprio di A è dilatato. In 10 cicli completi di A (tre turni per ciclo), A finisce nella posizione 10 e B nella posizione 30. La velocità di B dal punto di vista di A sarà quindi di 20 passi in 10 cicli. E poiché per A, ignaro del proprio stato di moto, un ciclo consta di due turni, la velocità di B per A è sempre di 1 unità per turno.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">In questo modello esiste una velocità massima e tutti gli osservatori misurano il medesimo valore per tale velocità, indipendente dal loro reciproco stato di moto. La gestione quantitativa della cosa mostra un comportamento lineare ma estendendo il gioco a pedine in tre dimensioni si osserva come A subisca una contrazione spaziale e una dilatazione temporale esattamente coerenti con le trasformazioni di Lorentz.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Ciò che è davvero sorprendete in questo nuovo gioco filosofico è che lo spazio e il tempo sono definiti in forma rigorosamente assoluta, propria della meccanica Newtoniana, è la forma discreta dei passaggi ad innescare i fenomeni relativistici.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Tutto ciò porta a guardare con sospetto ad esternazione troppo semplicistiche quali “La relatività dimostra la natura intrinsecamente relativa dei concetti di spazio e tempo, rimuovendo qualunque ipotesi di esistenza ontologica in sé”.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Al contrario porta a guardare con interesse ad istanze filosofiche quali quelle espresse da Lee Smolin in “Time Reborn”.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il modello delle pere non contiene pedine sulle quali fare ragionamenti come quelli esposti. Tuttavia, si consideri due grafi distanti una unità spaziale, cioè, due grafi identici in cui due punti A e B sono collegati in un caso e nell’altro no.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Questa definizione di tempo è radicalmente locale. Dato un intorno che includa A e B, nei due grafi, è lecito affermare che i due intorni distino una unità temporale ma per i rispettivi insiemi complementari è altrettanto lecito affermare che non sia trascorsa alcuna unità temporale, essendo del tutto identici. In questo senso un grafo rappresenta solo in senso molto lato una superficie di simultaneità.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Inoltre, ci si può aspettare che, comunque si possano definire pedine e orologi in tale gioco si ripresentino i meccanismi descritti sopra vedendo apparire in modo naturale la presenza di una velocità limite identica per tutti gli osservatori, indipendentemente dal loro stato di moto relativo, con la catena di conseguenze tipiche della relatività ristretta.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><b>Un universo adimensionale</b></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">La rappresentazione formale dello spazio nasce dalla fusione di due strutture matematiche distinte, gli spazi metrici e gli spazi vettoriali. I primi contengono la nozione di distanza e la ricchezza puntuale dello spazio stesso. I secondi, gli spazi vettoriali, modellano il concetto di dimensione. L’universo delle pere è spontaneamente dotato di metrica e non contiene nulla che si possa ricondurre direttamente al concetto di dimensione.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Ma l’idea di dimensione spaziale è davvero necessaria? Esiste una relazione sottile sta spazi metrici finiti e adimensionali e usuali spazi vettoriali normati. In un certo senso la geometria differenziale può emergere dai primi.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Si consideri un grafo banalissimo costituito da 4 soli punti A, B, C, D collegati in relazione di prossimità come i vertici di un quadrilatero.&nbsp;</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt; text-align: center;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">&nbsp;</span></font><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/13070_G1.png" style="font-size: 10pt;"></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Le distanze AC e BD varranno 2, per ogni altra coppia la distanza sarà 1.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Non è possibile scegliere su un piano euclideo 4 punti che rispettino la metrica del grafo, tuttavia è possibile flettere tale piano, introducendo una curvatura locale permettendo così di ottenere il risultato:</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt; text-align: center;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">&nbsp;</span></font><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/13071_G2.png" style="font-size: 10pt;"></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">In un certo senso quindi, uno spazio bidimensionale curvo emerge dal grafo ABCD.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Ci si rende conto facilmente che la chiave del ragionamento applicato è ripetibile per qualunque grafo planare.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Da qualunque grafo planare emerge almeno uno spazio 2D curvo.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">L’ultimo tassello del ragionamento riguarda il fatto curioso che qualunque grafo può essere rappresentato in 3D senza che due spigoli si incrocino e quindi da qualunque grafo può emergere uno spazio 3D curvo.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Filosoficamente la questione è piuttosto intrigante.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il mondo che ci circonda è, almeno alla nostra scala, certamente tridimensionale e questa certezza deriva dalle profonde differenze geometriche tra spazi di dimensioni diverse.</span></font></div><div style=""><font style=""><span style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 13.3333px;">Un simplesso in 3D ha esattamente 4 vertici, e solo in 3D un simplesso ha 4 vertici. Solo in 3D è possibile saldare al più 3 barre di acciaio che siano mutuamente perpendicolari. Solo in 3D una sfera ha volume 4/3</span><font color="#222222" face="Times New Roman, serif"><span style="font-size: 15.6px; background-color: rgb(255, 255, 255);">pi</span></font></font><span style="font-family: Helvetica; font-size: 12px;">r</span><sup style="font-family: Helvetica; font-size: 10pt;">3</sup><font face="Trebuchet MS" style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><span style="font-size: 13.3333px;">. E così via, è possibile determinare una quantità di fenomeni semplicemente misurabili che rendono la questione indiscutibile.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Esistono varie teorie che ragionano su spazi a dimensioni eccedenti, si pensi all’ipotesi di Kaluza e alla teoria delle stringhe, ma in oggi caso si introducono meccanismi per ripristinare lo spazio tridimensionale usuale, almeno alla nostra scala, essendo tale stato di cose inopinabile.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Tuttavia, i ragionamenti sulla metrica finita fatti sopra, aprono alla possibilità filosofica che il concetto di dimensione sia sovrabbondante; che sia un carattere interpretativo emergente di una realtà di fatto adimensionale.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Questo approccio ha notevoli implicazioni ontologiche. In premessa si è scelto di concentrare l’attenzione sullo spazio- tempo in sé evitando di voler collocare al suo interno entità dotate di una qualche realtà separata.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Da quanto congetturato in seguito, tale posizione sembra diventare necessità.&nbsp;</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Cioè, detto altrimenti, una piramide reale, cioè un simplesso 3D va rivisto come interpretazione o oggetto emergente di uno spazio metrico curvo. Non solo si è portati a considerare emergente la natura vettoriale dello spazio, ma le “cose” stesse assumono giocoforza la medesima natura.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Riassumendo, da uno spazio metrico finito emerge uno spazio 3D curvo e quindi ricco di materia ed energia secondo le equazioni di campo di Einstein.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Tutto ciò riporta all’osservazione che la metrica in sé è un oggetto ricco in grado di incapsulare puntualmente informazione interpretabile come “ecco un protone”. Forse in forma un po’ sorprendete uno spazio metrico finito, apparentemente più povero di una ricca geometria differenziale può essere la causa prima di quest’ultima e quindi delle cose e di ciò che chiamiamo “esistente”.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">C’è una certa inversione di punto di vista nel gioco delle pere. Si passa dal cercare di determinare l’evanescente natura dello spazio e del tempo dal punto di vista di noi stessi (le cose) che vivono in essi, all’ipotesi che spazio e tempo altro non siano che ciò che è immanente e che, al contrario, sia alle cose e a noi stessi che vada attribuita una natura evanescente.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><b>Atomi</b></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il passaggio dalla metrica del grafo alla geometria differenziale, per come è stata definita, ha una natura non univocamente determinata. Cioè da uno stesso grafo potranno emergere in generale molti spazi 3D curvi diversi.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">È legittimo aspettarsi che per un grafo con molti punti la topologia complessiva risulterà grossomodo stabile negli spazi emergenti, ma puntualmente ciò non sarà in generale vero.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Dato un grafo G esisterà un insieme in generale infinito di metriche 3D emergenti:</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"> <style type="text/css"> p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica} </style> <p class="p1" style="text-align: center;">G =&gt; {g<sub>mn</sub>}</p></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Dove per la metrica g si sono usati indici in lettere latine ad indicare l’inclusione delle sole variabili spaziali.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Abusando, di nuovo, del linguaggio propriamente tecnico scientifico si può riscrivere tale relazione come:</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"> <style type="text/css"> p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica} </style> <p class="p1" style="text-align: center;">G =&gt; {g<sub>mn</sub>} = |G&gt;</p></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Cioè, dal grafo G emerge una struttura interpretativa a rigore complessa che può generare ambiguità del tipo “Ecco un elettrone lì” ma altrettanto bene “No, l’elettrone è in realtà là”.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il gioco filosofico apre quindi ad una possibilità interpretativa originale dei problemi posti dalla meccanica quantistica.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Se lo spazio e il tempo hanno un peso ontologico ben più rilevante dei fermioni, ora ripensati come interpretazioni emergenti, nulla vieta di per sé che tale interpretazione possa essere profondamente ambigua, anzi, l’ipotesi di emergenza delle dimensioni e quindi delle cose sembra comportare giocoforza che esistano livelli in cui tali oggetti mostrano la propria natura evanescente.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">L’interpretazione della MQ che ne deriva è a suo modo intrigante. Da una parte ha tutto il sapore di una interpretazione a variabile nascoste. Dietro le quinte di un tipico esperimento viene collocato uno spazio-tempo sorgente dell’esperimento stesso. Dall’altra il tipo di variabili nascoste ha una natura nuova, non si tratta infatti di proprietà nascoste di questa o quella particella, ma è il tessuto stesso in cui di tale particella si afferma l’esistenza ad essere oggetto di interesse.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Ne deriva la possibilità interessante che sia Bhor che Einstein avessero sostanzialmente ragione nel loro celeberrimo confronto. Da una parte la meccanica quantistica potrebbe essere incompleta, nel senso che potrebbe esistere una teoria di livello più profondo che sarebbe presumibilmente molto stravagante rispetto a quanto siamo abituati e che soprattutto, non tratterebbe direttamente di campi e particelle. Dall’altra parte la meccanica quantistica potrebbe essere contemporaneamente completa, nel senso di descrizione ottimale, non sostanzialmente migliorabile, di quelle che vengono ora riviste come osservabili intrinsecamente evanescenti.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><b>Ontologia 2</b></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">L’idea centrale di quanto scritto è che un cambio di prospettiva ontologica può portare interessanti benefici nella costruzione di un’immagine del mondo. Rovelli e Vidotto scrivono: “The formulation of the gravitational field as a pseudo-Riemannian metric cannot be fundamentally correct, because it does not allow coupling to fermions, and</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">fermions exist in the world. For this, we need the tetrad formulation.”. In parole povere, la proposta di questo scritto è di accettare, al contrario, che i fermioni non esistano.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">La fisica delle pere è quindi un modello filosofico giocattolo in cui si prova attivamente a riflettere su cosa questo voglia dire fattivamente.</span></font></div> Marcello Poletti 2 http://blogs.dotnethell.it/epomops/ReadComment_39670.aspx Varie Dopo 11 anni, si chiude il mio vecchio blog http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/Post_30131.aspx Mon, 26 Feb 2018 15:46:16 +0100 Alessandro Alpi Sono già passati 11 anni. Il blog è partito quasi per scherzo e oggi sono qui a chiuderlo. Un pezzo della "mia storia", veramente impressionante vedere i risultati raggiunti con questa piattaforma. DotNetHell è stata la mia rampa di lancio, quindi non posso fare altro che essere grato a questa community, a Lorenzo, a David, e Teo, a Ester, a tutti quelli che hanno condiviso con me tanti momenti online (e non). Avrei talmente tando da dire da riempire un sacco di textarea&nbsp;<img src="http://blogs.dotnethell.it/icons/HugeSmile.gif">, tuttavia, per una volta, vorrei essere sintetico, <b>ringraziando tutti</b> e <b>sperando di essere stato utile a qualcuno</b>, sia nel proprio lavoro che nella propria esperienza informatica. Mi troverete come sempre negli altri miei due blog,&nbsp;<a href="https://alessandroalpi.blog">alessandroalpi.blog</a> e su <a href="https://medium.com/@suxstellino">medium</a>.<div><br></div><div>Vi lascio con due numeri di questo blog. Prima di tutto, le statistiche generali, e chi se l'aspettava:</div><div><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/13013_01.JPG"></div><div><br></div><div>e poi le crescite negli anni, dal 2006 (primo anno):</div><div><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/13014_02.JPG"></div><div><br></div><div>al 2017:</div><div><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/13015_03.JPG"></div><div><br></div><div>provenienti da tanti paesi:</div><div><br></div><div><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/13016_04.JPG"></div><div><br></div><div>Ecco, grazie a tutti quei puntini anche!!&nbsp;</div><div>Di lavoro ce n'è stato tanto e un po' mi dispiace lasciare questa piattaforma. Ma il ciclo è concluso, e due blog bastano direi&nbsp;<img src="http://blogs.dotnethell.it/icons/HugeSmile.gif" style="font-size: 10pt;">.</div><div><br></div><div>Vorrei dire stay tuned, ma non arriverebbero più aggiornamenti, quindi, ci vediamo sugli altri due blog e soprattutto OFFLINE ai nostri amati eventi, su tutti quelli di Parma.</div><div><b>IL BLOG RIMANE SILENTE, NON SARA' CHIUSO DEFINITIVAMENTE</b></div><div><br></div><div>Grazie ancora,</div><div>ale&nbsp;</div><div><br></div><div><br></div> Alessandro Alpi 1 http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/ReadComment_30131.aspx Generale Sono state rilasciate le cumulative update per SQL Server 2014 (Dic. 2017) http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/Post_28249.aspx Sat, 30 Dec 2017 23:57:12 +0100 Alessandro Alpi <span style="font-size: small;">Sono state rilasciate le cumulative update per SQL Server 2014 SP2.</span><div style="font-size: 13.3333px;"><div><div style="font-size: 10pt;"><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><div style="font-size: 10pt;"><u style="font-size: 13.3333px; color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/cumulative-update-9-for-sql-server-2014-sp2/">Cumulative Updates #9 for SQL Server 2014 SP2</a></u></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div></div></div><div style="font-size: 13.3333px;"><span style="font-size: small;">Maggiori informazioni sul&nbsp;</span><a href="http://blogs.msdn.com/b/sqlreleaseservices/" style="font-size: small;">Service Release Blog</a><span style="font-size: small;">.</span></div></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS" size="2">Buon Anno e come sempre...</font></div><div style="font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS" size="2">...Stay Tuned!&nbsp;</font><img src="http://blogs.dotnethell.it/icons/ThumbUp2.gif"></div></div> Alessandro Alpi 0 http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/ReadComment_28249.aspx SQL Server Agile@school - Parte il progetto all'IIS Viola/Marchesini. Rovigo http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/Post_27102.aspx Fri, 01 Dec 2017 08:52:20 +0100 Alessandro Alpi <font face="Trebuchet MS" style="font-size: 10pt;"><span style="font-size: 10pt;">Grazie a <a href="https://www.linkedin.com/in/micheleferracin/">Michele Ferracin</a>, con cui ho stretto amicizia e collaborazione ormai da qualche mese, il progetto Agile@School ha aperto i battenti anche nel nord Italia, precisamente a Rovigo all'</span><span style="font-size: 13.3333px;"><a href="http://www.iisviolamarchesini.gov.it/j2/">IIS Viola/Marchesini</a>.</span></font><div style="font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Michele, anch'esso membro gi <a href="http://getlatestversion.it">getlatestversion.it</a>, ha portato il nostro progetto in una nuova scuola, e vedremo col tempo che succederà, anche se sono certo che sarà un successo, visto quanto successo a Parma gli anni precedenti.</span></font></div><div style=""><font face="Trebuchet MS" style="font-size: 10pt;"><span style="font-size: 13.3333px;">L'idea è quella di creare una community, e ricordo a tutti i potenziali interessati di leggere questo mio post, in cui sottolineo le caratteristiche del progetto e come fare per aderire.<br></span></font><div style="font-size: 10pt; font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;;"><br></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;;"><span style="font-size: 10pt;">La cronistoria <a href="https://ilclubdellesei.wordpress.com/2017/11/23/agileschool-inizio/">inizia qui</a>.</span></div></div><div style="font-size: 10pt; font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;;"><span style="font-size: 13.3333px;">E siamo già alla </span><a href="https://ilclubdellesei.wordpress.com/2017/12/01/agileschool-seconda-lezione/" style="font-size: 13.3333px;">seconda lezione</a><span style="font-size: 13.3333px;">.</span></div><div style="font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Spero vivamente che la cosa appassioni sia gli studenti, sia le scuole, sia i tecnici, che come noi, vogliono proporre un nuovo modo di avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro.</span></font></div><div style="font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Stay Tuned!&nbsp;</span></font></div> Alessandro Alpi 0 http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/ReadComment_27102.aspx ALM Sono state rilasciate le cumulative update per SQL Server 2016 e 2017 (Nov. 2017) http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/Post_27052.aspx Wed, 29 Nov 2017 23:09:05 +0100 Alessandro Alpi <span style="font-size: small;">Sono state rilasciate le cumulative update per SQL Server 2017 RTM e SQL Server 2014 SP2.</span><div style="font-size: 13.3333px;"><div><div style="font-size: 10pt;"><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><div style="font-size: 10pt;"><u style="color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/cumulative-update-2-for-sql-server-2017-rtm/">Cumulative Updates #2 for SQL Server 2017 RTM</a></u></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><u style="font-size: 13.3333px; color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/cumulative-update-9-for-sql-server-2016-rtm/">Cumulative Updates #9 for SQL Server 2016 RTM</a></u></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><u style="font-size: 13.3333px; color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/cumulative-update-6-for-sql-server-2016-sp1/">Cumulative Updates #6 for SQL Server 2016 SP1</a></u></div></div></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"></div><div><font size="2">A partire da questo mese avremo finalmente <a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/new-github-location-for-adventureworks/">AdventureWorks su github</a>! Il link diretto è <a href="https://github.com/Microsoft/sql-server-samples/releases/tag/adventureworks">questo</a>.</font></div><div><font size="2"><br></font></div><div style="font-size: 13.3333px;"><span style="font-size: small;">Maggiori informazioni sul&nbsp;</span><a href="http://blogs.msdn.com/b/sqlreleaseservices/" style="font-size: small;">Service Release Blog</a><span style="font-size: small;">.</span></div></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS" size="2">Stay Tuned!&nbsp;</font><img src="http://blogs.dotnethell.it/icons/ThumbUp2.gif"></div></div> Alessandro Alpi 0 http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/ReadComment_27052.aspx SQL Server DevOpsHeroes, ci vediamo l'anno prossimo! http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/Post_26466.aspx Thu, 02 Nov 2017 12:30:35 +0100 Alessandro Alpi <h3>Dettagli dell'evento</h3><h3><a href="http://www.devops-heroes.net/" target="_blank" rel="noopener" style="font-size: 10pt;">DevOpsHeroes</a><span style="font-size: 10pt;">&nbsp;è stato un grande evento. Non ci aspettavamo così tante persone e, soprattutto, non potevamo immaginare dei feedback così positivi nel complesso. I numeri:</span></h3><ul><li>Iscritti: 150</li><li>Partecipanti: 93</li><li>drop: 38%</li></ul><h3>Provenienza dei presenti:</h3><p><img class="alignnone size-full wp-image-2810" src="https://suxstellino.files.wordpress.com/2017/10/partecipanti-geografia-e1509149453406.png" alt="partecipanti-geografia.png" width="972" height="361"></p><h3>Soddisfazione dei partecipanti</h3><p>Qui di seguito un grafico a radar che riassume il vostro gradimento in materia di data dell'evento, location, sessioni, speaker, ristorazione, accoglienza ed allestimento/kit di benvenuto:</p><p><img class="alignnone size-full wp-image-2814" src="https://suxstellino.files.wordpress.com/2017/10/soddisfazione-e1509149470941.png" alt="soddisfazione" width="794" height="600"></p><p>Un bel 4/5, molto alto nel complesso. Il tutto è rafforzato dalle risposte alle domande seguenti:</p><ul><li>Tornerai?<ul><li>Certamente, 26%</li><li>Molto probabilmente, 52%</li><li>Probabilmente sì, 20%</li></ul></li><li>Suggerirai l'evento ai tuoi amici?<ul><li>Certamente, 59%</li><li>Molto probabilmente sì, 32%</li><li>Probabilmente sì, 9%</li></ul></li></ul><p>E pensate che per l'87% dei partecipanti era la prima volta a DevOpsHeroes.</p><h3>Altre considerazioni</h3><p>Sappiamo che dovremo lavorare ancora e ancora per l'edizione del prossimo anno, sia in termini di organizzazione che di idee e di format. Tuttavia, possiamo dire di aver fatto molto bene. Un'ottima location ci ha aiutato a rendere il tutto molto professionale.&nbsp;</p><p>Una nota positiva sono i feedback ricevuti. Il numero è praticamente identico a quello atteso (numero dei partecipanti x numero di sessioni seguite) e ciò ha dato a noi la possibilità di usare i risultati come "la vera sorgente" di ogni suggerimento.</p><p>Parlando di sessioni tecniche, includendo la stupenda speech di Martin Woodward, abbiamo ricevuto una serie di importantissimi suggerimenti. Lo sapevamo già prima, gli speaker sono di livello molto alto e hanno una passione al di fuori del comune. Ma, senza i sondaggi, come potremmo migliorarci? Ed è proprio qui che arriva il bello; le ultime due nottate le ho passate a sfogliare i bigliettini lasciati da voi, mentre il mio piccolo dormiva (per quel poco tempo, ecco). Ogni foglietto portava con sé le seguenti domande:</p><ul><li>La sessione ha soddisfatto le tue <b>aspettative</b>?</li><li>Quanto era <b>interessante</b>?</li><li>Quanto è stata <b>importante</b> per te?</li><li>Come valuti la&nbsp;<strong style="font-size: 10pt;">qualità della presentazione</strong><span style="font-size: 10pt;">?</span></li><li>Com'è stato lo&nbsp;<strong>speaker</strong>? Divertente, Esperto, Insegnante, Motivatore, Oratore?</li></ul><p>Ancora una volta un grafico a radar mostra i risultati.</p><p><img class="alignnone size-full wp-image-2875" src="https://suxstellino.files.wordpress.com/2017/10/screen-shot-2017-10-28-at-02-07-53-e1509149589559.png" alt="screen-shot-2017-10-28-at-02-07-53-e1509149570123.png" width="2148" height="622"></p><p>Dai risultati, gli speaker italiani sembrano essere esperti, oratori e addirittura qualche volta divertenti.</p><h3>Conslusioni:</h3><p>Siamo molto orgogliosi della seconda edizione di<span style="font-size: 10pt;">&nbsp;</span><a href="http://www.devops-heroes.net/" target="_blank" rel="noopener" style="font-size: 10pt;">DevOpsHeroes</a><span style="font-size: 10pt;">. </span><a href="http://www.engageitservices.it/site/" target="_blank" rel="noopener" style="font-size: 10pt;">Engage IT Services</a><span style="font-size: 10pt;"> e </span><a href="http://www.upgradesrl.com/" style="font-size: 10pt;">Upgrade</a><span style="font-size: 10pt;">&nbsp;hanno fatto un bel lavoro insieme. Speriamo si possa proseguire nella collaborazione (grazie Riccardo Rolando e Andrea Cannilla). Un ringraziamento speciale va a Martin Woodward che ha "attraversato i sette mari" per raggiungerci a Parma, e al nostro sponsor HPE che ci ha consentito di organizzare l'evento per intero. Ancora un grazie va a Silvio Di Benedetto e Giuliano Latini, che hanno seguito la parte di registrazione e di interviste, che vedrete presto <a href="www.devops-heroes.net/materiale/">qui</a>.</span></p><p>Non esitate a scaricare il <a href="www.devops-heroes.net/materiale/">materiale di DevOpsHeroes</a> nella sezione dedicata sul sito.</p><p>Per ultime, ma non per importanza, le nostre community<span style="font-size: 10pt;">&nbsp;</span><a href="http://www.getlatestversion.it/" target="_blank" rel="noopener" style="font-size: 10pt;">GetLatestVersion.it</a><span style="font-size: 10pt;">, </span><a href="http://dotdotnet.org/" target="_blank" rel="noopener" style="font-size: 10pt;">DotDotNet.org</a><span style="font-size: 10pt;"> e </span><a href="http://www.windowserver.it/" target="_blank" rel="noopener" style="font-size: 10pt;">WindowServer.it</a><span style="font-size: 10pt;"> grazie alle quali eventi come questo sono possibili in realtà come la nostra.</span></p><p>Che dire, ci vediamo l'anno prossimo e...</p><p>Stay Tuned!&nbsp;<img src="http://blogs.dotnethell.it/icons/ThumbUp2.gif" style="font-size: 10pt;"></p><p><br></p> Alessandro Alpi 0 http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/ReadComment_26466.aspx ALM Sono state rilasciate le cumulative update per SQL Server 2017, 2014 e 2012 (Ott. 2017) http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/Post_26465.aspx Thu, 02 Nov 2017 12:11:26 +0100 Alessandro Alpi <span style="font-size: small;">Sono state rilasciate le cumulative update per SQL Server 2017 RTM e SQL Server 2014 SP2.</span><div style=""><div style=""><div style="font-size: 10pt;"><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><div style="font-size: 10pt;"><u style="color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/cumulative-update-1-for-sql-server-2017-rtm/">Cumulative Updates #1 for SQL Server 2017 RTM</a></u></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><u style="font-size: 13.3333px; color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/cumulative-update-8-for-sql-server-2014-sp2/">Cumulative Updates #8 for SQL Server 2014 SP2</a></u></div></div></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"></div><div style=""><font size="2">Inoltre, il <a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/sql-server-2012-service-pack-4-sp4-released/">Service Pack 4 di SQL Server 2012</a> è disponibile per il download.&nbsp;</font></div><div style="font-size: 13.3333px;"><span style="font-size: small;">Maggiori informazioni sul&nbsp;</span><a href="http://blogs.msdn.com/b/sqlreleaseservices/" style="font-size: small;">Service Release Blog</a><span style="font-size: small;">.</span></div></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS" size="2">Stay Tuned!&nbsp;</font><img src="http://blogs.dotnethell.it/icons/ThumbUp2.gif"></div></div> Alessandro Alpi 0 http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/ReadComment_26465.aspx SQL Server Libro C# Programming (In Easy Steps) http://blogs.dotnethell.it/ciupaz/Post_25924.aspx Wed, 11 Oct 2017 10:55:41 +0100 Luigi Zambetti Torno a parlare dei libri della casa anglosassone In Easy Steps, <br>questa volta riguardo ad un libro sul C# la cui data di pubblicazione è molto recente (quest’anno). <br><br><a href="http://ineasysteps.com/products-page/all_books/c-sharp-programming-in-easy-steps/"><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12996_C_InEasySteps_2_blog.jpg"></a><br><br>Lo stile è il medesimo di tutti – o quasi – i libri di questa collana: tantissimo colore, impaginazione impeccabile, <br>carta semi-patinata e dimensioni del libro contenute (meno di 200 pagine), cosicché è comodo da portarsi appresso negli spostamenti. <br>Il linguaggio utilizzato è estremamente comprensibile anche da chi mastica poco l’inglese; non ci sono gergalismi o parole poco conosciute. <br>Qua sotto riporto alcuni screenshot giusto per dare un’idea di come è realizzato questo libro. <br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12997_C_InEasySteps_3_blog.jpg"><br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12998_C_InEasySteps_6_blog.jpg"><br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12999_C_InEasySteps_7_blog.jpg"><br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/13000_C_InEasySteps_4_blog.jpg"><br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/13001_C_InEasySteps_8_blog.jpg"><br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/13002_C_InEasySteps_1_blog.jpg"><br><br>Bisogna però mettere in chiaro che è un libro adatto solo per chi parte dallo zero assoluto sul linguaggio. <br>È infatti estremamente basilare; si può dire che si ferma alla versione 1.0 del linguaggio. <br>Non si parla di generics, LINQ e tutte le innovazioni introdotte dalla versione 2.0 di C#. <br>Solo le numerose note a margine, in cui l’autore espone alcuni approfondimenti o curiosità, possono tornare utili a qualche lettore meno principiante. <br>Ma è comunque troppo poco per consigliarlo a chi ha già una discreta base del linguaggio. <br><br>Gli esempi di codice, come da target del libro, sono molto semplici, ma scritti molto bene ed indentati perfettamente <br>(con le diverse colorazioni di Visual Studio 2015 Community Edition, editor scelto dall’autore). <br><br>Insomma, è un libro, anzi libretto, molto semplice, adatto a chi parte da zero assoluto. <br>Il prezzo, circa 10 euro, è un altro plus da tenere in considerazione.<br><br><br><b>Contents</b>:<br><br>Getting started<br>Storing values<br>Performing operations<br>Making statements<br>Devising methods<br>Handling strings<br>Accessing files<br>Solving problems<br>Creating objects<br>Controlling events<br>Building applications<br>Targeting devices<br><br><br> Luigi Zambetti 1 http://blogs.dotnethell.it/ciupaz/ReadComment_25924.aspx Books Sono state rilasciate le cumulative update per SQL Server 2016 (Set. 2017) http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/Post_25762.aspx Thu, 28 Sep 2017 23:01:02 +0100 Alessandro Alpi <span style="font-size: small;">Sono state rilasciate le cumulative update per SQL Server 2016 RTM e SP1.</span><div style="font-size: 13.3333px;"><div><div style="font-size: 10pt;"><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><div style="font-size: 10pt;"><u style="color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/cumulative-update-5-for-sql-server-2016-sp1/">Cumulative Updates #5 for SQL Server 2016 SP1</a></u></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><u style="font-size: 13.3333px; color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/cumulative-update-8-for-sql-server-2016-rtm/">Cumulative Updates #8 for SQL Server 2016 RTM</a></u></div></div></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"></div><div><span style="font-size: small;">A partire da SQL Server 2017, i rilasci di SQL Server seguiranno il Modern Servicing Model. Maggior informazioni <a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/announcing-the-modern-servicing-model-for-sql-server/">qui</a>.</span></div><div><span style="font-size: small;">Maggiori informazioni sul&nbsp;</span><a href="http://blogs.msdn.com/b/sqlreleaseservices/" style="font-size: small;">Service Release Blog</a><span style="font-size: small;">.</span></div></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS" size="2">Stay Tuned!&nbsp;</font><img src="http://blogs.dotnethell.it/icons/ThumbUp2.gif"></div></div> Alessandro Alpi 0 http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/ReadComment_25762.aspx SQL Server DevOpsHeroes 2017 e SQL Saturday Parma 2017 alle porte http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/Post_25490.aspx Tue, 19 Sep 2017 02:04:06 +0100 Alessandro Alpi <p>Settembre, un mese il cui inizio segna la partenza di tante cose. I bambini ricominciano la scuola, le aziende iniziano a riconsiderare investimenti, i progetti e gli eventi tornano a bussare alle nostre porte.</p><p>Come sapete, io amo veramente creare progetti ed organizzare eventi. Ma in questo post voglio focalizzarmi sui nostri due appuntamenti fissi e su quanto io sia veramente orgoglioso dei risultati degli ultimi quattro anni. Il tutto è stato possibile grazie alle community, agli sponsor, agli aiutanti presso le location, ai miei collaboratori. Ho organizzato per <b>quattro anni </b>i SQL Saturday di Parma, dal 2014 al 2016, trasformando la nostra piccola cittadina in una città firmata SQL Server. Chi l'avrebbe pensato possibile? Beh, a onor del vero, io ci speravo, ma un risultato come quello ottenuto nel tempo, no di certo. Il fallimento, quando si affrontano "missioni" come queste, è sempre dietro l'angolo. E invece, è partito come una "quest" da RPG per arrivare al SQL Saturday che conosciamo, che batte i record di presenza e che dimostra quanto Parma e i suoi cittadini siano vicini alla tecnologia e condividano la voglia di vivere una giornata di esperienze tecnologiche comuni. Una cosa di cui sicuramente andare fieri!</p><p><a href="http://www.sqlsaturday.com/675/EventHome.aspx" target="_blank" rel="noopener"><img class="alignnone size-full wp-image-2696" src="https://suxstellino.files.wordpress.com/2017/09/locandinasqlsaturdayparma2017.jpg" alt="LocandinaSqlSaturdayParma2017" width="2065" height="832"></a></p><p>Tuttavia, <strong>due anni fa</strong>,<strong>&nbsp;</strong>ho sentito la necessità di creare un nuovo evento, che avesse la finalità di portare un nuovo modo di pensare l'IT ed i ruoli (almeno, all'epoca non andava tanto di moda in Italia, per quanto vedevo anche nelle mie esperienze professionali da consulente). Ed è stato proprio il periodo in cui il termine DevOps si è fatto sentire. Il problema era trasformare una buzzword ricca di rumori e di errati accostamenti concettuali in un termine che esprimesse profondamente una cultura, un modo di lavorare e di vivere in azienda, un approccio fondamentale non solo operativo. Combinando la mia passione per i Simpson (soprattutto per Homer) e DevOps, mi sono inventato DOH (esclamazione di Homer) ovvero DevOpsHeroes. E oggi, per il secondo anno consecutivo, le figure della parte Operation, i DBA, i PMO, i Developer verranno a Parma a condividere le proprie esperienze, relativamente a metodologie applicate, integrazione e cooperazione tra persone, al fine di rendere l'IT un'entità più produttiva ed efficiente, ma senza perdere di vista la qualità.</p><p><a href="http://www.devops-heroes.net" target="_blank" rel="noopener"><img class="alignnone size-full wp-image-2706" src="https://suxstellino.files.wordpress.com/2017/09/doh_logo.png" alt="DOH_logo" width="645" height="237"></a></p><p>Dopo l'introduzione, lasciatemi indicare i dettagli dei due eventi, dal più vicino al più distante nel tempo:</p><p><strong>DevOpsHeroes 2017 - Parma (<a href="http://www.devops-heroes.net/" target="_blank" rel="noopener">http://www.devops-heroes.net/</a></strong><strong>)</strong></p><ul><li>Hashtag: #DOH17</li><li>Data e Location: <a href="https://www.google.it/maps/place/CDH+Hotel+Parma+%26+Congressi/@44.8189025,10.2462477,17z/data=!4m12!1m6!3m5!1s0x47806994df91e467:0x510247721f1454e4!2sCDH+Hotel+Parma+%26+Congressi!8m2!3d44.8189025!4d10.2484417!3m4!1s0x47806994df91e467:0x510247721f1454e4!8m2!3d44.8189025!4d10.2484417" target="_blank" rel="noopener">Friday, 20th October @ CDH Parma Hotel &amp; Congressi</a></li><li>Costo di ingresso: free</li><li>Durata: dalle 8 (registrazione fino alle 9) alle 18&nbsp;</li><li>Registrazione:&nbsp;<a href="https://www.eventbrite.it/e/biglietti-devops-heroes-2017-36081835742" target="_blank" rel="noopener">via EventBrite</a></li><li>Durante la registrazione:<ul><li>utilizzare&nbsp;<a href="https://www.eventbrite.it/eventbriteapp/" target="_blank" rel="noopener">EventBrite app</a></li><li>riceverete il welcome kit</li></ul></li><li>special guest: <a href="https://twitter.com/martinwoodward" target="_blank" rel="noopener">Martin Woodward</a> (Principal program manager for DevOps in Microsoft)</li><li>Lingue: ITA/ENG</li></ul><p><strong>Sql Saturday 2017 - Parma (<a href="http://www.sqlsaturday.com/675/EventHome.aspx" target="_blank" rel="noopener">http://www.sqlsaturday.com/675</a>)</strong></p><ul><li>Data e Location: Saturday, 18th November @ <a href="https://www.google.it/maps/search/Viale+Usberti,+181,+Parma,+Emilia-Romagna,+43124,+Italy/@44.766228,10.3106518,16z/data=!3m1!4b1" target="_blank" rel="noopener">Univeristy of Parma</a></li><li>Hashtag: #SQLSAT675</li><li>Costo di ingresso: free</li><li>Durata: dalle 8 (registrazione fino alle 9) alle 18.30</li><li>Registrazione:&nbsp;<a href="https://www.sqlsaturday.com/675/registernow.aspx" target="_blank" rel="noopener">https://www.sqlsaturday.com/675/registernow.aspx</a></li><li>Durante la registrazione:<br><ul><li>Utilizzerete SpeedPASS</li><li>Riceverete il lunch ticket</li><li>Riceverete il welcome kit</li></ul></li><li>Lingue: ITA/ENG&nbsp;</li></ul><p>Cosa il futuro ci riserverà in materia di eventi a Parma? Potrei aggiungere un evento IoT, ad esempio, visto che giocando con Raspberry Pi3 e con i ragazzi di Agile@School, mi sono fatto un'idea di come il mondo si muoverà a breve (devo essere pronto anche col mio piccolo Giulio eh, io avevo i lego, lui chissà cosa avrà, oltre a quelli ovviamente&nbsp;<img src="http://blogs.dotnethell.it/icons/HugeSmile.gif" style="font-size: 10pt;"><span style="font-size: 10pt;">&nbsp;)</span></p><p>Oppure potremmo aggiungere un format, come un evento <a href="https://www.ted.com/participate/organize-a-local-tedx-event/before-you-start/what-is-a-tedx-event">TED</a>&nbsp;ad esempio. Chi lo sa! Tuttavia credo che avrò tutto l'aiuto possibile, così come quest'anno è successo. Sono partito praticamente da solo il primo anno e oggi siamo sei. Ancora una cosa di cui essere orgogliosi.</p><p>Stay tuned!&nbsp;</p> Alessandro Alpi 0 http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/ReadComment_25490.aspx ALM Libro “C++ Programming in easy steps, 5th Edition” http://blogs.dotnethell.it/ciupaz/Post_25383.aspx Wed, 13 Sep 2017 16:04:34 +0100 Luigi Zambetti Mi serviva un’introduzione molto “soft” sul C++, più che altro per riuscire a leggere qualche snippet di codice, senza avere l’obiettivo di diventare un programmatore C++ a tutti gli effetti. <br>Mi ricordavo allora che la casa In Easy Steps aveva a catalogo degli ottimi libri introduttivi su vari argomenti informatici, che si distinguevano dalla massa degli altri manuali tecnici per il bellissimo layout a colori. <br>Ed infatti, in lista, c’era proprio un titolo sul C++, per di più molto recente (stampato quest’anno). <br><br><a href="http://ineasysteps.com/products-page/all_books/c-programming-easy-steps-5th-edition/"><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12981_C_InEasySteps_2_Blog.jpg"></a><br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12982_C_InEasySteps_3_Blog.jpg"><br><br>Anche per chi è a digiuno della materia, è facile e piacevole iniziare a fare pratica col linguaggio, sia grazie all’inglese molto comprensibile, <br>sia grazie ai tanti esempi di codice forniti. <br>Come ambiente di sviluppo, si procede a riga di comando all’inizio, per utilizzare Visual Studio Express alla fine, <br>quando si crea una semplice applicazione UWP (Universal Windows Platform). <br><br>Vengono presentati i concetti base del linguaggio, con una particolare attenzione alla gestione di stringhe e file.<br><br>Qua sotto lo spessore del libro, come si vede molto ridotto (considerando l’argomento). <br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12983_C_InEasySteps_1_Blog.jpg"><br><br>Ottime anche la carta – patinata e resistente (si fa solo un po’ fatica a scriverci con la matita) – e la rilegatura <br>(resistente e flessibile, tanto che si può piegare il libro senza romperlo o perdere fogli). <br><br>Qua sotto invece una serie di foto che mostrano come il libro sia riccamente illustrato a colori e perfettamente impaginato. <br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12984_C_InEasySteps_5_Blog.jpg"><br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12985_C_InEasySteps_7_Blog.jpg"><br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12986_C_InEasySteps_4_Blog.jpg"><br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12987_C_InEasySteps_6_Blog.jpg"><br><br>Qua sotto persino un’utile storia del C++, che non fa mai male. <br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12988_C_InEasySteps_9_Blog.jpg"><br><br>Considerando la quantità di colore fornita ci si aspetterebbe un prezzo del libro fuori controllo. <br>Ed invece non è così. Su <a href="http://amzn.to/2eKOsi9&amp;bitabitsicres-21">Amazon Italia</a> costa soltanto 12,40 euro (la versione cartacea, che <br>consiglio assolutamente rispetto alla pur più economica versione Kindle). <br><br>Insomma, un modo veramente piacevole ed istruttivo per iniziare col C++.<br>Ovviamente, dopo aver compreso i concetti generali, sarà meglio orientarsi verso libri più evoluti. <br><br><br><b>Sommario </b><br>7 – Chap. 1: Getting started<br>25 – Chap. 2: Performing operations4<br>43 – Chap. 3: Making statements<br>61 – Chap. 4: Handling strings<br>79 – Chap. 5: Reading and writing files<br>97 – Chap. 6: Pointing to data<br>115 – Chap. 7: Creating classes and objects<br>133 – Chap. 8: Harnessing polymorphism<br>151 – Chap. 9: Processing macros<br>169 – Chap. 10: Programming visually<br>187 – Index <br><br> Luigi Zambetti 0 http://blogs.dotnethell.it/ciupaz/ReadComment_25383.aspx Books Sono state rilasciate le cumulative update per SQL Server 2014 (Ago. 2017) http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/Post_25134.aspx Sat, 02 Sep 2017 22:23:41 +0100 Alessandro Alpi <span style="font-size: small;">Sono state rilasciate le cumulative update per SQL Server 2014 SP2.</span><div style="font-size: 13.3333px;"><div><div style="font-size: 10pt;"><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><div style="font-size: 10pt;"><u style="color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/cumulative-update-7-for-sql-server-2014-sp2/">Cumulative Updates #7 for SQL Server 2014 SP2</a></u></div></div></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"></div><div><span style="font-size: small;">Maggiori informazioni sul&nbsp;</span><a href="http://blogs.msdn.com/b/sqlreleaseservices/" style="font-size: small;">Service Release Blog</a><span style="font-size: small;">.</span></div></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS" size="2">Stay Tuned!&nbsp;</font><img src="http://blogs.dotnethell.it/icons/ThumbUp2.gif"></div></div><span></span> Alessandro Alpi 0 http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/ReadComment_25134.aspx SQL Server Sono state rilasciate le cumulative update per SQL Server 2012, 2014 e 2016 (Lug. 2017) http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/Post_24620.aspx Thu, 10 Aug 2017 19:13:31 +0100 Alessandro Alpi <span style="font-size: small;">Sono state rilasciate le cumulative update per SQL Server 2012 SP3, SQL Server 2014 SP1 e 2, e SQL Server 2016 RTM e SP1.</span><div style="font-size: 13.3333px;"><div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><u style="font-size: 13.3333px; color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/cumulative-update-10-for-sql-server-2012-sp3/">Cumulative Updates #10 for SQL Server 2012 SP3</a></u></div><div style="font-size: 10pt;"><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><u style="color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/cumulative-update-13-for-sql-server-2014-sp1/">Cumulative Updates #13 for SQL Server 2014 SP1</a></u></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><div style="font-size: 10pt;"><u style="color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/cumulative-update-6-for-sql-server-2014-sp2/">Cumulative Updates #6 for SQL Server 2014 SP2</a></u></div><div><br></div></div></div><div style="font-size: 10pt;"><u style="color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/cumulative-update-7-for-sql-server-2016-rtm/">Cumulative Updates #7 for SQL Server 2016 RTM</a></u></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><u style="font-size: 13.3333px; color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/cumulative-update-4-for-sql-server-2016-sp1/">Cumulative Updates #4 for SQL Server 2016 SP1</a></u></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"></div><div><span style="font-size: small;">Maggiori informazioni sul&nbsp;</span><a href="http://blogs.msdn.com/b/sqlreleaseservices/" style="font-size: small;">Service Release Blog</a><span style="font-size: small;">.</span></div></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS" size="2">Stay Tuned!&nbsp;</font><img src="http://blogs.dotnethell.it/icons/ThumbUp2.gif"></div></div> Alessandro Alpi 0 http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/ReadComment_24620.aspx SQL Server Libro "Essential Docker for ASP.NET Core MVC" (Apress) http://blogs.dotnethell.it/ciupaz/Post_24492.aspx Fri, 04 Aug 2017 21:00:23 +0100 Luigi Zambetti <a href="https://www.apress.com/br/book/9781484227770"><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12963_EssentialDockerForASP.NETCore_413_x_590.jpg"></a><br><br>Visto che i cosiddetti “container”, per chi sviluppa applicazioni web, stanno diventando sempre più di moda, una lettura estiva estremamente utile può essere questo recente <br>titolo Apress scritto dal famoso Adam Freeman, rinomato autore di questa casa editrice specializzato su ASP.NET MVC e dintorni. <br>Sono solo 8 capitoli, per sole 160 pagine, molto ricchi di informazioni per chi si approssima per la prima volta alla conoscenza di Docker, questo insieme di tool open source <br>per sviluppare e deployare applicazioni che girino su ambienti completamente isolati.<br>L’autore espone l’uso di Docker per tutte le tre possibili piattaforme: Linux (la predefinita, e a tutt’oggi la più completa), Windows e macOS.<br>Nei primi due introduttivi capitoli viene spiegato cosa è Docker e perché è stata così necessaria la sua introduzione nello sviluppo web (e non solo), <br>mentre nei restanti si affrontano i suoi vari componenti, ovvero le immagini, i container, i volumi, le reti, gli “swarms” (i cluster di server) <br>e persino come ci si dovrebbe approcciare per uno sviluppo fin da principio “containerizzato”. <br><br>Lo stile dell’autore (ma non è una novità per chi già lo conosce) è conciso e chiaro come raramente capita di trovare nei manuali informatici, ed anche la Apress <br>ci mette di suo avendo creato il libro con un’eccellente impaginazione (font piccolo e leggibile, immagini ben definite e codice perfettamente indentato), <br>come si può notare da queste due immagini qua sotto. <br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12964_EssentialDockerForASP.NETCoreMVC_2_1700_x_1275_561_x_420.jpg"><br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12965_EssentialDockerForASP.NETCoreMVC_3_1700_x_1275_561_x_420.jpg"><br><br>L’autore non si sofferma più di tanto su Visual Studio, ma esegue tutto via script da riga di comando (come richiede appunto Docker), e appunto <br>per questo sarebbe auspicabile che il lettore abbia delle buone basi sia di ASP.NET MVC (non necessariamente Core) – dato che l’esempio portato <br>avanti dall’autore è appunto un’applicazione di questo tipo – sia di PowerShell. <br><br>Ci sono delle utilissime tabelline all’inizio dei capitoli non introduttivi in cui su ogni singolo componente (immagini, container, volumi, network, ecc.) <br>vengono riportate le seguenti informazioni:<br><br>- cosa è<br>- perché è utile <br>- come si usa<br>- ci sono problematiche o limitazioni?<br>- quali sono le alternative<br><br>Per chi, poi, non conoscesse ancora l’autore, ecco la sua brevissima biografia riportata nelle prime pagine del libro. <br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12966_EssentialDockerForASP.NETCoreMVC_4_1700_x_1275_561_x_420.jpg"><br><br>Lo spessore è sottile, essendo un libro, come detto, di meno di 200 pagine. <br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12967_EssentialDockerForASP.NETCoreMVC_1_1700_x_1275_561_x_420.jpg"><br><br>Su <a href="http://amzn.to/2tRzzAo?bitabitsicresc-21">Amazon Italia</a> attualmente costa 28 euro, e per la quantità di informazioni riportate (in così poche pagine) direi che sono bene spesi. <br><br><br><b>Sommario </b><br>About the author<br>About the technical reviewer<br>1 – Chap.1: Understanding Docker<br>7 – Chap.2: Essential Docker Quick Reference<br>17 – Chap.3: Getting Ready<br>39 – Chap.4: Docker Images and Containers<br>69 – Chap.5: Docker Volumes and Networks<br>97 – Chap. 6: Docker Compose<br>119 – Chap.7: Docker Swarms<br>145 – Chap.8: Containerized Development <br><br><br> Luigi Zambetti 0 http://blogs.dotnethell.it/ciupaz/ReadComment_24492.aspx Books Libro Murach’s Javascript and jQuery – 3rd Edition http://blogs.dotnethell.it/ciupaz/Post_23985.aspx Tue, 11 Jul 2017 15:20:06 +0100 Luigi Zambetti <a href="https://www.murach.com/shop/murach-s-javascript-and-jquery-3rd-edition-detail"><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12952_murach_s_javascript_and_jquery_3rd_ed.jpg"></a><br><br>Quest’anno (a febbraio) la Murach ha dato alle stampe la versione aggiornata (la terza) del suo titolo su javascript e jQuery, <br>argomenti basilari per chiunque si interessi di sviluppo front-end. <br>Non ci sono grandi differenze con le versioni precedenti, se non qualche riorganizzazione delle spiegazioni su javascript <br>e l’utilizzo della versione 3.1.1 di jQuery (anche se, nel frattempo, siamo giunti alla versione 3.2.1). <br>Non sto qua a soffermarmi molto sulla tipologia dei manuali Murach; chi li conosce sa a cosa va incontro. <br>Spiegazioni fin dai fondamenti, inglese molto semplice e chiaro, tanti esempi di codice e la consueta struttura con la teoria <br>sul lato sinistro e il codice (con riassunti schematici e riepiloghi) sul lato destro. <br><br>Qua sotto alcuni screenshot. <br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12953_Murach_jQueryJavascript_2_1700_x_1275_561_x_420.jpg"><br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12954_Murach_jQueryJavascript_3_1700_x_1275_561_x_420.jpg"><br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12955_Murach_jQueryJavascript_1_1700_x_1275_561_x_420.jpg"><br><br>È un libro piuttosto costoso. Attualmente su <a href="http://amzn.to/2t67Z0U">Amazon Italia</a> costa 64 euro, e mi pare un prezzo un po’ esagerato, <br>considerando che sul sito della Murach viene venduto a 46 $.<br><br>Anche per esso, come ho sempre consigliato anche per gli altri titoli Murach, raccomando di dargli prima un’occhiata in una qualche libreria. <br>La struttura di questi libri, infatti, o si ama o si odia, e si può correre il rischio di aver fatto un acquisto deludente (oltre che costoso). <br><br><b>Sommario </b><br><br>Section 1 JavaScript essentials<br>Chapter 1 Introduction to web development<br>Chapter 2 Getting started with JavaScript<br>Chapter 3 The essential JavaScript statements<br>Chapter 4 How to work with JavaScript objects, functions, and events<br>Chapter 5 How to test and debug a JavaScript application<br>Chapter 6 How to script the DOM with JavaScript<br>Chapter 7 How to work with links, images, and timers<br>Section 2 jQuery essentials<br>Chapter 8 Get off to a fast start with jQuery<br>Chapter 9 How to use effects and animations<br>Chapter 10 How to work with forms and data validation<br>Chapter 11 How to use jQuery plugins and jQuery UI widgets<br>Chapter 12 How to use Ajax, JSON, and Flickr<br>Section 3 Advanced JavaScript skills<br>Chapter 13 How to work with numbers, strings, and dates<br>Chapter 14 How to work with control structures, exceptions, and regular expressions<br>Chapter 15 How to work with browser objects, cookies, and web storage<br>Chapter 16 How to work with arrays<br>Chapter 17 How to create and use your own objects<br>Chapter 18 How to create and use closures, IIFEs, the module pattern, and plugins<br><br><br><br><br><br><br><br> Luigi Zambetti 0 http://blogs.dotnethell.it/ciupaz/ReadComment_23985.aspx Books Agile@School - Questa è la fine, per quest'anno http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/Post_23866.aspx Mon, 03 Jul 2017 13:44:20 +0100 Alessandro Alpi <div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Tutte le buone cose hanno una fine, giusto? Il progetto Agile@School 2017 non fa eccezione. Ma nessun problema, abbiamo una grande notizia! Fra poco diventerò papà, e non posso sapere quanto tempo potrò investire in progetti come questi (anche se, di certo, non mi fermerò) ma, a partire dall'anno scolastico 2017/2018, molto probabilmente, avremo nell'equipaggio anche <a href="https://ilclubdellesei.wordpress.com/">Michele Ferracin</a>, un amico anch'esso membro di <a href="http://www.getlatestversion.it/">GetLatestVersion.it</a>. Michele sta prendendo contatti con le scuole nel comune di Rovigo per portare Agile@School nel nord Italia. Abbiamo raggiunto l'obbiettivo "<i>Portare il progetto in almeno due città</i>"&nbsp;</span></font><img src="http://blogs.dotnethell.it/icons/Hehe.gif"></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><br></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Ma le buone notizie non sono finite. Infatti, quest'anno posso dire di aver seguito ragazzi con una passione infinita per l'informatica e le nuove tecnologie. Ma questo lo sapete già, come descritto nel <a href="http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/Agile@School-2017-Quando-i-progetti-diventano-realta__23428.aspx">precedente post</a>.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><span style="font-size: 13.3333px; font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;;">Gli esami di maturità stanno terminando, ma poco prima della fatidica data, gli studenti erano pronti e sul pezzo. Ed ecco cosa è stato presentato:<br></span></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><b>Software e Tecnologia</b></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il team&nbsp;<b>Messinesi&nbsp;</b>(Amanda e Alex) hanno preparato una <a href="https://prezi.com/p/mlcsdwohqcw4/">presentazione in Prezi</a> il cui obbiettivo è quello di mostrare gli strumenti coinvolti nello sviluppo della loro chat. In aggiunta, con l'ausilio di più dispositivi (si parla di portatili), la commissione ha potuto provare la loro applicazione real time.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><img src="https://suxstellino.files.wordpress.com/2017/07/ice.jpg"></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><b>Intelligenza Artificiale e Bot</b></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il team&nbsp;<b>Random&nbsp;</b>(Thomas e Luca) ed il team&nbsp;<b>The&nbsp;Scrubs&nbsp;</b>(Enea e Sebastiano) hanno creato tre mini pitch video per presentare il loro lavoro, con:</span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">- un'introduzione a mo' di presentazione (via <a href="https://prezi.com/w2id2xv0xtts/tesina-enba/">Prezi</a> e <a href="https://suxstellino.files.wordpress.com/2017/07/tesina.pdf">Power point</a>)</span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">- una spiegazione semplice per descrivere le tecnologie usate "dietro le quinte"</span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">- un paio di interviste fatte a sè stessi</span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><img src="https://i2.wp.com/suxstellino.files.wordpress.com/2017/07/screenshot_20170606-205133.png?w=305&amp;h=543&amp;crop&amp;ssl=1"><img src="https://i1.wp.com/suxstellino.files.wordpress.com/2017/07/img_20170629_221057-e1499075520494.jpg?w=347&amp;h=543&amp;crop&amp;ssl=1" style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><b><br></b></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><b>IoT</b></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il team&nbsp;<b>Domotic&nbsp;</b>(Nicodemo e Mattia) e il team&nbsp;<b>Bar Santa&nbsp;</b>(Simone e Mirko) hanno mostrato il funzionamento della loro Smart House e della loro automobile radiocomandata, anche con l'ausilio di questi video:</span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><br></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><a href="https://vimeo.com/222000020"><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12949_01.JPG"></a></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><a href="https://vimeo.com/222000049"><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12950_02.JPG"></a></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><b>Cognitive Services</b></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il team&nbsp;<b>Human Recognizers&nbsp;</b>(Marco e Francesco) ha presentato un mini sito web ed un video di funzionamento dell'applicazione di riconoscimento facciale. Dimostrano come una webcam riconosce l'umore e le facce, partendo anche da una foto. Il tutto con un'applicazione mobile.</span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><a href="https://vimeo.com/224037594"><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12951_03.JPG"></a></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><span style="font-size: 13.3333px; font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;;">Questa è la loro <a href="https://prezi.com/tjerbskkgrep/human-recogniser/?utm_campaign=share&amp;utm_medium=copy">presentazione Prezi</a>.</span><br></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Come avete potuto constatare, tutti hanno lavorato veramente bene. E questo è il diploma di quest'anno, come attestato della fine del progetto:</span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><img src="https://suxstellino.files.wordpress.com/2017/05/20170527_111146-e1497697213920.jpg?w=660"></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Quest'anno abbiamo raggiunto degli ottimi risultati e noi "coach" siamo veramente fieri del lavoro svolto insieme. Abbiamo anche chiesto un sondaggio, per carpire il gradimento del progetto:</span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><img src="https://i1.wp.com/suxstellino.files.wordpress.com/2017/06/screen-shot-2017-06-17-at-13-03-06.png?w=218&amp;h=261&amp;crop&amp;ssl=1"><img src="https://i2.wp.com/suxstellino.files.wordpress.com/2017/06/screen-shot-2017-06-17-at-13-03-17.png?w=232&amp;h=261&amp;crop&amp;ssl=1" style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><img src="https://i1.wp.com/suxstellino.files.wordpress.com/2017/06/screen-shot-2017-06-17-at-13-03-24.png?w=198&amp;h=261&amp;crop&amp;ssl=1" style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Ed ora, un grosso "in bocca al lupo" a tutti i ragazzi, perchè l'esame passato è solo il primo che affronteranno!&nbsp;</span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div style="font-family: &quot;Times New Roman&quot;; font-size: medium;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Stay tuned&nbsp;</span></font><img src="http://blogs.dotnethell.it/icons/ThumbUp2.gif"></div><div><br></div> Alessandro Alpi 0 http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/ReadComment_23866.aspx ALM Ultimi rilasci di SQL Server 2012 e 2017 http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/Post_23864.aspx Mon, 03 Jul 2017 11:12:55 +0100 Alessandro Alpi <font size="2">Grandi rilasci a giugno, SQL Server 2012 SP4 e la CTP4 di SQL Server 2017!</font><br><div style="font-size: 13.3333px;"><div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><u style="font-size: 13.3333px; color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/announcing-sql-server-2012-service-pack-4/">SQL Server 2012 Service Pack 4</a></u></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><b>ATTENZIONE:&nbsp;</b><span style="color: rgb(69, 69, 69); font-family: WOL_Reg, &quot;Segoe UI&quot;, Tahoma, Arial, sans-serif; font-size: 14px; background-color: rgb(255, 255, 255);">SQL Server 2012 SP4 will be released&nbsp;</span><span style="box-sizing: inherit; font-family: WOL_Reg, &quot;Segoe UI&quot;, Tahoma, Arial, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; border: 0px; outline: 0px; background-color: rgb(255, 255, 255); color: red;"><span style="box-sizing: inherit; font-family: WOL_Bold, &quot;Segoe UI&quot;, Tahoma, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; border: 0px; outline: 0px;"><del datetime="2017-06-22T20:36:06+00:00" style="box-sizing: inherit; font-family: inherit; font-weight: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; border: 0px; outline: 0px;">next month</del></span></span><span style="color: rgb(69, 69, 69); font-family: WOL_Reg, &quot;Segoe UI&quot;, Tahoma, Arial, sans-serif; font-size: 14px; background-color: rgb(255, 255, 255);">&nbsp;in September 2017 and a release announcement with detailed information on improvements will be shared at the time of the release.</span></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><u style="color: rgb(0, 0, 238);"><a href="https://blogs.msdn.microsoft.com/sqlreleaseservices/released-public-preview-for-sql-server-2017-and-replication-management-pack-ctp4/">SQL Server 2017 e Replication Management Pack CTP4</a></u></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"></div><div><span style="font-size: small;">Maggiori informazioni sul&nbsp;</span><a href="http://blogs.msdn.com/b/sqlreleaseservices/" style="font-size: small;">Service Release Blog</a><span style="font-size: small;">.</span></div></div><div style="font-size: 10pt;"><br></div><div style="font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS" size="2">Stay Tuned!&nbsp;</font><img src="http://blogs.dotnethell.it/icons/ThumbUp2.gif"></div></div> Alessandro Alpi 0 http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/ReadComment_23864.aspx SQL Server Recensione libro Grammatica inglese for dummies (Hoepli) http://blogs.dotnethell.it/ciupaz/Post_23833.aspx Fri, 30 Jun 2017 14:30:17 +0100 Luigi Zambetti <a href="http://www.hoepli.it/libro/grammatica-inglese-for-dummies/9788820359027.html?from=Suggerimento+Ricerca"><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12944_grammatica_inglese_for_dummies.jpg"></a><br><br>Una grammatica inglese scritta quasi interamente in italiano può lasciare un po’ perplessi, ma bisogna dare atto alla Hoepli di aver avuto il <br>coraggio di tradurre un libro di questo tipo con il grande rischio che non venga apprezzato nel mercato editoriale italiano. <br>Ed in effetti scombussola un po’ le carte. <br>Da una grammatica inglese ci si aspetterebbe tanti esempi in lingua inglese, possibilmente con frasi semplici ed immediate (magari tratte dalla vita di tutti i giorni), <br>ed invece qua non è così. <br>Il punto è che questo titolo nella sua versione originale è – appunto – una grammatica per studenti delle scuole superiori americane, <br>e non specificatamente rivolta a studenti stranieri. <br>Per essere realmente utile per noi lettori italiani, chi lo legge dovrebbe essere già abbastanza ferrato sulla lingua inglese, <br>dato che l’autrice non riporta le basi della grammatica, ma le numerose sottigliezze che la contraddistinguono e, soprattutto, gli errori più frequenti che si compiono. <br><br>Certo, la lettura è piacevole, lo stile è decisamente informale, ma servirà un libro di questo tipo? <br>Consiglio a chi sia interessato di dargli prima un’occhiata in una libreria, dato che la sua reale utilità può risultare molto soggettiva. <br><br>Fisicamente è comunque ben realizzato. <br>L’impaginazione è piacevole. Il font dei titoli richiama molto lo stile fumettistico, e vi sono diverse icone per sottolineare aspetti importanti, <br>errori frequenti e varie note di approfondimento. <br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12945_GrammaticaIngleseForDummies_Hoepli_1_Blog.jpg"><br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12946_GrammaticaIngleseForDummies_Hoepli_6_Blog.jpg"><br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12947_GrammaticaIngleseForDummies_Hoepli_5_Blog.jpg"><br><br>La rilegatura è molto flessibile, e lo spessore non è fastidioso (nel caso lo si volesse leggere a letto). <br><br><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12948_GrammaticaIngleseForDummies_Hoepli_3_Blog.jpg"><br><br>Questo libro attualmente su <a href="http://amzn.to/2pHA9RV">Amazon </a>costa 17 euro. <br><br><b>Sommario </b><br>1 – Introduzione<br>7 – Parte 1: I fondamentali: le parti della frase<br>9 – Cap. 1: So già parlare. Perché studiare la grammatica? <br>17 – Cap. 2: I verbi: il cuore della frase<br>33 – Cap. 3: Capire i tempi verbali<br>49 – Cap. 4: Chi sta facendo cosa? Come trovare il soggetto<br>63 – Cap. 5: Vogliamo tutto: la frase compiuta<br>81 – Cap. 6: Gestire i complementi<br><br>93 – Parte 2: Evitare gli errori più frequenti<br>95 – Cap. 7: Do you feel bad or badly? Tutto quello che dovete sapere sugli aggettivi e sugli avverbi<br>113 – Cap. 8: Piccole parole, grandi guai: le preposizioni<br>123 – Cap. 9: Le concordanze<br><br>141 – Parte 3: I meccanismi<br>143 – Cap. 10: La legge sulla punteggiatura che dovrebbe essere abrogata: gli apostrofi<br>159 – Cap. 11: Una pausa rinfrescante: le virgole<br>177 – Cap. 12: Utili segni di interpunzione: punti e virgola, due punti e lineette<br><br>189 – Parte 4: Levigare la frase: le questioni grammaticali più delicate<br>191 – Cap. 13: I pronomi e i loro casi<br>209 – Cap. 14: Perfezionare i verbi<br>231 – Cap. 15: L’ultima parola sui verbi<br>241 – Cap. 16: Le parole e le frasi descrittive<br>255 – Cap. 17: Good, better, best: le comparazioni<br>275 – Cap. 18: L’ultima parola sui pronomi<br><br>287 – Parte 5: I dieci metodi<br>289 – Cap. 19: Dieci modi per migliorare la rilettura dei vostri testi<br>293 – Cap. 20: Dieci modi per imparare una grammatica migliore<br><br>297 – Indice analitico<br><br><br><br> Luigi Zambetti 1 http://blogs.dotnethell.it/ciupaz/ReadComment_23833.aspx Books Office365Italia.com – Formazione, servizi e prodotti per adottare Office 365 in azienda http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/Post_23540.aspx Sat, 10 Jun 2017 12:40:59 +0100 Alessandro Alpi <div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Tempo fa sono capitato su un sito molto interessante, per la formazione e l’adozione di Office 365 in&nbsp;</span></font><span style="font-size: 13.3333px; font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;;">azienda: <a href="https://www.office365italia.com">Office365italia.com</a></span></div><div><span style="font-size: 13.3333px; font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;;"><br></span></div><div><span style="font-size: 13.3333px; font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;;">Attraverso brevi video lezioni, vengono spiegate le principali funzionalità degli strumenti presenti&nbsp;</span><span style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 13.3333px;">all’interno della piattaforma di collaborazione cloud offerta da Microsoft, con l’obiettivo di facilitare&nbsp;</span><span style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 13.3333px;">l’adozione di Office 365 da parte degli utenti finali di quelle società che decidono di spostarsi sul cloud.</span></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><i><br></i></span></font></div><div><i><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">"</span></font><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Office 365 è ormai presente da anni sul mercato e ad ora risulta una piattaforma veramente solida con&nbsp;</span></font><span style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 13.3333px;">un’ampia offerta di strumenti utili al lavoro quotidiano. Dalla mail e il calendario di Outlook Online, a&nbsp;</span></i><i style="font-size: 10pt;"><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">OneDrive per l’archiviazione dei propri file personali, fino ad arrivare a strumenti di collaborazione più&nbsp;</span></font><span style="font-size: 13.3333px;">complessi come SharePoint, Planner o Microsoft Teams."</span></i></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><a href="https://www.office365italia.com">Office365Italia.com</a> copre quel passo fondamentale senza cui un eventuale progetto di spostamento degli&nbsp;</span></font><span style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 13.3333px;">utenti sul cloud può diventare facilmente un fallimento: la <b>formazione </b>degli <b>utenti finali</b>.</span></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Per introdurre qualsiasi nuovo software in azienda è necessario un&nbsp;</span></font><span style="font-size: 13.3333px; font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;;">passaggio formativo per gli utenti che lo andranno ad utilizzare giorno per giorno. Gli&nbsp;</span><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">strumenti di Office 365 non sono esenti da questo dato di fatto.&nbsp;</span></font><span style="font-size: 13.3333px; font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;;">Attraverso corsi in modalità eLearning o corsi on-site, Office365Italia prova a colmare questo gap.</span></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Se siete&nbsp;</span></font><span style="font-size: 13.3333px; font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;;">interessati ad approfondire, <a href="https://www.office365italia.com">Office365Italia.com</a>&nbsp;offre gratis 5 licenze per il corso di <b>OneDrive for Business</b>, è sufficiente&nbsp;</span><span style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 13.3333px;">scrivere alla mail <a href="mailto:contatta@office365italia.com">contatta@office365italia.com</a> inserendo nel corpo della mail l’indirizzo di questo&nbsp;</span><span style="font-size: 13.3333px; font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;;">blog.</span></div> Alessandro Alpi 0 http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/ReadComment_23540.aspx Generale Agile@School 2017 - Quando i progetti diventano realtà http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/Post_23428.aspx Fri, 02 Jun 2017 15:30:21 +0100 Alessandro Alpi <div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">L'ulitmo appuntamento coi ragazzi a scuola è stato veramente appagante. Mi sarei aspettato seri problemi da risolvere, questioni da affrontare. E invece è andato tutto bene. Questo è il motivo per il quale qui di seguito allegherò tante immagini. Credo proprio che sia il miglior metodo per descrivere come gli studenti stanno realizzando le loro idee. Ricordiamoci tutti però che stiamo parlando di diciottenni e non di startup!</span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Dicevamo, le immagini parlano più di tante parole. Ma ecco i team:</span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il team <b>I Messinesi</b> (Alex e Amanda) sta sviluppando una chat collaborativa real time, simile al famoso Slack. Oltre a realizzare il client, lo scopo dei ragazzi è quello di approfondire le conoscenze sulle tecnologie usate nel mondo del lavoro, come il .net framework, i pattern MVC e SignalR. In parallelo a questo progetto, infatti, i due stanno seguendo un corso sull'utilizzo di Visual Studio in modo da essere preparati al mondo dello sviluppo. Il nome del progetto è Notify.</span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12924_chat_personal_content.png">&nbsp;<img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12927_chat_IMG_20170601_WA0004.jpg" style="font-size: 10pt;"></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il team Random (Thomas e Luca) sta creando un bot a linguaggio naturale senza intelligenza artificiale, almeno per la prima release. Esso risponde automaticamente a domande relative agli scrittori italiani del passato. Mostra link, informazioni testuali ed immagini dell'autore richiesto. Ovviamente, l'utente può "chiacchierare" con il bot, che ad oggi sembra capire molto bene il dialogo. Il nome del progetto è Italian Authors ed è stato implementato su Wit.ai. Infine, potrà essere interfacciato a Facebook Messenger via Heroku.&nbsp;</span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12933_ita_00.png"></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il team <b>Scrubs </b>(Enea e Sebastiano) sta creando un bot a linguaggio naturale senza intelligenza artificiale, almeno per la prima release. Esso risponde automaticamente a domande relative a due argomenti che tutti noi dovrebbero approfondire, visto il loro calibro e i vantaggi che possono derivare. Parliamo di Sport e fotografia. Il bot mostra link, informazioni testuali ed immagini in base al percorso scelto dall'utente. Ovviamente, l'utente stesso può interagire con il bot. Il nome del progetto è CPP ed è stato implementato su Wit.ai. Infine, potrà essere interfacciato a Facebook Messenger via Heroku anch'esso.&nbsp;</span></font></div><div><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12931_cpp00.png">&nbsp;<img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12932_cpp_IMG_20170601_WA0027.jpg" style="font-size: 10pt;"></div><div><br></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il team <b>Domotic </b>(Nicodemo e Mattia), come il nome stesso descrive, sta realizzando un'applicazione real time che interagisce con un prototipo di "Smart House". Con un semplice tap sul cellulare è possibile aprire e chiudere porte e finestre, accendere e spegnere le luci, ed, insomma, interagire con la casa. In questa release non è possibile pulire i pavimenti in automatico, ma per questo consiglio ai ragazzi di interagire con un robot in futuro . Il nome del progetto è Future House ed è stato creato utilizzando Arduino e php soprattutto.</span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12934_domo00.png">&nbsp;<img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12935_domo04.png" style="font-size: 10pt;"></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il team <b>Human's Recognizer</b> (Marco e Francesco) sta creando un'app Android che, partendo da alcune fotografie di persone, ritorna informazioni sull'età e l'umore, stampando un messaggio di reazione in base all'umore stesso. Importantissima anche la gestione della privacy del dato, argomento sempre più importante ai giorni nostri. Il nome del progetto è iFinder ed utilizza lo sdk di Android e la Face API di Microsoft.&nbsp;</span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Il team <b>Bar Santa</b> (Simone e Mirco) sta facendo invece "hacking" di una automobile radiocomandata. Il risultato è una super car con una videocamera a bordo, servomotori per le ruote, sensori e via discorrendo. Il tutto è racchiuso in una carrozzeria disegnata dai ragazzi, prodotta con la stampante 3D della scuola. Il nome del progetto è, appunto, Super Car (ricordate Kit?) ed è stata implementata sfruttando Raspberry Pi3 e Python come linguaggio di programmazione.</span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12936_supercar00.jpg">&nbsp;<img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12937_supercar01.jpg" style="font-size: 10pt;"></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Infine, non voglio annoiarvi cL'ulitmo appuntamento coi ragazzi a scuola è stato veramente appagante. Mi sarei aspettato seri problemi da risolvere, questioni da affrontare. E invece è andato tutto bene. Questo è il motivo per il quale qui di seguito allegherò tante immagini. Credo proprio che sia il miglior metodo per descrivere come gli studenti stanno realizzando le loro idee. Ricordiamoci tutti però che stiamo parlando di diciottenni e non di startup!</span></font></div><div><br></div><div><img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12938_rtr01.JPG">&nbsp;<img src="http://blogs.dotnethell.it/filestore/12939_rtr02.JPG" style="font-size: 10pt;"></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Cosa posso dire? FANTASTICO! Questo è l'umore che ho proprio adesso. Sono contento perchè credo che gli studenti "spaccheranno" all'esame . Il prossimo post vi mostrerà i pitch video che stanno creando. Sono molto ansioso di vedere il lavoro, ma devo stare zitto, altrimenti rischio di fare spoiler, quindi...</span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;"><br></span></font></div><div><font face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 13.3333px;">Stay Tuned!&nbsp;</span></font><img src="http://blogs.dotnethell.it/icons/ThumbUp2.gif" style="font-size: 10pt;"></div><div style="font-family: &quot;Trebuchet MS&quot;; font-size: 10pt;"><br></div> Alessandro Alpi 0 http://blogs.dotnethell.it/suxstellino/ReadComment_23428.aspx ALM